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La meditazione nel percorso educativo

Le considerazioni che Sipo Beverelli scrive in riferimento al mio libro:"La meditazione nel percorso educativo" sollecita in me altre riflessioni. Innanzitutto grazie per aver così bene interpretato il senso di quanto raccontato, per avermi suggerito che un libro termina sempre con una pagina bianca per arricchirsi col contributo di altri, da ultimo per spingermi, mio malgrado, ad usare il blog.

Meditare è, per tutti, riuscire a posare i pensieri che la fanno da padrone nella mente, creare uno spazio dove possa emergere qualcosa d'altro, la nostra parte più intima e profonda.

Quando, da adulta, ho capito i cambiamenti interiori che questa pratica porta con sé, ho pensato che ne avrebbero trovato giovamento e serenità anche i bambini, naturalmente mutate le strategie. Per i bambini, infatti, si può parlare di sviluppo di un atteggiamento meditativo. Le strategie sono diverse e sono  descritte nel testo. Immagino tuttavia le obiezioni da parte di chi leggerà il libro perché non sempre ci sono le situazioni ottimali per questo, ma se il genitore o l'insegnante o l'educatore sa  dove vuole portare il bambino trova anche piccoli ma significativi spazi nella realtà in cui opera quotidianamente.

Ecco alcuni esempi:

Spesso i bambini che tornano da scuola devono colorare, soprattutto le fotocopie di schede; piuttosto che gravare il bambino di un lavoro ripetitivo e che niente aggiunge all’apprendimento, in mancanza di un  mandala, il genitore può trasformare quell'occasione in spazio da  gustare col proprio figlio, colorando insieme a lui, nel silenzio della cucina o della cameretta; si crea, così, fra i due un clima complice e un silenzio portatore di significato. Il bambino si sente apprezzato per quello che fa, il genitore gusta quel momento, unico, di intimità.

Un altro momento magico che un genitore può usare è quello di quando il bambino va a letto. Ai bambini piace, anche se non più piccolissimi, ricevere il  bacio della buona notte o ascoltare la lettura di storie. Il genitore potrebbe, qualche sera, usare questo tempo per donare un massaggio al figlio, magari enumerando per gioco, le parti del corpo che tocca. Ai bambini farsi massaggiare piace, entrano così più a contatto col proprio corpo, provano una sensazione di benessere, le tensioni calano e la mente, che si portava tutto il bagaglio della giornata, si cheta.

Un altro esercizio potrebbe essere quello di ricavarsi durante il pomeriggio o la sera, un momento in cui genitore e figlio, ad occhi chiusi giocano a percepire cosa si sente quando si fa silenzio: il ritmo del proprio respiro, il ticchettio dell'orologio, una voce lontana, dei passi sotto casa. Il bambino si abitua così a far caso alla piccola vita che scorre sotto il tumulto del fare frenetico e via via imparerà ad apprezzarla.

Quando, da adulta, ho capito i cambiamenti interiori che questa pratica porta con sè, ho pensato che ne avrebbero trovato giovamento e serenità anche i bambini, naturalmente mutate le strategie. Per i bambini, infatti, si può parlare di sviluppo di un atteggiamento meditativo. Le strategie sono diverse e sono  descritte nel testo. Immagino tuttavia le obiezioni da parte degli educatori perchè non sempre ci sono le situazioni ottimali per questo. Se il genitore o l'insegnante o l'educatore in genere sa  dove vuole portare il bambino trova anche piccoli ma significativi spazi nella realtà in cui opera quotidianamente. Dopo aver letto le riflessioni di Sipo e lasciatele posare mi sono venute in mente alcuni esmpi da suggerire alle famiglie.

Spesso i bambini che tornano da scuola devono colorare, soprattutto le fotocopie di schede; piuttosto che gravare il bambino di un lavoro ripetitivo e che niente aggiunge a sè, in mancanza di un  mandala, il genitore può cogliere quell'occasione per  gustarla col proprio figlio, colorando insieme a lui, nel silenzio della cucina o della cameretta, si crea fra i due un clima complice e un silenzio portatore di significato. Il bambino si sente apprezzato per quello che fa, il genitore apprezza quel momento, unico, di intimità.

Un altro momento magico  che un genitore può usare è quello di quando il bambino va a letto. Ai bambini piace, anche se non più piccolissimi, ricevere il  bacio della buona notte o ascolteare la lettura di storie. Il genitore potrebbe, qualche sera, usare questo tempo per donare un massaggio al figlio, magari enumerando per gioco, le parti del corpo che tocca. Ai bambini farsi massaggiare piace, entrano così più a contatto col prioprio corpo, provano una sensazione di benessere, le tensioni calano e la mente, che si portava tutto il bagaglio della giornata, si cheta.

Un altro esercizio potrebbe quello di ricavarsi durante il pomeriggio o la sera, un momento in cui genitore e figlio, ad occhi chiusi giocano a percepire cosa si sente quando si fa silenzio: il ritmo del proprio respiro, il ticchettio dell'orologio, una voce lontana, dei passi sotto casa. Il bambino si abitua così a far caso alla piccola vita che viene soffocata nel fare frenetico e via via imparerà ad apprezzarla.

