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Redazione

Trovare lavoro e vivere per sempre felici presentazione a Belluno il 28 novembre

Trovare lavoro e vivere per sempre feliciVenerdì 28 novembre alle ore 18.00 presso la Libreria Tarantola, Via Roma, 27 - Belluno, Luca Paolo Libanora presenterà “Trovare lavoro e vivere per sempre felici”.




trovare_lavoroTrovare lavoro e vivere per sempre felici, 320 pagine, presentato al Buk Festival di Modena nell’aprile scorso e che ha avuto un importante spazio presso PescaraLavoro 2014, è un manuale pratico a corredo dei corsi di training proposti dall’autore nell’ambito dell’attività formativa che gestisce per enti pubblici che hanno come obiettivo la creazione di opportunità lavorative, grazie al quale nel solo 2014 è riuscito a collocare decine di persone nonostante la evidente crisi del mercato del lavoro.

La particolarità di Trovare lavoro e vivere per sempre felici è di fornire informazioni che non sono reperibili nei consueti canali su come affrontare il processo di reclutamento e selezione oltre che l’ingresso lavorativo e tutte le criticità collegate che, proprio per il fatto che non sono conosciute, rischiano di vanificare le opportunità che si presentano ai candidati.

Il libro, edito da Psiconline, riporta inoltre molti strumenti utili, informazioni, modelli e “trucchi” che possono senza dubbio essere utili per muoversi in un mercato complesso.

L’autore, Luca Paolo Libanora, psicologo che opera nel campo delle organizzazioni e delle risorse umane, offre un punto di vista inedito che consente al lettore di porsi dalla parte dell’azienda e del consulente per meglio capire non solo le criticità ma anche le debolezze del processo di recruiting per poterle aggirare a proprio vantaggio.

Il desiderio è sviluppare un dibattito sul tema dell’investimento lavorativo da parte dei giovani che si affacciano con difficoltà al mondo del lavoro: nel corso degli anni, per una serie di passaggi culturali, normativi ed ideologici, la compliance dei giovani adulti nei confronti della carriera lavorativa è progressivamente diminuita a favore di temi che non sono coerenti con il modello della piccola e medio impresa, che costituisce il tessuto economico del Nord-Est e dell’intero comparto produttivo italiano che è nato e si regge tutt’ora su un forte investimento sul ruolo lavorativo e sul lavoro in generale.

Alla serata parteciperà Domenico Laterza, saggista e scrittore, oltre che a sua volta formatore e presidente di Eduforma, che collabora con l’autore nell’attività di reclutamento e selezione del personale e in quelle di qualificazione professionale e collocazione lavorativa.
Seguirà un buffet

Trovare lavoro e vivere per sempre feliciAcquista direttamente Trovare lavoro e vivere per sempre felici su PSYCHOSTORE.NET

 

 

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Le ali di Christina di Stefano Mosca alla Mostra d'Oltremare - Napoli

Le_ali_di_Christ_52cdadc15a890Continuano con successo gli incontri di STEFANO MOSCA con i suoi lettori.
LE ALI DI CHRISTINA stavolta è a Napoli alla Mostra d'Oltremare presso la libreria Libri Liberi in Movimento, domenica 30 novembre ore 17,30 (insieme alla presentazione del libro Dove cedono le stelle di C.S. Campolattano).


le_ali_di_christinaLE ALI DI CHRISTINA è il romanzo d’esordio di Stefano Mosca di cui ha realizzato anche le illustrazioni.
La piccola Christina, rinchiusa in una pericolosa torre, inizia un percorso utopistico verso la consapevolezza e la trasformazione di se stessa.
Attraverso esperienze surreali, la piccola donna arriverà a imporsi su una società che la vuole identica agli altri e a far valere la sua personalità. Quando la consapevolezza di chi siamo realmente inizia a farsi strada nel nostro animo non ci resta che liberarci da ciò che ci limita e iniziare quel viaggio, quel volo, che ci porta finalmente ad essere noi stessi.

In un mondo che si contamina l’unico modo per non cadere è liberarci di ogni cosa. La materialità ha seminato la vita dell’uomo, ammalandolo. La salvezza è nascosta davanti ad ognuno di noi: trovarla e crederci al punto da spiccare il volo.

Le Ali di Christina è una piccola metafora sulla libertà, raccontata con stile fiabesco. Un racconto breve che custodisce un messaggio profondo e che vuol portare il lettore alla riflessione.

Un racconto breve che custodisce un messaggio profondo e che vuol portare il lettore alla riflessione: avere il coraggio di andare oltre ciò che ci è stato imposto. Ciò che ci è stato concesso. Avere coraggio, di buttarsi giù dalla torre e andare oltre.

STEFANO MOSCA è nato a Maddaloni (CE) nel 1982, è un critico letterario e recensore cinematografico.
Ha maturato esperienza nel teatro come attore e nella lettura espressiva di brani poetici. Nutre grande interesse per la psicologia e l’interpretazione dei sogni.
È appassionato di illustrazioni.
Attivista per i diritti umani, collabora come redattore volontario con Ong italiane ed internazionali.
“Le Ali di Christina” è il suo racconto d’esordio di cui ha realizzato anche le illustrazioni.

INTERVENGONO: Anna Lerro (Psicologa/Psicoterapeuta) - Stefano Mosca - Chiara Serafina Campolattano
MODERA: Angela Feola (Insegnante)

Edoardo Integlia leggerà alcuni brani dei libri presentati

Acquista direttamente Le ali di Christina su PSYCHOSTORE.NET

Guarda l'intervista di Stefano Mosca gentilmente concessa da Televomero

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=9tMVYH9_qIY?feature=player_detailpage&w=640&h=360]
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Nel nome di Dio. Un giudice penale e un sacerdote mago di Maria Francesca Mariano a Taviano (Lecce)

ICop_Nel_nome_di_dioxsitoSabato 29 novembre alle ore 19,00 presso la sede dell’Associazione V. Bachelet di Taviano (Lecce), MARIA FRANCESCA MARIANO presenta Nel nome di Dio. Un giudice penale e un sacerdote mago.




Dopo il successo ottenuto a Bassano del Grappa, nella prestigiosa Libreria Roberti introdotta da Matteo D'Angelo, autore per Edizioni Psiconline del romanzo La stella alpina e la farfalla. I riflessi dell’anima,  proseguono gli incontri con la nostra bravissima autrice, stavolta protagonista a Taviano (Lecce).

Il romanzo "Nel Nome di Dio. Un Giudice Penale e un Sacerdote Mago" attraverso la vicenda di un Magistrato e di un Esorcista, alleatisi per salvare un uomo, racconta il vissuto quotidiano di un Giudice Penale, al di fuori degli stereotipi proposti dai media, in una ricostruzione veritiera delle sue categorie di ragionamento, della sua solitudine, degli ostacoli frapposti all’accertamento della verità, nello sforzo di conservarsi integri in mezzo alle difficoltà della quotidianità, e di un Sacerdote che guiderà il Giudice attraverso l’esperienza sconvolgente di un esorcismo, eseguito con l’impiego di energie fuori dal comune alle quali l’Esorcista attingerà, forte di un passato oscuro dal quale ha cercato redenzione.

locandina presentazione nel nome di dio - TavianoIl percorso interiore dei personaggi diverrà il percorso del passaggio dal buio alla luce, nel monito finale che porrà ogni coscienza davanti al giudizio dell’Uno Creatore, in un’epopea dell’anima raffigurata in una trama ricca di colpi di scena, nella contrapposizione di due archetipi dello spirito: il Giudice rappresentante del potere temporale e il Sacerdote rappresentante del potere spirituale.

MARIA FRANCESCA MARIANO, nata a Galatina in provincia di Lecce, dopo il liceo classico si è laureata in giurisprudenza presso l’Università ‘La Sapienza’ di Roma con lode. Magistrato più giovane d’Italia a ventitré anni, dopo l’esperienza professionale in Sicilia, oggi è Giudice della Corte di Assise di Lecce, impegnata nel contrasto alla criminalità organizzata soprattutto di stampo mafioso, oltre che in iniziative a carattere culturale.
Il suo primo lavoro letterario è stato la pubblicazione del romanzo ‘Ha visto e non ha taciuto’ per la casa editrice romana LIUX Edizioni. Il libro, formato da due racconti lunghi, sviluppa il tema del rapporto tra fede ed esoterismo. Ha, inoltre, composto il testo teatrale 'Falcone e Borsellino –storia di un dialogo-' messo in scena a Palermo nel gennaio 2013 in occasione dell’inaugurazione del Centro Paolo Borsellino del quale è divenuto testo ufficiale.FRANCESCAMARIANO

La presentazione del volume Nel nome di Dio di Maria Francesca Mariano è organizzata dalla Associazione V. Bachelet.
Relatori: Dott. Roberto Tanisi (Magistrato) e Don Angelo Corvo (Sacerdote).

Marco Romano leggerà alcuni brani tratti dal libro.

Esibizione di Cristina Verri maestra di danza orientale

ICop_Nel_nome_di_dioxsitoAcquista direttamente Nel nome di Dio su PSYCHOSTORE.NET
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Oltre le stelle a Cassino che legge

oltrelestellecassino2Il giorno 18 novembre presso la Biblioteca "Pietro Malatesta" di Cassino nella rassegna letteraria "Cassino che legge" si è tenuta la Seconda Tappa di presentazione del libro Oltre le stelle curato da Rachele Magro.
Protagonista della seconda giornata della rassegna è stato il libro, raccolta di storie di vita di donne che indossano l'altra metà della divisa.




