Il libro conduce il lettore a scoprire come si forma e si struttura il delirio, come fa l'orologiaio che smonta, rimonta meccanismi ed ingranaggi delicatissimi senza mai perdersi tra rotelle, congegni e senza smarrire il senso ultimo del lavoro, che è comprendere come si muovono questi ingranaggi dell’orologio. È scoprire come il gioco del disordine nasconda un ordine.
"L’oggetto di questo testo assomiglia al dissolversi della nebbia quando avvolge la città e si dirada offrendo all’occhio la possibilità di vedere le cose che assumono una forma: case, strade, lampioni, passanti. È la storia di un lungo oblio produttivo che, in assoluto silenzio, si è manifestato, si è rivelato nell’ascoltare il disturbo psichico. È il risultato di una continua e permanente tensione esistenziale verso la scoperta e l’approfondimento dei difficili intrecci che intercorrono tra il prodotto pensato e il pensante.
È il causato dell’ascolto quotidiano di persone che raccontano e costruiscono narrazioni personali, sociali, esistenziali di come sono nel mondo e di come lo vivono.
Le narrazioni di queste realtà vissute, immaginate, presenti, passate o future costruiscono delle mappe descrittive di come il linguaggio si organizza, si compone, forma o de-forma la dimensione del reale. Le storie narrate descrivono dei neomondi tutti da conoscere, da decifrare.
Il delirio è una narrazione che contiene una molteplicità di forme linguistiche, che scomposte e analizzate, permettono di cogliere quali siano gli elementi costitutivi e strutturanti di come si forma il ragionamento.
L’ambiente in cui si è sviluppato questo lavoro è quello della ‘malattia mentale’, in un ambito preposto alla cura. Il materiale su cui si è operato è il prodotto scritto da persone che da anni comunicano con questa modalità."
Se si confina il delirio nella sua incomprensibilità e stranezza come un pensiero inadeguato, come sostiene Spinoza, o come il frutto di un albero proibito da estirpare con diserbanti, si perde la dimensione dell'infinità dell'essere umano, si confonde la parte con il tutto o il tutto con la parte.
Il libro evidenza come il delirio costituisca il tentativo di risolvere un gravissimo conflitto psichico, mette in luce come il passaggio dal conflitto alla soluzione delirante sia un’operazione lenta e graduale, analizza ciò che precede il delirio, la logica con cui si sviluppa e le modalità con cui si declina.
Pone al centro la dimensione di come si forma il delirio, quali sono le tipologie del pensiero – pensiero iperinclusivo, ipoinclusivo, simmetrico, asimmetrico, magico - che sottostanno al pensare e di come si sviluppa il ragionamento del delirare attraverso l'analisi della logica proposizionale.
La psico-logica consiste in una logica analitica dei processi mentali che evidenzia il formarsi del pensiero, a differenza della logica formale che spiega come si deve ragionare o della teoria dei modelli mentali spiegano che si dovrebbe ragionare.
Solo con una forte integrazione tra psicopatologia e pratica clinica è stato possibile analizzare e scomporre il materiale delirante e trasformare la clinica un laboratorio di ricerca in un luogo di cura.
"Scoprire quali siano le modalità psico-logiciche del narrato permette di acquisire ulteriori strategie comunicative. È un modo, inoltre, di dare dignità ad una narrazione che è percepita come pericolosa e portatrice di confusività, distruttività e aggressività. La narrazione del delirante per molti è sinonimo d’alienità e quindi non funzionale per la società; questo modo di ragionare determina una rimozione culturale.
Il delirio è una parte che si include, si iscrive all’interno del processo del ragionare o del pensare, relegarla o rimuoverla in un angolo è perdere una parte importante dello spazio mentale individuale e sociale."
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