Le considerazioni che Sipo Beverelli scrive in riferimento al mio libro:"La meditazione nel percorso educativo" sollecita in me altre riflessioni. Innanzitutto grazie per aver così bene interpretato il senso di quanto raccontato, per avermi suggerito che un libro termina sempre con una pagina bianca per arricchirsi col contributo di altri, da ultimo per spingermi, mio malgrado, ad usare il blog.Meditare è, per tutti, riuscire a posare i pensieri che la fanno da padrone nella mente, creare uno spazio dove possa emergere qualcosa d'altro, la nostra parte più intima e profonda.Quando, da adulta, ho capito i cambiamenti interiori che questa pratica porta con sé, ho pensato che ne avrebbero trovato giovamento e serenità anche i bambini, naturalmente mutate le strategie. Per i bambini, infatti, si può parlare di sviluppo di un atteggiamento meditativo. Le strategie sono diverse e sono  descritte nel testo. Immagino tuttavia le obiezioni da parte di chi leggerà il libro perché non sempre ci sono le situazioni ottimali per questo, ma se il genitore o l'insegnante o l'educatore sa  dove vuole portare il bambino trova anche piccoli ma significativi spazi nella realtà in cui opera quotidianamente. Ecco alcuni esempi:Spesso i bambini che tornano da scuola devono colorare, soprattutto le fotocopie di schede; piuttosto che gravare il bambino di un lavoro ripetitivo e che niente aggiunge all’apprendimento, in mancanza di un  mandala, il genitore può trasformare quell'occasione in spazio da  gustare col proprio figlio, colorando insieme a lui, nel silenzio della cucina o della cameretta; si crea, così, fra i due un clima complice e un silenzio portatore di significato. Il bambino si sente apprezzato per quello che fa, il genitore gusta quel momento, unico, di intimità.Un altro momento magico che un genitore può usare è quello di quando il bambino va a letto. Ai bambini piace, anche se non più piccolissimi, ricevere il  bacio della buona notte o ascoltare la lettura di storie. Il genitore potrebbe, qualche sera, usare questo tempo per donare un massaggio al figlio, magari enumerando per gioco, le parti del corpo che tocca. Ai bambini farsi massaggiare piace, entrano così più a contatto col proprio corpo, provano una sensazione di benessere, le tensioni calano e la mente, che si portava tutto il bagaglio della giornata, si cheta.Un altro esercizio potrebbe essere quello di ricavarsi durante il pomeriggio o la sera, un momento in cui genitore e figlio, ad occhi chiusi giocano a percepire cosa si sente quando si fa silenzio: il ritmo del proprio respiro, il ticchettio dell'orologio, una voce lontana, dei passi sotto casa. Il bambino si abitua così a far caso alla piccola vita che scorre sotto il tumulto del fare frenetico e via via imparerà ad apprezzarla.












Quando, da adulta, ho capito i cambiamenti interiori che questa pratica porta con sè, ho pensato che ne avrebbero trovato giovamento e serenità anche i bambini, naturalmente mutate le strategie. Per i bambini, infatti, si può parlare di sviluppo di un atteggiamento meditativo. Le strategie sono diverse e sono  descritte nel testo. Immagino tuttavia le obiezioni da parte degli educatori perchè non sempre ci sono le situazioni ottimali per questo. Se il genitore o l'insegnante o l'educatore in genere sa  dove vuole portare il bambino trova anche piccoli ma significativi spazi nella realtà in cui opera quotidianamente. Dopo aver letto le riflessioni di Sipo e lasciatele posare mi sono venute in mente alcuni esmpi da suggerire alle famiglie.Spesso i bambini che tornano da scuola devono colorare, soprattutto le fotocopie di schede; piuttosto che gravare il bambino di un lavoro ripetitivo e che niente aggiunge a sè, in mancanza di un  mandala, il genitore può cogliere quell'occasione per  gustarla col proprio figlio, colorando insieme a lui, nel silenzio della cucina o della cameretta, si crea fra i due un clima complice e un silenzio portatore di significato. Il bambino si sente apprezzato per quello che fa, il genitore apprezza quel momento, unico, di intimità.Un altro momento magico  che un genitore può usare è quello di quando il bambino va a letto. Ai bambini piace, anche se non più piccolissimi, ricevere il  bacio della buona notte o ascolteare la lettura di storie. Il genitore potrebbe, qualche sera, usare questo tempo per donare un massaggio al figlio, magari enumerando per gioco, le parti del corpo che tocca. Ai bambini farsi massaggiare piace, entrano così più a contatto col prioprio corpo, provano una sensazione di benessere, le tensioni calano e la mente, che si portava tutto il bagaglio della giornata, si cheta.Un altro esercizio potrebbe quello di ricavarsi durante il pomeriggio o la sera, un momento in cui genitore e figlio, ad occhi chiusi giocano a percepire cosa si sente quando si fa silenzio: il ritmo del proprio respiro, il ticchettio dell'orologio, una voce lontana, dei passi sotto casa. Il bambino si abitua così a far caso alla piccola vita che viene soffocata nel fare frenetico e via via imparerà ad apprezzarla.
Carmen
Una giornata particolare...

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Giovedì, 12 Dicembre 2024
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