OLTRE LE STELLE CASSINOAlla presenza di un pubblico numeroso, molto interessato e coinvolto, è stato intenso il dibattito sulle problematiche che le famiglie militari incontrano in tutto il loro percorso di vita con un forte accento sulle risorse e capacità di fronteggiamento delle stesse grazie anche alla presenza del Colonnello Giampiero Romano, Comandante dell' 80esimo RAV Roma di Cassino, che ha accolto e sostenuto l'iniziativa e dell'Assessore alla cultura Danilo Grossi, che con grande entusiasmo ha voluto il libro come uno dei protagonisti della rassegna. Entrambi hanno infatti ricordato come la città di Cassino accoglie diverse famiglie militari e come sia importante la funzione di sostegno di Associazioni come "L'Altra metà della Divisa".
Il libro pertanto diventa non solo occasione di confronto e di discussione sui bisogni tipici CASSINO1della famiglia militare, ma anche momento importante per conoscere realtà associative importanti come quella portata avanti dall'Altra Metà della Divisa.
Rachele Magro, curatrice del libro, ha letto durante l'occasione piccoli brani tratti dalla pubblicazione e si è resa disponibile alle domande che sono pervenute dalla platea interessata e partecipe.
Ha moderato l'evento il Generale della Guardia di Finanza Claudio Caira.

Hanno partecipato inoltre all'evento autorità afferenti alle diverse Forze Armate presenti al territorio, referenti istituzionali delle Forze di Polizia e della Polizia Locale.
Un'altra occasione di incontro tra il mondo civile e il mondo militare che infondo è uno degli obiettivi della pubblicazione di "Oltre le stelle" in linea con la mission della Associazione.

Oltre le stelle

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L'uomo che correva vicino al mare: anche a Rende un successo

l'uomo che correva vicino al mareL’uomo che correva vicino al mare di Ciro Pinto e Trinacrime di Alessandro Vizzino a Rende, presentati dall’Associazione Culturale GueCi, il 21 novembre alle ore 17,00 presso la Sala Giove dell’Hotel San Francesco.




l'uomo che correva a rendeUn pomeriggio interessante e piacevole, e un pubblico vivace e attento hanno accompagnato  la presentazione de L'uomo che correva vicino al mare, inserita nella rassegna letteraria Autori D’Autunno, organizzata e promossa da Anna Laura Cittadino, Presidente dell’Associazione Culturale GueCi.
Anna Laura Cittadino, poetessa e scrittrice, ha condotto la serata in modo magistrale, in virtù della sua bravura, dell’empatia che è riuscita a creare, e della professionalità che  ha contraddistinto l'evento.

In apertura di ciascuna delle due presentazioni sono stati proiettati i relativi book trailer.

La Dott.ssa Anna Canè, della Biblioteca di Cosenza, relatrice per L’uomo che correva vicino al mare, e la Dott.ssa Marcella Vivacqua, scrittrice rendese, relatrice per Trinacrime, hanno illustrato i due romanzi, hanno evidenziato gli aspetti salienti e le specificità di ognuno, manifestando apprezzamenti sul loro valore, e offrendo spunti di riflessione sui temi trattati nei due testi.

Non sono mancati momenti di grande emozione durante la lettura di una selezione  di brani estratti da L'uomo che correva vicino al mare, da parte della bravissima Livia Caputo che ha saputo coinvolgere il pubblico presente.

copertina-uomo-che-correva-sitoAcquista direttamente L'uomo che correva vicino al mare su PSYCHOSTORE.NET

 

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Virginia Maloni presenta Patologia della coppia a Teramo e Pescara

Virginia Maloni,  presenta Patologia della coppia. Relazioni e dintorni - Edizioni Psiconline, il 22 novembre a Teramo e il 26 novembre a Pescara. 



Di seguito gli appuntamenti:
PATOLOGIA_DELLA_COPPIAIl giorno 22 novembre alle ore 18,00 nell’ambito della Mostra Convegno Mai più… una. Ovvero non più violenza sulla donna presso la Sala Polifunzionale della Provincia di Teramo Via Comi, 11

 

 

 

 

patologia_della_coppiaIl 26 novembre alle ore 18,00 presso la Libreria Feltrinelli Via Milano (ang. Via Trento) – Pescara.
Relatore Dott. Massimiliano Piscitelli (Psichiatra)

 

 

 

 

Virginia Maloni Psicologa e Psicoterapeuta, studiosa delle nuove forme di disagio contemporaneo, descrive l’attuale tessuto socio- culturale della nostra epoca, sostenendo che viviamo in un epoca dell’agito, un agito che non lascia spazio ad emozioni e parole, in cui si assiste sempre di più al crollo delle relazioni di coppia e quindi della famiglia.

Il testo è dedicato alla descrizione del legame di coppia ripercorrendo, così, un excursus storico dei legami tra adulti cercando di delineare le dinamiche attraverso teorie psicologiche e sociologiche di Freud, Bauman, Bowlby.

L’autrice sostiene che assistiamo ad una metamorfosi di tutti i legami relazionali tra noi e l’ambiente, i codici morali, l’altro da noi ed il mondo circostante, sostenendo che la quotidianità vissuta oggi con l’intreccio di diverse dinamiche porta l’uomo a preferire dei legami di tipo dipendente.

Troviamo una descrizione accurata di cos’è il legame, le caratteristiche, cioè il processo di costruzione, la legittimità ed i suoi confini. Questo apre le porte ad una serie di racconti di casi clinici in cui si denota la diversa tipologia dei legami che si instaurano nelle relazioni di coppia.

Negli ultimi decenni si sono indeboliti i meccanismi di mantenimento della coppia, le coppie non riescono più a stare insieme non riescono e non vogliono più costruire famiglie e fare figli, ci si interroga sulle patologie del legame. Patologia del legame sociale, patologica dell’idea di legame. Queste patologie rispecchiano oggi il contesto socio-culturale e relazionale dal quale emergono. Oggi c’è il bisogno di sentire l’adrenalina e l’agito appare come una difesa da una caduta depressiva. Entriamo in una relazione non solo per un senso naturale di sicurezza ma per compensare un vuoto di “dintorni sociali.”

Il testo si conclude con l’intervento, molto chiaro, del professor Corrado Pontalti il quale cerca di dare le risposte alle possibili chiavi di lettura delle relazioni.

L’autrice utilizza un linguaggio scientifico e chiaro, l’esposizione delle teorie riportate è sintetica e molto lineare adatta a tutti. Nel testo sono riportati casi clinici che sostengono le teorizzazioni prodotte e che delineano le diverse tipologie di legame.
Il libro è molto interessante e chiarisce quelle che sono le dinamiche interne che una coppia deve affrontare ponendo così spazio alla riflessione personale.

a cura della Dott.ssa Angela Chiara Leonino

Guarda la scheda di Patologia della coppia sul sito.
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101 Anagrammi Zen di Marco Minelli è finalmente in libreria e on-line

Dopo il successo di Manuale di Psicologia del Fumetto. Eroi di carta e lettori appassionati, Marco Minelli torna a divertirci e stupirci con 101 Anagrammi Zen nella collana Punti di Vista dal 20 novembre in tutte le librerie e on-line.




copertina-101-anagrammi-zen-sitoIl titolo 101 Anagrammi Zen, è ispirato alle 101 storie zen raccolte da Nyogen Senzaki e Paul Reps.
Marco Minelli è sia psicologo che enigmista e ha compilato questa piccola antologia, cercando un nesso tra le coppie o triadi di parole anagrammabili o tra i cosiddetti anagrammi divisi; un nesso che raramente può essere evidente (e in questo caso parleremo di anagrammi pertinenti: attore-teatro, bibliotecario-beato coi libri) ed altrettanto raramente è del tutto inesistente, in quelli che egli definisce impertinenti (sirenetta-trentasei, signorsì-grissino), ma il più delle volte rintracciabile col metodo freudiano delle libere associazioni profondo.
Attraverso questo esercizio di stile, che costituisce il filo conduttore di questo volumetto, l’Autore passa in rassegna alcune delle maggiori teorie psicoanalitiche, modelli di psicologia sociale e temi della psicologia cognitiva.
Oltre alla psicologia, non mancano i riferimenti alla politica italiana, visto che alcuni degli schemi anagrammatici la riguardano direttamente.
Gli schemi anagrammatici presentati in questo volumetto diventano un pretesto per discorrere anche di scienze umane, in particolare di psicologia e psicoanalisi, nonché soprattutto di storia contemporanea, ovvero delle ultime pagine della politica italiana, con particolare riguardo al malaffare e alla corruzione esercitati in maniera particolare dal pentapartito fino al 1993 e dal berlusconismo nell’ultimo ventennio. Non mancheranno inoltre riferimenti al cinema, a pellicole arcinote che hanno fatto breccia nell’inconscio collettivo, come ad esempio “Rain Man” o “Non ci resta che piangere” e a pellicole meno note del panorama nazionale. Non esiste un ordine cronologico ben definito, pertanto questo volume si può sfogliare a piacere, anche leggendo i centouno anagrammi al contrario o in ordine sparso, cercando nelle pause di trovarne un centoduesimo, magari inedito, da tematizzare; sempre a piacere, di seguito alcuni interessanti anagrammi.

Attore-teatro. È uno degli anagrammi più antichi e più noti, il padre di tutti gli anagrammi, rintracciabile già su diversi testi medioevali, il più pertinente, primatista dell’attinenza dei due termini. Sembrerebbe quasi fatto apposta, ma alla luce di tutte le ricerche etimologiche possibili, dobbiamo concludere che il fatto che queste due parole nella lingua italiana  sono anagrammabili è oggettivamente del tutto casuale.

Attenzione-Tentazione. L’attenzione è uno dei grandi temi della psicologia cognitiva:
il significato principale del termine attenzione è quello di applicazione mentale intensa, sforzo di concentrazione rivolto ad un’attività o ad un oggetto. L’attenzione può essere
comandata interamente dalla volontà, oppure attratta da stimoli esterni: è la sorpresa, ciò che esce dalla norma, a colpire l’attenzione. In psicologia, l’attenzione è il processo mentale che sceglie in base alla loro importanza le informazioni che arrivano al cervello. Che l’attenzione sia un fenomeno misurabile ha un certo peso: la cosiddetta soglia di attenzione può diminuire per molte cause, come la stanchezza o la noia. Una soglia d’attenzione è dunque il tempo massimo in cui siamo capaci di mantenerci impegnati sullo stesso stimolo o attività.
La tentazione è quindi antagonista all’attenzione e lo sanno bene gli insegnanti e gli altri operatori che in questi anni stanno assistendo allo smisurato aumento dei disturbi
denominati “Disturbi Specifi ci dell’Apprendimento” (DSA), il più noto dei quali è la dislessia.

