Una intensa intervista con Massimo Bisotti per parlare del suo libro, del successo che lo ha raggiunto e dei suoi progetti per il futuro.
[caption id="attachment_1792" align="alignleft" width="300"] Massimo Bisotti
In questo scorcio d'estate, fra il caldo torrido e l'autunno che tenta timidamente di affacciarsi all'orizzonte, cerchiamo di entrare in contatto profondo con Massimo Bisotti, il giovane autore romano improvvisamente travolto da un grandissimo successo per il suo libro "La luna blu. Il percorso inverso dei sogni", pubblicato da Edizioni Psiconline, parlando dei temi principali del suo libro, di come vive il suo presente e di cosa si aspetta per il futuro.
La luna blu è stata pubblicata in aprile e finora è già stata ristampata ben cinque volte grazie alla costante richiesta che proviene dalle librerie e al continuo passaparola che porta quelli che lo hanno letto e apprezzato a suggerirlo ai loro amici e conoscenti.
Sul web, in particolare su Facebook, è un costante e continuo pullulare di frasi estrapolate dal volume e le citazioni si rincorrono l'una con l'altra.
Anche su Twitter le citazioni sono continue e, sopratutto, sono costanti gli apprezzamenti.
[caption id="attachment_1490" align="alignright" width="200"] La copertina del volume
La nostra Casa Editrice era sostanzialmente impreparata a questo successo e così le copie iniziali previste sono state presto esaurite ed è iniziata una rincorsa continua alla ristampa per inseguire le numerosissime ed inattese richieste.
Oggi la situazione è sostanzialmente "normalizzata" poiché la quantità di copie stampate, anche se con fatica, riesce a star dietro alla domanda e quindi non si registrano più quelle situazioni iniziali di difficoltà nel reperire il libro.
Proprio per questo abbiamo voluto incontrare Massimo e, in una atmosfera decisamente rilassata, abbiamo cercato con lui di scavare a fondo per comprendere le tante motivazioni e i tanti perché che stanno dietro ad un libro e al successo che lo raggiunge.
Ne è venuta fuori una semplice chiacchierata che però, ancora una volta, rivela l'essenza profonda di Massimo Bisotti, la sua semplicità, la sua spontaneità ed il suo essere vicino alle persone che lo leggono. Forse è questa, in fondo, la chiave del successo.
D. Prima di tutto complimenti per i risultati che il tuo libro sta ottenendo.
E' cercato, richiesto, letto e commentato favorevolmente da tante persone che sembrano essere entusiaste del suo contenuto.
Ti aspettavi un successo di questo genere?
Credo che ogni risultato sia sempre insperato e ci colga comunque di sorpresa. Se non ci si abitua alle sorprese non si perde l'entusiasmo, utile per iniziare ogni nuova sfida personale, ogni nuovo lavoro.
D. Cosa credi lo abbia motivato? Quali, secondo te, le molle che hanno fatto scattare la ricerca...
Ho iniziato a diffondere la mia scrittura un paio di anni fa. Ho sempre scritto, per me, per le persone che ho amato. Considero lo scrivere una piccola traccia d'eternità in mezzo a tante cose effimere che svaniscono. Conserva intatta nel tempo l'essenza primaria, la freschezza dell'emotività, se pure gli stessi rapporti che la motivano si esauriscono. Qualcosa di magico.
D. E, personalmente, quali sensazioni ti crea sentire intorno a te tanto affetto e tanto apprezzamento da parte di persone per la gran parte sconosciute ma che ormai aspettano, quasi con ansia, il tuo scrivere...
L'affetto è una spinta a proseguire il proprio cammino. La sensazione che il proprio lavoro possa essere utile crea un'emozione circolare che mette in comunicazione lettura e scrittura. D'altronde chiunque decida di scrivere, se poi sia davvero una scelta o sia la scrittura a sceglierci non sarà mai chiaro fino in fondo, è stato prima e resterà sempre e soprattutto lettore.
D. Qualcuno ha detto che si tratta di una sorta di illusione collettiva e che molti si fanno semplicemente coinvolgere dalla lettura entusiasta di altre persone e acquistano il tuo libro solo per "emulazione" ma non perchè convinti della tua scrittura...
Penso che le persone abbiamo la capacità di scegliere con la propria consapevolezza cosa vogliono o non vogliono leggere. Alla fine ho sempre pensato che andare o meno controcorrente lo si possa comunque fare lo stesso per moda.
Ma gli scrittori non vanno di moda, etichetta spesso affibbiata qua e là all'uno o all'altro, gli scrittori semplicemente scrivono storie, ognuno a proprio modo e ognuno ha in sé un'energia che può essere magnetica o diamagnetica, accarezzata o respinta. Questo dipende da una selezione naturale di anime che si riconosco o meno nei progetti altrui. Se inizio a leggere qualcosa che non sta nelle mie corde, potrebbe essere il best seller del momento, smetto, poiché la mia mente non riesce ad avere la giusta concentrazione e la giusta curiosità per spingersi oltre.
D. Altri sono già alla ricerca del tuo prossimo libro e si chiedono quando vedrà la luce...
Sto lavorando a Il quadro mai dipinto e ho in cantiere un'altra idea, Un anno per un giorno, ma sulla tempistica non saprei ancora rispondere.