Incerto - Recinto - Cretino. Non sa cosa fare, continua ad esitare, è come se fosse
bloccato… chi non riesce a prendere una decisione ha rimandato qualsiasi azione; l’incerto vive in un recinto. Lo sa bene chi è stato combattuto nell’effettuare una scelta e si è ritrovato a camminare avanti e indietro dentro una stanza come un cretino, in un recinto appunto.
Alcune delle decisioni che dobbiamo prendere nel corso della vita, per fortuna non tutte, sono dicotomiche: o bianco o nero, o lo faccio o non lo faccio, o la va o la spacca, prendere o lasciare. Sono proprio queste le decisioni più difficili per un essere umano di intelligenza media o superiore; i cosiddetti bivi o sliding doors, ben illustrati nell’omonimo film; quelli che il filosofo danese Soren Kierkegaard chiamava “aut aut”,
in opposizione agli “et et” che ci consentono di tenere il piede in due scarpe. 
Le decisioni “aut aut” hanno tutte una scadenza, anche se non sempre dichiarata con la formula “entro e non oltre”, per cui quando l’incerto si trova davanti ad uno di questi bivi lo scorrere del tempo diventa minaccioso e per contro la fretta resta proverbialmente cattiva consigliera: questi due elementi costituiscono un doppio legame.

101 Anagrammi Zen è dedicato a tutti coloro che almeno una volta nella vita hanno giocato ad anagrammare le parole che passavano nel cervello o nelle orecchie.

Guarda la scheda di 101 Anagrammi Zen sul sito

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Ciro Pinto presenta L'uomo che correva vicino al mare il 21 novembre a Rende (CS).

uomo-che-correva-rendeIl giorno 21 novembre alle ore 17,00 presso la Sala Giove dell’Hotel San Francesco a Commenda di Rende (CS), CIRO PINTO presenta il suo ultimo libro L'uomo che correva vicino al mare (insieme alla presentazione di Trinacrime di Alessandro Vizzino) - Edizioni Psiconline.


La presentazione è inserita nella  rassegna letteraria Autori D’Autunno organizzata e promossa dall’Associazione Culturale GueCi.




pintoarendeUn uomo corre vicino al mare per sfuggire alla malattia, alle iatture della vita e alla morte.
Il protagonista tenta ogni giorno di perpetuare le sue abitudini anche dopo la morte della moglie, come un pazzo che, crollata la casa, rimane fuori a governare il giardino come se nulla fosse successo.
La sua vita si sgretola pian piano, la sua corsa lo porta dentro i suoi ricordi, mentre la mente si sfoca e si perde nella nebbia di un precoce invecchiamento.
In questa corsa all’indietro ritrova innanzi a sé i dilemmi mai risolti: la perdita della madre quand’era ancora bambino, il ricordo del padre, abbandonato troppo frettolosamente dentro una morte improvvisa e rapida, come uno schiaffo talmente forte da ammazzare persino il dolore.
Tenta di ricostruirsi un futuro, ma l’impresa si presenta più ardua di quanto previsto e sullo sfondo una verità che non vuole accettare.
Una storia d’intima sofferenza, con riflessioni e spunti.
I temi del ricordo, della famiglia e della riflessione sulla vita molto intensi e toccanti si sviluppano attraverso luoghi e momenti diversi, seguendo la trama del romanzo.
La storia termina con la proiezione nel futuro di qualche anno, che dona alla fine una luce di speranza: la possibilità che l’umanità ha di tramandare se stessa rende possibile il perpetuarsi della vita e il superamento della morte.

pinto_a_rendeCIRO PINTO è nato a Napoli nel novembre del 1953, dove tuttora risiede. Ha pubblicato nel settembre del 2012 il suo primo romanzo: Il problema di Ivana, Edizioni Draw Up. Menzione d’onore al Premio Internazionale di Letteratura, 27ma edizione Phintia 2013. Terzo classificato, sezione editi, al Premio di Letteratura Circe, I edizione. Menzione speciale dell’Asso Artisti Nazionale nell’ambito del Premio Circe. Ha pubblicato due racconti su Storie brevi de La Feltrinelli nel 2013 e un racconto nell’antologia Crisalide, Edizioni Draw Up, Ottobre 2012, di cui ha curato l’editing ed è stato coordinatore editoriale. È inoltre autore di diverse poesie, tra cui alcune premiate e pubblicate in antologie Artemuse e Circumnavigarte. L’uomo che correva vicino al mare si è classificato al secondo posto, nella sezione inediti, al Premio di Letteratura Circe, I edizione 2013 (primo classificato dalla Giuria dei lettori).

Interverranno in qualità di relatori e commentatori dei testi la dott.ssa Anna Canè e la scrittrice rendese Maria Marcella Vivacqua.
Le letture dei testi saranno a cura di Livia Caputo.
Modererà l’evento Anna Laura Cittadino, presidente GueCi.
Presenti all’evento entrambi gli Autori.

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http://issuu.com/edizionipsiconline/docs/l-uomo-che-correva-vicino_al_mare
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Edizioni Psiconline a Più libri Più liberi 2014

edizioni_e_piulibriAnche quest'anno Edizioni Psiconline rinnova la partecipazione a Più libri più liberi, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria giunta alla sua tredicesima edizione, che si terrà a Roma dal 4 all'8 dicembre.




L’obiettivo di Più libri più liberi è quello di offrire al maggior numero possibile di piccole case editrici uno spazio per dare risalto alla propria produzione, che troppo spesso ha difficoltà a farsi spazio tra le pubblicazioni delle case editrici più forti.
Più libri più liberi nasce per questo, per garantire ai piccoli e medi editori italiani una vetrina, al centro di Roma, che vedrà la partecipazione di oltre 400 editori.
Il programma della manifestazione sarà ricco e interessante, e come sempre attento a tutte le forme di scrittura.

Edizioni Psiconline sarà presente ogni giorno dal 4 all'8 dicembre 2014 a Palazzo dei Congressi, presso lo stand A03, dove accoglierà i visitatori con gadget, regali, omaggi,  li guiderà alla scoperta dei libri pubblicati  scontati per tutta la durata della fiera e offrirà la possibilità di  entrare in contatto  gli autori presenti per il FIRMACOPIE.

Tanti i volumi e le novità ecco alcune anticipazioni:

101_anagrammi_più_libri_più_liberi101 Anagrammi Zen. Storie di enigmistica, psicologia, cinema, politica

Marco Minelli ha focalizzato la sua attenzione sugli anagrammi, ricavandone una piccola antologia e cercando di afferrare i nessi che si nascondono nell’esatto rimescolamento di lettere tra coppie o triadi di parole.


marzia-due-donne-più_libri_più_liberiMarzia. Due donne

Marzia è una donna ad un bivio.
Vive la sua vita quotidiana senza troppa convinzione, senza quell’energia vitale e creativa che l’aveva sorretta e sospinta negli anni dell’adolescenza.
Pian piano quest’energia sembra essersi dispersa, quasi dissolta nelle crepe che la vita crea attorno ad ognuno di noi.

copertina-citt-bianca-x-sitoLa città bianca

Ogni sforzo dell'industria per tacere sui rischi per la salute connessi ai cellulari sembra vano quando, il 31 maggio 2011, l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro classifica la radiofrequenza come "possibile cancerogeno". Il Round Table poi non potrà nulla per arginare la diffusione una nuova tecnologia che si sostituirà ai cellulari e che cambierà il volto delle città.

 

Il nostro Stand A03:

più_libri_più_liberi_stand03
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Le presentazioni del mese di novembre di Edizioni Psiconline

libripresentazioninovembreEdizioni Psiconline è lieta di comunicare le date delle prossime presentazioni.
Un autunno ricco di eventi per la nostra casa editrice e soprattutto per i nostri affezionati lettori che, come sempre accade, non rinunceranno a questa imperdibile occasione e parteciperanno numerosi con l'interesse, la grinta, l'ammirazione per i loro autori preferiti, che da sempre li contraddistingue.


Una occasione per  acquistare i libri per chi non li avesse già e chiedere una firma sulla propria copia.



Ecco le date previste per il mese di novembre:


 

albiateramo15 novembre ore 10,00 GIOVANNA ALBI presenta In analisi. Storia di una ribellione  nella sala San Carlo del Museo Civico di Teramo  alla presenza degli studenti del Liceo Classico di Teramo.
Relatori: Prof. Elso Simone Serpentini - Prof.ssa Maria Cristina Marroni.
L'attrice Diana Iaconetti leggerà alcuni brani del libro.

 

oltrelestellecassino218 novembre ore 17,00 RACHELE MAGRO presenta Oltre le stelle. Vissuti ed emozioni di famiglie militari italiane presso la Biblioteca "Pietro Malatesta", Via del Carmine - Cassino

 

 

 

 

pintoarende21 novembre ore 17,00 CIRO PINTO presenta L'uomo che correva vicino al mare (insieme alla presentazione di Trinacrime di Alessandro Vizzino) presso l'Hotel San Francesco a Rende (CS) .

La presentazione è organizzata dall'Associazione Culturale GueCi.
Interverranno Anna Cané (Bibliotecaria) e Marcella Acquaviva (Scrittrice).
Coordina Anna Laura Cittadino (presidente Associazione Culturale GueCi)
Livia Caputo leggerà alcuni brani.

 

LOCANDINA_PESCARA

22 novembre 0re 18,00 VIRGINIA MALONI presenta Patologia della coppia. Relazioni e dintorni nell'ambito della Mostra Convegno Mai più... una. Ovvero non più violenza sulla donna presso la Sala Polifunzionale della Provincia di Teramo Via Comi, 11

26 novembre ore 18,00 presso la Libreria Feltrinelli Via Milano (ang. Via Trento) - Pescara.
Relatore Dott. Massimiliano Piscitelli (Psichiatra)

 

mariano-taviano 29 novembre ore 19,00 MARIA FRANCESCA MARIANO presenta Nel nome di Dio. Un giudice penale e un sacerdote mago, presso la sede dell'Associazione V. Bachelet di Taviano (Lecce) che organizza l'evento.
Relatori: Dott. Roberto Tanisi (Magistrato) e Don Angelo Corvo.
Marco Romano leggerà alcuni brani tratti dal libro.
Interverrà Cristina Verri maestra di danza orientale.

 

locandina mosca napoli

30 novembre ore 17,30 STEFANO MOSCA presenta Le ali di Christina (insieme alla presentazione del libro Dove cedono le stelle di C.S. Campolattano) alla Mostra d'Oltremare Napoli presso la libreria Libri Liberi in Movimento
Relatore:  Anna Lerro (Psicologa/Psicoterapeuta)
Angela Feola (Insegnante)
Edoardo Integlia leggerà alcuni brani dei libri presentati

Vi aspettiamo numerosissimi!
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Storie borderline della mia pipa al Festival delle Letterature dell'Adriatico - Pescara


Storie_BorderlineStorie borderline della mia pipa di Enrico Magni -
 Edizioni Psiconline, al Festival delle Letterature dell'Adriatico domenica 9 novembre 2014 alle 17,00 presso il Circolo Aternino - Sala Arancio in Piazza Garibaldi - Pescara.



festival-delle-letterature-dell-adriatico-pescaraLa dodicesima edizione del Festival delle Letterature dell'Adriatico che si svolgerà a Pescara dal 6 al 9 novembre, vedrà la partecipazione delle case editrici abruzzesi che avranno la possibilità di dare visibilità alle loro opere partecipando alla sezione "Abruzzo L.O.C. - Letteratura di Origine Controllata".


Storie borderline della mia pipa, sei storie vere, raccontate da un reporter o da uno psicoterapeuta.
Le storie nascono dal caso e dall'incontro, così come la pipa e il tabacco generano il fumo o come il contenuto e il contenitore producono un significato dando forma all'informe.


Un ascoltatore ed il suo interlocutore. Una storia che fluisce e s’intreccia ad emozioni e pensieri forti. Il bisogno di raccontare ed essere ascoltati e lo sforzo di chi tenta di non sfuggire e non giudicare. Una relazione: tra chi ha qualcosa di importante da dire ed un professionista che cerca di registrare tutto ciò che gli viene proiettato addosso.
È questo il filo conduttore di ognuna delle sei storie presentate nel libro di Magni: un reporter ascolta (o legge) delle vicende, assolutamente diverse tra di loro, e presentate con modalità altrettanto varie.
Dalla guerra nazifascista, che ha portato via la madre del primo protagonista; al trauma di Gianni, primo attore nel secondo capitolo, e all’insorgere della sua malattia; alla vita sessuale precoce di un’adolescente, Luciana, che dimentica sbadatamente il suo diario su una panchina del parco; alle vicende di Carla, “sottomessa” psicologicamente al marito ed alla vita prestabilita, a cui cercherà di reagire; alla vita nel carcere, che rappresenta, per la sua lunghezza e la sua corposità, un romanzo nel romanzo; infine, all’adolescenza ed alle dinamiche della dipendenza da sostanze, circolo vizioso senza fine e dalle mille sfaccettature, di cui l’autore presenta “solo” quattro esempi.


Procedendo nella lettura di Storie borderline della mia pipa, vengono accentuati i discorsi degli interlocutori, come se l’autore passasse al lettore stesso il ruolo di ascoltatore e gli volesse far provare emozioni e sfaccettature della relazione in corso.
Chi legge, infatti, si sente in stretto contatto con le vicende che vengono narrate. Ciò è particolarmente forte nel penultimo capitolo: sembra proprio di attraversare i corridoi della prigione, sentire i cancelli chiudersi, di vedere con i propri occhi la stanza buia e, uno dopo l’altro, i diversi protagonisti, che ti parlano, ti fissano, ti fanno una richiesta. Li si ascolta e si provano tante di quelle emozioni, che incollano alle pagine, così come non si potrebbe scappare da quelle facce, se ci si relazionasse realmente. Anche il distacco è brutale, così come l’ultimo capitolo racconta di morti atroci, silenziose, fredde. E così come questo finale ti lascia amareggiato, così è, in fondo, la fine di ogni rapporto, in cui sono state messe in ballo molte parti di sé. Forse è proprio per questo che l’autore, in quest’ultimo capitolo, riprende uno stile più freddo, raccontando, come per la storia di Carla, una storia sentita, non vissuta direttamente, forse per il bisogno di distaccarsi egli stesso dalle inevitabili sensazioni agrodolci di quest’ultimo racconto.
Sullo sfondo di tutte le storie, inoltre, si parla del sostegno, o meno, dato dai familiari e dalla società, i pre-giudizi delle persone, in primis verso la Psicologia e la Psicoterapia. Bisogna notare, infine, che in ogni storia viene presentato lo stesso setting, tipico, tra l’altro, delle sedute psicologiche/psicoterapeutiche: una stanza, una sedia e due interlocutori. Per questo e per il tipo di relazione descritta, ma anche per il titolo stesso del libro, si potrebbe ipotizzare che l’autore si riferisca alla sua stessa esperienza da psicoterapeuta, anche se egli riesce a mantenere il dubbio fino alla fine (ed anche oltre).


enrico_magni_autore_storie_borderline_della_mia_pipaMagni usa uno stile assolutamente semplice e diretto. La presentazione delle storie è così lineare e dettagliata, da coinvolgere completamente nella lettura: le emozioni che ogni protagonista vive e le loro esperienze si proiettano anche nel lettore, fino a lasciarlo completamente avvolto nella stanza e nella narrazione, seduto su quella sedia, con quella persona di fronte, che gli chiede ascolto ed aiuto per quella sua specifica richiesta. Ciò fa di “Storie borderline della mia pipa” non un libro da poter raccontare, ma da vivere, riga dopo riga. Si trattiene il fiato fino alla fine e, quando si arriva all’ultima pagina, si resta con un turbinio di stati d’animo e sensazioni, che fanno sembrare questo un finale brusco e crudele.
Facendolo sperimentare in prima persona, Magni usa, forse, il mezzo più efficace per descrivere il suo lavoro, cos’è, in cosa consiste e cosa comporta. Il suo libro è, quindi, una vera avventura tra i meandri di una disciplina ancora oggetto di discussioni e critiche. Con questo metodo, si può ben capire cosa significa passare attraverso tante vite ed i suoi protagonisti, cosa vuol dire ascoltare con rispetto tutto quello che viene portato in questo vortice di emozioni, positive e negative, nonché quanto coraggio e quale sforzo ci vogliano per rimanere nella relazione e come si può passare ed uscire da tutto il percorso che ne consegue.


Recensione a cura della dott.ssa Alice Fusella


Il link al programma del Festival delle Letterature dell'Adriatico


Leggi alcune pagine tratte da Storie borderline delle mia pipa


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Redazione

Intervista a Chiara Franci autrice di Viaggio verso la conquista

Chiara Frchiara francianci è alla sua seconda pubblicazione con Edizioni Psiconline e Viaggio verso la conquista è il suo ultimo lavoro, nella collana A Tu per Tu, 12,00 euro.


Chiara Franci ha conseguito la Laurea Specialistica in Dirigente e Coordinatore di Servizi Socio educativi e Scolastici nel novembre 2009 presso la facoltà di Scienze della Formazione di Firenze dove aveva già conseguito in precedenza la Laurea Breve Triennale in Educatore Professionale Socio-Sanitario.



Con Edizioni Psiconline ha appena pubblicato “Scoprire la Paura. Fragilità, consapevolezza, sentimento” (2013).
Ha anche pubblicato Adolescenza e Transizione: emozioni, difficoltà e conquiste (NonSoloFitness, 2010) e la monografia Un volo sulla disabilità (NonSoloFitness, 2010).


Incontriamo Chiara Franci per parlare del suo Viaggio. Quali sono le tappe da percorrere durante il nostro Viaggio verso la conquista? Quali sono gli atteggiamenti da adottare per giungere al traguardo?


logo edizioni mini“Viaggio verso la conquista”, quali sono le peculiarità del viaggio raccontate nel suo libro?


Chiara FranciIl viaggio raccontato nel mio libro, passa in rassegna tante diverse fasi e copertina_Viaggio_verso_conquista-sitopremia la costanza e l'impegno quotidiano, aggirando il caos frenetico indotto da una fretta dettata da un entusiasmo che ci può portare con facilità a “volare” via e perderci senza aver raggiunto la nostra preziosa meta. La fiducia nelle risorse e potenzialità di ciascuno di noi è un aspetto cruciale e ci aiuta a valorizzare ogni passo compiuto, tentando sempre di aggiungere belle e preziose sfumature ad un percorso che abbiamo costruito e non ci è stato regalato, per questo sarà ancora più bello gustarsi il “frutto” del viaggio che ci attenderà al traguardo.


logo edizioni miniQuali sono secondo lei le principali insidie di un “Viaggio verso la conquista”, da non sottovalutare?


Chiara FranciLe principali insidie presenti in un “Viaggio verso la conquista” da non sottovalutare sono, tutte quelle incognite che si presentano spesso all'improvviso e ci colgono impreparati, ostacolando un percorso già ricco e complesso, come ad esempio, tutti coloro che non credono in noi e si divertono a vederci cadere e a sminuirci e la fretta di avere tutto subito che ci porterà su strade sbagliate; quindi se volete un consiglio meglio munirsi di attenzione e pazienza.


logo edizioni miniNel suo libro viene data grande importanza all'impegno e alla pazienza, vuole spiegarci meglio questo aspetto?


Chiara FranciL'impegno e la pazienza, sono fondamentali, infatti senza impegno si perde il valore di un'autentica conquista e tutto ci diventerà estraneo, la fatica non è facile da vivere e accettare, ma a mio avviso dona un “sapore” speciale a tutto ciò che conquistiamo e unita alla pazienza offre uno scenario prezioso ricco di virtù.


logo edizioni miniDelegare è spesso una fastidiosa abitudine, in che modo può condizionare il viaggio raccontato nel suo libro?


Chiara FranciDelegare, ci toglie, ci priva di tante emozioni e rende il nostro viaggio distante da noi, privo della nostra “impronta” e fondamentalmente “asciutto”, non “bagnato” dalle nostre peculiarità.


logo edizioni miniLe difficoltà, fanno parte di qualsiasi viaggio verso la conquista, come si possono superare e dunque continuare motivati verso il nostro obiettivo?