D. Quanto pensi che il passaparola sia intervenuto nella diffusione di un libro pubblicato da una piccola Casa Editrice e perdipiù specializzata in psicologia. Ci contavi o anche tu sei stato colto di sorpresa?
Mi riallaccio alla prima risposta. Sorprendersi, come ho scritto nella Luna blu, è per me il terzo verbo più importante dopo essere e amare. Se non ci si abitua alle sorprese loro non si abituano e probabilmente tornano a cercarci. Il passaparola fa molto, il successo di ogni progetto lo si deve sempre agli altri, questo non andrebbe mai dimenticato.
I veri successi sono sempre collettivi, regalano la stessa gioia. Attraverso la mia scrittura molte persone si sono conosciute e riconosciute, innamorate, sono diventate amiche. Questo credo sia il successo maggiore, costruire ciò che io chiamo ponte fra le anime.
D. E se tutto questo di colpo finisse? Se vi trovaste, tu e la Casa Editrice, a svegliarvi di colpo da un bellissimo sogno che però alla fine si infrange e non si ripresenta?
Se un giorno la mia scrittura non piacerà più continuerò a scrivere per me e per chi amo. Le passioni nascono visceralmente dentro di noi e di quelle vere non possiamo farne a meno. Non potrò mai stravolgermi per piacere. Compiacere è qualcosa che non mi è mai interessato. Il giorno che non avrò più idee in cui credo e la giusta ispirazione non potrei più produrre qualcosa. Se non si crede in quel che si fa non si ottengono risultati adeguati, essenziali alla propria indole.
[caption id="attachment_1796" align="alignleft" width="300"] massimo bisotti al salone del libro di torino
D. Quanto c'è di te nelle parole de "La luna blu"? Quanto è presente la tua storia personale e quanto invece è presente il "mestiere" di scrivere...
C'è molto di me. Come spesso dico non descrivo personaggi ma incontri, persone, mescolate a me, ai miei affetti, a chi ho avuto vicino. Contaminazioni di anime, di vite. Amici che mi conoscono ci hanno visto molto delle mie storie. Non credo si possa concepire l'inconcepibile.
Altre persone mi hanno ringraziato per aver scritto questo libro, hanno notato che mi è costato fatica, poiché mettere a nudo delle nostre intime sensazioni, mettere a nudo persino le nostre verità più scomode fa sì che un uomo si esponga ai venti ma anche alle correnti. Eppure persino ciò che ci capita di spiacevole mette in luce la libertà che si raggiunge quando non si ha più timore di mostrarsi senza filtri.
La vera forza di un essere umano arriva quando amandosi non ha più paura dei giudizi. Non si può piacere a tutti, non si avrebbe una personalità, non si avrebbe un vero carattere. La vera forza arriva quando si comprende che non siamo fatti per stare da soli ma nemmeno per stare con chiunque e lo si accetta serenamente. Avvicinarsi alla serenità il più possibile dovrebbe essere l'obiettivo di ogni essere umano. Abbiamo una vita sola. Nessuno ce la restituirà indietro per cui vale la pena vivere secondo i propri schemi mentali, secondo la propria natura. Non farlo ci fa ammalare pian piano.
D. Cosa pensi abbia colpito così profondamente le persone che leggono il tuo libro?
L'autenticità. Il fatto che siamo molto più simili di ciò che pensiamo di essere.
Le emozioni, i sentimenti, le interazioni fra le persone, gli interrogativi primari che ci poniamo ogni giorno, i quesiti sulla vita, sulle relazioni, sugli sviluppi emotivi sono pressoché identici.
D. Tu, da lettore, come lo definiresti?
Da lettore direi che porta con sé dolore e liberazione. Direi che tira fuori l'eterno conflitto fra la solitudine scelta e la solitudine imposta, fra la vera libertà e la paura di darsi. Gli estremi spesso si toccano, gli estremi spesso sono debolezze. Eppure i sogni ci rivelano con chiarezza di cosa abbiamo bisogno se li lasciamo parlare. Se non cerchiamo di addormentarli con la forza. Quelli che tornano, quelli che si ripresentano, sono la nostra parte più intima. Se non affrontiamo le nostre preoccupazioni più profonde si ripresenteranno sempre sotto altre sembianze. Capita di comprendere un proprio disagio e non capire come vincerlo. Eppure si è già a metà dell'opera quando si ammette di avere un problema. Ciò che manca al giorno d'oggi è il desiderio di ascoltare e siccome ascoltare costa fatica, immedesimarsi nelle vite altrui richiede impegno, si preferisce giudicare. Per questo ci si chiude sempre di più nel proprio guscio. Iniziare con il capire prima di pretendere di essere capiti è un bel passo in avanti.
Salutiamo Massimo e lo ringraziamo per la sua cortesia e per la sua disponibilità.
Rileggendo le sue risposte emerge davvero la semplicità a cui abbiamo accennato prima, la capacità di "entrare" all'interno dell'animo del lettore attraverso il suo proprio animo, le sue proprie sensazioni e la costante sincerità che lo contraddistingue.
Ne siamo certi. E' questa la chiave del suo successo.
Grazie Massimo. Alla prossima!
Guarda la scheda del volume sul sito di Edizioni Psiconline!
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