Chiara FranciLe difficoltà si possono superare aggirando gli ostacoli con grinta, credendo in noi e potendo contare su amici preziosi, questo ci sosterrà anche contro i peggiori “venti” ricchi di invidia, superficialità e cattiveria, che fermeranno il loro “soffio” quando si renderanno conto che la loro fatica non servirà a niente!


logo edizioni miniSminuire una conquista è un grande rischio, come è possibile non cadere vittime di questo aspetto?


Chiara FranciSminuire una conquista è la peggior “offesa” per il nostro impegno e dunque dobbiamo abituarci a prenderci del tempo prezioso per valorizzarla e donarci un valido momento di riposo in sua “compagnia”.


logo edizioni miniIl viaggio che descrive nel suo libro è ricco di energia e positività, ma non dimentica di dare spazio alla fatica, in che modo la fatica si inserisce e completa lo scenario del particolare percorso verso la conquista?


Chiara FranciLa fatica sana e genuina, aiuta a “vivere” sulla “pelle” il peso di un impegno costante verso quello che desideriamo, è una “traccia” del percorso che abbiamo compiuto e ci rende ancor più fieri di noi!


logo edizioni miniIl valore della condivisione della conquista è un aspetto importante da lei più volte evidenziato fra le pagine del suo libro, vuole dirci qualcosa di più al riguardo?


Chiara FranciCondividere le nostre conquiste è segno di riconoscenza e umiltà nei confronti delle persone che non ci hanno mai negato un valido sostegno ed è giusto e bello non dimenticare mai, chi ha preferito rimanere con noi a lottare, invece di riposarsi in solitudine.


logo edizioni miniCome definirebbe il suo libro “Viaggio verso la conquista” avendo a disposizione poche parole?


Chiara FranciIl mio libro “Viaggio verso la conquista” è un libro che ha voluto offrire a tutti nelle tante parole che riempiono le sue pagine, una “ventata” di aria fresca, colma di energia e di positività senza superficialità, tra desiderio, fatica e tanta buona volontà !


logo edizioni miniUn messaggio a chi ha letto, sta leggendo o leggerà il suo libro



Chiara FranciGrazie a tutti i lettori di “Viaggio verso la Conquista” e alle Edizioni Psiconline; sarà bellissimo per me scoprire che magari questo libro sarà stato utile per tanti di voi, per “sentire” la conquista che desiderate più vicina e che questo, vi permetterà poi, di toccarla con mano e sorridere sempre di più nella vostra quotidianità.


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Viaggio verso la conquista - Chiara Franci

viaggio_verso_la_conquistaNella collana A Tu per Tu il nuovo libro di Chiara Franci: Viaggio verso la conquista.
Il titolo evoca avventura, scoperta, fatica e mete da raggiungere.
Già... ma quale viaggio stiamo per intraprendere?
Forse uno dei più ardui, il viaggio verso la conquista della realizzazione di se stessi, del sé più autentico, ma anche e come sua naturale conseguenza, della realizzazione dei propri desideri, magari a volte messi a tacere per timore di non riuscire a realizzarli.




La metafora del viaggio utilizzata in questo testo, aiuta fin da subito a calarsi in una visione del processo della conquista che premia e sottolinea l’esigenza di un notevole dispendio di energie per raggiungere il tanto desiderato traguardo.
Infatti secondo questa prospettiva ciò che riusciamo a ottenere è il frutto del nostro impegno e della nostra tenacia che ci accompagna e sostiene durante il percorso che ci siamo prefissati per giungere poi ad afferrare l’obiettivo che stimola e spinge il cammino verso la conquista.
Qual è il metodo migliore per affrontare le possibili incognite che possono ostacolare e minare la nostra avanzata verso il traguardo? Si chiede Chiara Franci
"Bisogna entrare a piccoli passi in un viaggio che presenterà gioie e sofferenze, ma che comunque merita di essere conosciuto perché noi ne siamo i protagonisti e dal nostro comportamento così come dalle nostre reazioni dipenderà l’esito dell’intero processo".

chiara franciL'autrice analizza passo dopo passo, tutte le fasi del Viaggio, perché come lei stessa afferma "per compiere un equilibrato percorso verso un nostro obiettivo non si può tralasciare nessun dettaglio perché, una piccolissima mancanza anche solo nelle fasi iniziali può compromettere l’esito dell’intero viaggio... Le fasi preliminari rivestono dunque sempre un ruolo fondamentale, perché fondano le basi del nostro futuro percorso".
Quando ci poniamo una meta la dimenticanza può essere un’incognita pericolosa che ci può fornire uno svantaggio, fondamentale quindi, sarà fare un bel respiro prima di partire per qualsiasi nostra impresa o attività e fermarsi a riflettere. Altro aspetto importante da non dimenticare prima di inoltrarsi in una nuova avventura è senza dubbio quello di essere sé stessi per non essere disorientati, così come grande importanza ha anche la motivazione ma anche l'originalità perché se un percorso si fa più complesso del previsto
bisogna avere la forza di valutare le diverse e nuove variabili.
Il nostro percorso deve essere motivato da convinzioni e motivazioni solide e la nostra famiglia e i veri amici ad esempio, possono rappresentare una “base sicura” a cui tornare e a cui appoggiarsi in caso di necessità.

Se però durante la preparazione del viaggio i momenti difficili sembrano sopraffarci dobbiamo avere la consapevolezza che i momenti difficili, sono dei “compagni” di viaggio che più o meno tutti nella vita abbiamo avuto ma che portano con sé una scia di novità che si vanno ad insinuare nella nostra routine quotidiana e modificano gli atteggiamenti e i comportamenti e le capacità e potenzialità.
Prendere consapevolezza del nostro momento di fragilità è una tappa fondamentale, del resto non possiamo combattere per sconfiggere un nemico se non sappiamo che esiste.

E una volta raggiunta la meta non resta che assaporare la nostra conquista!


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Intervista a Patrizia Del Verme, autrice del volume Il Training Autogeno

Patrizia_Del_VermeEdizioni Psiconline ha intervistato Patrizia Del Verme autrice del volume Il Training Autogeno. Come custodire e recuperare la salute, nella collana Punti di Vista.


"Gli atteggiamenti mentali, specialmente nei casi di stress, i pensieri, i sentimenti che custodiamo nel cuore, gli eccessi nel comportamento riescono ad alterare la salute. Alcuni specialisti sostengono e dimostrano che più dell’80 per cento delle nostre malattie organiche derivano dallo stress.copertina-il-training-autogeno-sitoi
Per stress intendiamo la somma delle reazioni messe in atto dall’organismo di fronte a qualunque stimolo fisico, ambientale, mentale o emozionale che tenda a perturbarne l’equilibrio. Quando tali risposte sono inadeguate o prolungate nel tempo si può giungere alla malattia, come dimostra la psiconeuroendocrinoimmunologia."

Ancora oggi la medicina ufficiale, nonostante tutto, continua a pensare alla salute come salute del corpo e quando parla di prevenzione fa riferimento soltanto all’alimentazione e all’attività fisica.
È dimostrato da più parti invece, come alcune tecniche psicologiche, soprattutto in situazioni di stress possano aiutare a mantenere l’equilibrio mente-corpo.
Una di queste è certamente il Training Autogeno di Schultz, una tecnica che Patrizia Del Verme pratica su se stessa e sui suoi pazienti da circa 30 anni e che ha alle spalle anni di ricerche in campo medico e psicologico.

Patrizia Del Verme è nata nel ’62 a Torchiara (SA) laureata in Psicologia all’Università degli studi di Roma “La Sapienza” specializzata in psicologia clinica e psicoterapia ad orientamento psicoanalitico e in varie tecniche psico-corporee e di rilassamento.
Svolge da circa trentanni attività clinica. Attualmente responsabile dell’U.O. di Psicologia dell’ASLSA distretto Sanitario di Capaccioni (SA). Si occupa anche di corsi esperienziali per l’equilibrio corpo-mente-spirito. Autrice di varie pubblicazioni in campo psicologico e relatrice in corsi di formazione e convegni.

Siamo molto curiosi di sentire dalla viva voce di chi la pratica da anni e da anni vede risultati molto positivi sui suoi pazienti, in cosa consiste questa tecnica di rilassamento, a chi si rivolge e quali effetti si possono ottenere mettendola in pratica.

D. Innanzitutto la ringraziamo per averci concesso questa intervista. Come nasce questo libro?
R. Avevo già da qualche anno iniziato a scrivere qualcosa sul T.A., perché è una tecnica che conosco bene e che pratico da circa trent'anni su me stessa e sui miei pazienti che seguo nella struttura sanitaria pubblica dove lavoro come psicologa e psicoterapeuta. La spinta forte però, è venuta da quando ho iniziato ad occuparmi di corsi esperienziali nel convento dei Frati Minori di Capaccio-Paestum, finalizzati a far acquisire conoscenze, modalità e tecniche per l’equilibrio corpo, mente e spirito. Questi corsi si pongono in un’ottica olistica della salute e sono affiancata solitamente da un naturalista e un sacerdote. Vengono sperimentate tecniche di comunicazione, di consapevolezza delle emozioni, di meditazione, di rilassamento ecc. Sono stati proprio i partecipanti ai corsi a chiedermi qualcosa di scritto e semplice sul Training Autogeno.

D. Come custodire e recuperare la salute. Sembra un titolo particolarmente impegnativo. Perché utilizzarlo?
R. Ritengo che la salute sia un dono, ma che debba essere coltivato in modo attivo. Il training è uno di questi modi, semplice ed efficace come dimostrano anni di ricerche in campo medico e psicologico. Non è infatti, una semplice tecnica di rilassamento, come solitamente viene definita, ma è una tecnica di trattamento, di cura, con mezzi psichici dei disturbi più svariati ed è finalizzata in primis al mantenimento di uno stato di benessere, con lo scopo di prevenire, permette di agire sugli effetti deleteri dello stress il quale è ritenuto da molti specialisti la causa dell’80% delle malattie; inoltre permette di curare, ha indicazioni elettive negli stati d’ansia, in ansie specifiche come parlare in pubblico in occasione di prove ed esami, in fobie singole, nei disturbi psicosomatici, nell’alterazione del ritmo sonno-veglia, nell’ipocondria ecc. Si ottengono sicuramente risultati positivi quando alla base di una affezione vi è l’alterazione dell’equilibrio del sistema nervoso vegetativo, nei disturbi prevalentemente organici il T.A. rafforza le cure mediche.

D. Nel libro si parla anche della possibilità di una diagnosi precoce con il T.A. di malattia anche tumorale. Riporti dei casi clinici...
R. Sono due i motivi per cui ciò è possibile:
1) dopo molto tempo di pratica del T.A. si verifica, come ho potuto sperimentare anche su me stessa, un’ aumentata capacità di percepire le sensazioni corporee e una maggiore consapevolezza in generale del proprio stato fisico e psichico. Effetto messo poco in rilievo dai grandi autori del T.A.;
2) durante la pratica iniziale degli esercizi fondamentali, come già riferiva Schultz, alcune percezioni disturbanti possono essere la spia di patologie non ancora evidenti. È stato possibile diagnosticare ad esempio, problemi circolatori in una donna che avvertiva dolore alle caviglie non appena ha iniziato ad effettuare gli esercizi del calore.

D. In che cosa si differenzia il suo volume da tante altre pubblicazioni sul T.A.?
R. Guida il lettore ad acquisire e a praticare da solo il T.A. di Schultz, gli esercizi inferiori, riportando anche i contributi di altri grandi autori del T.A.
Fornisce con un linguaggio semplice e discorsivo, suggerimenti ed accorgimenti pratici, senza perdere in scientificità, per apprendere il T.A. e su come affrontare eventuali difficoltà che si presentano, ad esempio le difficoltà di concentrazione durante gli esercizi. Il T.A. in effetti, andrebbe appreso con la guida di uno psicoterapeuta che lo utilizzi prima di tutto su se stesso, in un rapporto individuale o ancora meglio di gruppo. Ho potuto constatare invece, che molto spesso pseudo esperti affermano di praticare il T.A. di Schultz ma di fatto utilizzano tecniche di rilassamento di vario genere, per lo più forme di ipnotizzazione etero indotte cioè guidate e con le frasi più diverse e disparate. Autogeno invece, significa che si genera da sé, cioè le modificazioni somatopsichiche sono indotte dal soggetto stesso. Il training significa allenamento, cioè apprendimento graduale di una serie di esercizi di concentrazione psichica passiva. Per concentrazione psichica passiva si fa riferimento ad un atteggiamento passivo che consiste nel rappresentarsi mentalmente le varie formule proposte, che sono ben precise e sperimentate e a prestare attenzione a ciò che accade fisicamente ed emotivamente mettendo da parte la volontà e l’imposizione. La prima formula effettiva ad esempio, è “braccio destro pesante”. Si chiede alla persona mentre si ripete mentalmente la formula, per 5-6 volte di immaginare le sensazioni di pesantezza nei muscoli del braccio, e a prestare attenzione a ciò che prova fisicamente ed emotivamente. Per le persone che hanno scarsa capacità ad immaginare propongo degli accorgimenti che permettono di sperimentare la pesantezza.

D. Il libro è molto dettagliato e si parla di formule di proponimento, di visualizzazione...
R. Da quanto abbiamo detto il T.A. è un’autoipnosi, pertanto, con l’utilizzo di formule specifiche, intese come compiti, comandi autoipnotici, introdotte dopo gli esercizi fondamentali, c’è la possibilità di ottenere quanto desiderato a livello fisico o psichico. Ad esempio, per una persona che prova ansia in ogni situazioni nuova, una formula di proponimento potrebbe essere “sono tranquillo e rilassato in ogni occasione”. Vengono fornite formule di proponimento già sperimentate ed indicazioni su come elaborarle. È importante inoltre, visualizzare i contenuti della formula e viene spiegato come.

D. Che cosa si avverte nel fare il T.A. già nei primi esercizi? Quali le sensazioni principali?
R. Rilassatezza fisica con sensazioni fisiche piacevoli, mente libera e consapevolezza del qui ed ora.

D. Quali sono gli effetti principali del T.A.? Quali i vantaggi per chi decidesse di utilizzare questo metodo...
R. I principali effetti sono:
- riposo: la sensazione di sentirsi freschi, riposati e nuovamente carichi di energia;
- aumento della concentrazione e della memoria;
- autosedazione (smorzamento della risonanza emotiva);
- miglioramento delle prestazioni lavorative, sportive, artistiche ed eliminazione di errori e disturbi;
- innalzamento della soglia del dolore;
- autoregolazione delle funzioni corporee normalmente involontarie.

D. È necessaria una particolare situazione per allenarsi? Bisogna assumere posizioni precise?
R. Sono necessarie posizioni ben precise e un luogo tranquillo nella fase di apprendimento del T.A.,  fornisco suggerimenti per esercitarsi anche sul luogo di lavoro. In seguito può essere attuato dovunque e comunque, dal momento che si impara ad estraniarsi.

D. Quale è l’elemento principale che permette di riuscire bene nel T.A.?
R. Avere ben chiara la visione personale, la visione di ciò che si desidera per sé. Può essere una visione di salute, per altri di raggiungimento della quiete dei sensi, del silenzio interiore che è la condizione necessaria per pregare o semplicemente di rilassamento.

D. Quello che ci ha detto finora sembra davvero interessante. Ancora una domanda: a chi si rivolge questo libro?
R. A tutti. Vuole essere un libro divulgativo, ma primariamente a persone che intendano utilizzare il T.A. a fini preventivi, soprattutto in situazioni di stress, e a quelle che presentano problemi ansiosi e psicosomatici ma non già strutturati, cronicizzati, poiché in questi casi è necessaria la guida di uno psicoterapeuta in un rapporto individuale o di gruppo. Si rivolge anche agli addetti ai lavori in quanto viene suggerito come affrontare alcuni fenomeni che avvengono durante il T.A., ad esempio le resistenze, soprattutto in un contesto psicoterapeutico.
Voglio concludere a proposito, con alcune frasi della prefazione, scritte dalla prof.ssa Lidia Provenzano, docente di tecniche del colloquio psicologico della facoltà di medicina e psicologia dell’università di Roma “la Sapienza”:
“Questo lavoro si rivolge a tutti coloro che pensano che il destino non sia una fatalità e che sia possibile intervenire nello sviluppo della propria vita e che se ne possa modificare favorevolmente il corso nonostante la malattia, la sofferenza e la morte. Scegliere coscientemente di vivere il benessere, la gioia, i sentimenti positivi, non nutrire quelle che Spinoza definisce “le passioni tristi” non significa che si è incoerenti, superficiali o egoisti, al contrario è far di se stessi individui capaci di contribuire alla costruzione di un mondo migliore diffondendo serenità, gioia ed equilibrio intorno a sé”.

 

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Il Training Autogeno. Come custodire e recuperare la salute di Patrizia Del Verme

copertina-il-training-autogeno-sitoiIl Training Autogeno. Come custodire e recuperare la salute, nella collana Punti di Vista - Edizioni Psiconline, è l'ultimo lavoro della Dott.ssa Patrizia Del Verme.


Il libro si rivolge principalmente a persone che vogliano utilizzare il T.A. a fini preventivi soprattutto in situazioni di stress e a quelle che presentano problematiche, ma non già strutturate e cronicizzate, poiché in questi casi è necessaria la guida di uno psicoterapeuta (psicologo o medico), in un rapporto individuale o di gruppo. Questo libro nasce, soprattutto, dalla richiesta dei partecipanti ai corsi esperienziali organizzati da Patrizia Del Verme, di avere qualcosa di scritto e semplice sul training autogeno.



IMG_0033Quanto si propone quindi ne "Il Training Autogeno", è il frutto di formazione specifica, ma anche e soprattutto di esperienze concrete: sia nella pratica clinica, che nei gruppi di formazione ed esperienziali.
Pur esistendo molti libri sul Training Autogeno di esperti del settore, che si rivolgono a loro volta a professionisti del campo, questo testo vuole essere invece divulgativo, arrivare agli addetti ai lavori e non, tanto da rendere il Training Autogeno di Schultz accessibile a tutti, senza per questo perdere in scientificità, con suggerimenti ed accorgimenti pratici per apprenderlo e per superare le più frequenti difficoltà.


Il Training Autogeno viene semplicemente definito una tecnica di rilassamento, ma è molto di più, è una tecnica di trattamento, di cura con mezzi psichici di disturbi più svariati e finalizzata in primis al mantenimento di uno stato di benessere, con lo scopo di prevenire (soprattutto in presenza di stress), di curare (ha indicazioni elettive per stati d’ansia, disturbi psicosomatici, insonnia ecc.) e di rafforzare le cure mediche in altre patologie. Il T.A. può permettere anche una “diagnosi precoce” di malattia, poichè durante l’esecuzione degli esercizi, possono manifestarsi sintomi che sono l’espressione di manifestazioni patologiche non ancora percepite ed inoltre il T.A aumenta in generale, la percezione e la consapevolezza del proprio stato psico-corporeo.


L’autrice rifacendosi ai grandi autori del Training Autogeno: Schultz, Luthe, Thomas, Hoffman, Giorda, Bazzi (alla revisione delle formule di quest’ultimo) riporta la sua esperienza quasi trentennale nell’utilizzo del T.A. (esercizi inferiori) avvenuta in ambito psicoterapeutico e in gruppi di formazione ed esperienziali.


Il testo, diviso in sei capitoli, ripercorre la storia della nascita di questa tecnica di rilassamento e la sua introduzione in Italia.


patriziadelvermeAmpio spazio viene dedicato alla spiegazione della nozione di Training Autogeno di Schultz, qual è lo scopo del T.A. a chi si rivolge e come applicarlo, gli effetti generali del T.A., le indicazioni nei disturbi fisici e psichici, le controindicazioni. Dal terzo capitolo in poi si entra nel vivo dell'apprendimento spiegando chi può, quando si può, dove e come effettuare il T.A. e soffermandosi naturalmente sulle formule e le formule di proponimento.


Il Training Autogeno è davvero un testo di facile consultazione che si differenzia dalle altre pubblicazioni soprattutto nel fornire suggerimenti ed accorgimenti pratici per l'apprendimento e la pratica del T.A. con un linguaggio semplice e discorsivo.


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[youtube http://www.youtube.com/watch?v=tBnQ0i5SasM?feature=player_detailpage&w=640&h=360]
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Redazione

Presentazione di Oltre le Stelle, il 23 ottobre 2014 a Udine

Oltre le stelleRachele Magro e l'Associazione l'Altra Metà della Divisa sono liete di presentare OLTRE LE STELLE. Vissuti ed emozioni di famiglie militari italiane  giovedì 23 ottobre a UDINE presso la LIBRERIA FELTRINELLI in Via Canciani 15.




oltre_le_stelle

Oltre le stelle. Vissuti ed emozioni di famiglie militari italiane raccoglie storie di donne che hanno scelto di condividere la propria vita accanto a uomini in divisa e di figlie che invece la vita militare l’hanno conosciuta nel corso della loro esistenza.
Si tratta di una serie di testimonianze raccolte dall’Associazione L’Altra Metà della Divisa e poi rielaborate ed inserite da Rachele Magro in una cornice che ne inquadra e analizza in modo professionale la psicologia e la capacità di reazione agli eventi imprevisti, racconti personali rilasciati da mogli e compagne – c’è anche una figlia – di militari di ogni grado e forza armata.
Storie profonde che molto spesso evocano più che descrivere, nel pudore prima umano che d’ordinanza, e che lasciano cogliere una quotidianità complessa e complicata dalle regole della vita militare. Rappresenta un’iniziativa all’interno del progetto dell’Altra metà della Divisa, associazione no profit nata per iniziativa di donne, compagne di militari, consapevoli dell’indispensabilità di una rete di supporto, allo scopo di condividere esperienze e difficoltà, sensibilizzare e sostenere le famiglie militari.

Appuntamento allora a UdineGiovedì 23 Ottobre alle ORE 18.00 per saperne di più, per esprimere le vostre impressioni sul libro e condividerle con l'autrice e con l'Altra Metà della Divisa e per far firmare le copie di Oltre le stelle  da poche settimane in libreria ma  già richiestissimo dal pubblico.

È davvero un successo, non potete mancare, VI ASPETTIAMO numerosi!


Oltre le Stelle a Udine giovedì 23 ottobre 2014!



 

 

 
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Ciro Pinto e Giovanna Albi hanno presentato i loro volumi a Busto Arsizio

I libri di Ciro Pinto e Giovanna AlbiIl 12 e 13 ottobre 2014 i nostri autori Ciro Pinto e Giovanna Albi, insieme allo scrittore Alessandro Vizzino, hanno presentato i loro libri al pubblico di Busto Arsizio, il 12 ottobre presso l'Accademia Musicale G. Rossini nella Villa Ottolini-Tosi e il 13 ottobre al Liceo Crespi.


Domenica pomeriggio è stata sicuramente una domenica memorabile per i nostri autori ospiti dell'Accademia Musicale presso la prestigiosa Villa Ottolini-Tosi, la più grandiosa delle ville di Busto Arsizio.


Villa_Tosi_1L’edificio fu costruito nel 1902 ed acquisito dal comune di Busto Arsizio nel 1969 dall’allora proprietario Dott. Gino Tosi. Oggi è sede di uffici pubblici del Parco Alto Milanese e dell'Accademia Musicale G. Rossini, fondata nel 1918 da Ariodante Coggi, violinista cremonese ma bustese d’adozione. Per volontà di costui e di un bustese doc: Eugenio Filippini, l’Accademia, meglio conosciuta nella città come Scuola di Musica, ha diffuso la cultura e l’amore per la musica.
Tra i vari eccelsi Presidenti dell’Accademia, succedutesi dall’anno della fondazione ad oggi, anche il violinista Uto Ughi. Oggi la Scuola Musicale G.Rossini è presieduta da Giovanni Mazzucchelli.


20141013_112859_resized1-150x150Alla presenza di un pubblico numeroso e interessato, la presentazione delle opere è stata condotta da Paola Colombo Mazzucchelli, docente di Educazione Musicale alla Scuola Media, docente e coordinatrice didattica dell’Accademia, già Presidente della sezione Siem (Società Italiana per l’educazione Musicale) di Varese.


La dott.ssa Paola Colombo Mazzucchelli ha individuato nelle storie dei personaggi principali dei romanzi un fil rouge davvero interessante: il Tempo.


CIRO_PINTO_GIOVANNA_ALBILa vita che si dipana tra il passato, con la sua ineluttabilità, in quanto qualcosa di avvenuto, e i suoi riverberi nel flusso di coscienza che ce lo riporta alla memoria; il presente, che è l’unico elemento reale e allo stesso tempo fluido; il futuro, intessuto di speranza, come proiezione delle nostre attese, dei nostri progetti, con le sue incognite, perché è tutto ciò che deve ancora accadere.


CIRO PINTOIl tutto impreziosito dall’affascinante assioma con il tempo musicale, capace di riproporre con le sue pause, la durata dei suoni e l’intensità delle note, il fluire del tempo reale e, perché no, del tempo nella dimensione onirica.
È stato quindi un pomeriggio vissuto all’insegna del connubio tra letteratura e musica, con l’accompagnamento al piano del M° Luca Cozzi.


CIRO_PINTO_LICEO_CRESPILunedì 13 ottobre, presso il Liceo Crespi di Busto Arsizio, quasi cento alunni del liceo multidisciplinare, classico, a indirizzo delle scienze umane, linguistico, hanno ascoltato e condiviso le storie di Ciro Pinto e Giovanna Albi, con attenzione e curiosità, assistiti dalla preziosa presenza dei docenti. La proiezione dei book trailer e la lettura di alcuni brani hanno reso ancora più vivace e interessante l’incontro che è durato due ore, i ragazzi hanno superato l'impaccio iniziale e si sono mostrati molto interessati partecipando a scambi di battute con gli autori sui diversi temi trattati nei loro romanzi.


CIRO-PINTOUn'avventura affascinante per Ciro Pinto e Giovanna Albi, che ha proposto non solo opere letterarie quindi, ma anche buona musica.


Il matrimonio perfetto tra le due espressioni artistiche che ha portato il pubblico ad apprezzare ancora di più le produzioni letterarie degli scrittori.


 
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Redazione

Intervista a Paolo Cardoso curatore di "Le nuove dipendenze"

Edizioni Psiconline pubblica l' intervista a Paolo Cardoso curatore del volume: Le nuove dipendenze. Gioco, Cibo, Internet, Sesso, Shopping... 




copertina-nuove-dipendenzexsitoIl testo , include scritti di Paolo Cardoso, Laura Benedetti, Elisa Romolini, Claudia Spolverini, Eleonora Sirsi, nella collana Ricerche e Contributi.

Negli ultimi anni, la nozione di dipendenza, da un punto di vista clinico, include anche quadri sintomatologici in cui l’oggetto stesso della dipendenza non è una sostanza chimica, bensì comportamenti o attività più o meno accettati (in qualche caso addirittura promossi) della società moderna.

[caption id="attachment_3222" align="alignright" width="110"]Claudia Spolverini Claudia Spolverini


Nell’ambito delle cosiddette Nuove Dipendenze (o dipendenze comportamentali), la persona manifesta un’incontrollata necessità di dover compiere una specifica attività (come ad es. scommettere o navigare in rete), per trovare immediata soddisfazione ad un bisogno, che talvolta assume l’accezione di una necessità quasi fisiologica di mettere in atto il comportamento come per il tossicodipendente lo è assumere la sostanza.

[caption id="attachment_3223" align="alignleft" width="118"]Eleonora Sirsi Eleonora Sirsi


Di queste forme di nuove dipendenze viene data una descrizione fenomenologica e, laddove presenti, vengono forniti dati di ricerche empiriche.
Il testo è un utile utile strumento per chi vuole farsi un’idea di queste patologie che sono in grande crescita.

 

 

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Qual è lo scopo principale che ha guidato la stesura del libro? Per quale tipo di lettore è stato pensato? 

Paolo CardosoLo scopo del libro era sia dare una corretta informazione su queste nuove patologie, sia essere uno strumento di aiuto per chi ne soffre.
È un libro rivolto a genitori, adolescenti o comunque ad un vasto pubblico non specialista di queste materie.
Vorrei spendere una parola sul perché abbiamo scelto un’opera dell’artista Akiko Chiba. Lei realizza splendide incisioni con la tecnica della maniera nera. Il contrasto del bianco e nero così profondi suscita emozioni profonde.
Ci sembrava appropriato per un libro che tratta di temi legati all’inconscio profondo.

logo edizioni miniQuanto la sua esperienza ne ha influenzato lo stile ed il contenuto stesso?

Paolo CardosoPenso molto. Ho avuto esperienza di lavoro, all’inizio della mia carriera, in un SERT e durante gli anni successivi ho sempre seguito pazienti con problemi di dipendenza.

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I primi due capitoli sono dedicati esclusivamente alle definizioni scientifiche e terminologiche dei vari argomenti trattati. Non ha pensato che per alcuni lettori, soprattutto persone non pratiche del ramo, ciò potrebbe risultare troppo pesante o noioso? Vorrebbe spiegare a queste persone quali sono lo scopo e l’importanza di questa sua scelta?

Paolo CardosoQuando si affrontano argomenti di natura scientifica bisogna avere chiaro di cosa si parla. D’altra parte oggi con l’uso della rete ed ad esempio di Wikipedia, se incuriositi, si possono chiarire anche definizioni un po’ “ostiche”.

logo edizioni miniQuanto sono attuali le Nuove Dipendenze? Qual è, secondo la sua esperienza pratica, l’incidenza di questo fenomeno?

Paolo CardosoMolto molto alta per quanto concerne la dipendenza da gioco, quella da internet (Facebook ecc.) e quelle alimentari.
Oggi purtroppo, è un argomento molto attuale.

logo edizioni miniSi prevede una crescita o ci sono buoni risultati dovuti alla cura ed alla prevenzione?

Paolo CardosoIo penso che il problema è destinato a crescere. Ora il Servizio Sanitario si sta iniziando a muovere ed anche chi segue questi problemi è sempre più attento.

logo edizioni miniNegli ultimi capitoli lei si dedica alla cura ed alla prevenzione di questi fenomeni nella regione Toscana. Non ha considerato che potrebbe risultare come una limitazione nella sua esposizione?

Paolo CardosoIo ho parlato delle esperienze che conosco. So che anche in altre Regioni si sta iniziando ad esempio ad organizzare  i gruppi di autoaiuto per i giocatori, ma sono ancora interventi a macchia di leopardo. La legge ad esempio regola per i SERT solo gli interventi per le dipendenze da sostanze. Anche le associazioni di volontariato stanno da tempo
cercando di aiutare queste persone con gruppi di autoaiuto, aiuti economici ed altro.

logo edizioni miniCome deve muoversi una persona direttamente o indirettamente interessata, ma residente in una regione diversa?

Paolo CardosoSicuramente rivolgersi alla propria ASL od a servizi di volontariato che si occupano di queste patologie ed anche, ovviamente, a psicoterapeuti e psicologi in grado di aiutarli.

logo edizioni miniVorrebbe aggiungere qualcosa a quanto scritto (considerazioni personali, consigli, risultati, novità, …)?

Paolo CardosoBisognerebbe che le Regioni, il volontariato, il Ministero della pubblica istruzione realizzassero efficaci interventi di prevenzione partendo proprio dalle scuole.
Inoltre che tutte le Regioni e non solo alcune, mettessero su e coordinassero tutti gli interventi di aiuto e di cura necessari.

[caption id="attachment_3224" align="alignleft" width="108"]Elisa Romolini Elisa Romolini


 

 

[caption id="attachment_3225" align="alignleft" width="112"]Laura Benedetti Laura Benedetti


 

 

 

 

 

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http://www.youtube.com/watch?v=rrdFCideWYI
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Le nuove dipendenze. Gioco, cibo, internet, sesso, shopping a cura di Paolo Cardoso. La nostra recensione

le nuove dipendenzeDal 9 ottobre è in libreria: Le nuove dipendenze. Gioco, cibo, internet, sesso, shopping… a cura di Paolo Cardoso, con gli scritti di Paolo Cardoso, Laura Benedetti, Elisa Romolini, Claudia Spolverini, Eleonora Sirsi. Edizioni Psiconline, 2014, nella collana Ricerche e Contributi in Psicologia.

Lo abbiamo recensito per i nostri lettori.

 

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Intervista a Rachele Magro curatrice di Oltre le stelle. Vissuti ed emozioni di famiglie militari italiane

copertina Oltre le stelle sitoA pochi giorni dalla pubblicazione di Oltre le Stelle. Vissuti ed emozioni di famiglie militari italiane, collana Punti di Vista, Edizioni Psiconline, abbiamo intervistato la curatrice Rachele Magro.


rachelemagroRachele Magro è psicologa-psicoterapeuta ed è Presidente ASPIC- Sede territoriale di Viterbo dal 2009. Impegnata dal 2004 nel campo dell’emergenza in vari progetti di formazione, prevenzione e sostegno psicologico rivolti alla popolazione e alle varie figure professionali.
Ha attivato dal 2004 al 2006 un progetto come psicologa volontaria in un Reggimento Operativo svolgendo attività di supporto psicologico ai militari impiegati all’estero e alle loro famiglie, proseguita in seguito con il lavoro clinico nell’attività privata a supporto degli operatori dell’emergenze. Autrice del libro “Cuore di Soldato” – Edizioni Psiconline.

Il libro raccoglie storie di donne che hanno scelto di condividere la propria vita accanto a uomini in divisa e di figlie che invece la vita militare l’hanno conosciuta nel corso della loro esistenza.
Si tratta di una serie di testimonianze raccolte dall’Associazione L’Altra Metà della Divisa e poi rielaborate ed inserite da Rachele Magro in una cornice che ne inquadra e analizza in modo professionale la psicologia e la capacità di reazione agli eventi imprevisti, racconti personali rilasciati da mogli e compagne – c’è anche una figlia – di militari di ogni grado e forza armata.
Storie profonde che molto spesso evocano più che descrivere, nel pudore prima umano che d’ordinanza, e che lasciano cogliere una quotidianità complessa e complicata dalle regole della vita militare.

Rappresenta un’iniziativa all’interno del progetto dell’Altra metà della Divisa, associazione no profit nata per iniziativa di donne, compagne di militari, consapevoli dell’indispensabilità di una rete di supporto, allo scopo di condividere esperienze e difficoltà, sensibilizzare e sostenere le famiglie militari.


D. Vogliamo iniziare questa intervista con una domanda fortemente provocatoria:

il libro racconta storie di famiglie militari, viste dall'interno,  perché dovrebbero interessarci?
R. Perché queste famiglie rappresentano uno spaccato di italianità che stiamo perdendo, perché dobbiamo riprovare ad amare il nostro Paese che questi uomini in divisa e le loro famiglie con i loro sacrifici raffigurano. Nella città dove abito io c'è almeno un uomo o una donna in divisa in molte famiglie: è giusto e doveroso riconoscere a questi uomini e donne il valore e comprenderne le fatiche, i disagi e le sofferenze ma anche le capacità di risollevarsi e di rimboccarsi le maniche quando la situazione lo richiede, per costruire una rete di supporto sempre più efficace.

D. Le storie raccontate nel volume sono davvero interessanti e illustrano  dal di dentro la vita delle coppie che hanno scelto di condividere una avventura come quella militare. Quale motivazione spinge queste donne a  raccontare il proprio vissuto?

R. La scelta di raccontarsi è nata dall'iniziativa di alcune donne interne all'Associazione L'Altra Metà della Divisa pensando che condividendo esperienze e vissuti non solo permettevano ad altri di conoscere un mondo spesso invisibile, ma soprattutto aiutavano le altre famiglie a riconoscersi e a non sentirsi sole nei momenti di difficoltà. L'intento è far conoscere al mondo militare e alle famiglie che c'è qualcuno che si sta attrezzando per dare risposte e che insieme si può fare di più e meglio. L'Associazione in questi due anni ha aiutato tantissime famiglie.

IMG 0358D. Come curatrice del volume ti sei trovata ad ascoltare storie che  potevano essere più o meno coinvolgenti perché scegliere quelle pubblicate?

R. Le storie arrivate sono state davvero tante. Alcune donne invece le conoscevo, ne avevo seguito le vicende e insieme all'Associazione le abbiamo aiutate a trovare nuove e più funzionali soluzioni, a volte abbiamo solo cercato di essere presenti, in ascolto, a sostegno. Ho scelto così di costruire un percorso rispetto alle tematiche più importanti e comuni che in questi 10 anni di attività in questo campo accanto alle famiglie militari e agli uomini e donne in divisa, avevo affrontato. Sono tematiche piene di significato per questo tipo di vita e soprattutto accumunavano più vissuti. Il senso era quello di far emergere i punti di forza, la capacità di far fronte agli eventi critici di queste mogli e madri, la loro resilienza per costruire una nuova ottica "di possibilita'", di nuove occasioni; quasi come guardare la parte del bicchiere mezzo pieno. "Se ce l'hanno fatta loro posso farlo anche io!"

D. In una raccolta come questa si è portati a pensare che tutto si concluda  con il lieto fine. Come mai hai scelto di raccontare anche storie che  si concludono in modo problematico?
R. Purtroppo la vita è fatta anche di cadute, di muri difficili da scavalcare, di momenti di crisi che sembrano infiniti. Qualcuno non ce l'ha fatta a trovare la rete di supporto giusta per procedere verso il benessere. Io li chiamo "maladattamenti". In questi casi, che purtroppo ce ne sono tanti, è necessario fare di più, trovare altre strade, altre alleanze e non sempre è facile. Alcune donne non siamo riuscite ad aiutarle, e dobbiamo fare anche i conti con la nostra frustrazione e il senso di colpa di operatori della relazione d'aiuto.
La storia di Catia, ad esempio, è quella che più mi è rimasta nel cuore, ma invece che cestinarla ho scelto di darle voce. Ne ho sentito l'obbligo.

D. Non ci sono storie di donne militari è una scelta precisa o è una casualità?
R. È una casualità e in parte una conseguenza del fatto che la parte più attiva dell'Associazione è fatta di donne che la divisa non la indossano, ma se ne prendono cura in altro modo. Sono la parte più forte di questo sistema ma hanno anche bisogno di un luogo dove potersi riposare un po' e pensare che qualcuno possa farsi recipiente di ansie e preoccupazioni per permettere al loro uomo in divisa di lavorare serenamente. Il motto è: una famiglia felice fa un soldato sereno.

D. Da quello che emerge nel libro, il mondo militare è decisamente complesso e sfaccettato. Ci può essere spazio per la diversità?

R. Il mondo militare è pieno di diversità, di uomini e donne che provengono da ogni parte d'Italia, ognuno che porta con se la sua storia, i suoi valori e i suoi riferimenti. È al contempo un mondo rigido e strutturato nella modalità e nelle funzioni e fa molta fatica, a mio parere, ad interfacciare Istituzioni e famiglie, anche il rapporto tra mondo militare e civile è ad oggi complicato.
Noi vorremmo andare oltre.

D. Anche in questo caso l'associazionismo fornisce la via di compensazione alle angosce individuali quanto può essere considerato in effetti utile?

R. Direi fondamentale. Ricevo tantissime email a settimana da parte di famiglie che si rivolgono a noi: è un canale aperto, accessibile e sempre disponibile.
L'Associazione in questo campo è fondamentale ma bisognerebbe attivare più canali di dialogo e confronto affinché le famiglie si sentano più riconosciute.
È un luogo dove puoi darti una mano reciprocamente senza sentirsi isolata e poi trovi sempre qualcuna che può dirti "ti capisco, ci sono passata anche io, ma vedrai che troviamo insieme una nuova strada".

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