Indice
Premessa
1. I PRODROMI 1.1 Un po’ di storia; 1.2 Gli studi psicologici sull’effetto del trauma; 1.3 Quando la quotidianità si trasforma in trauma.
2. UNO SGUARDO SUI RISCHI PSICOLOGICI IN CONTESTI D’EMERGENZA 2.1 Gli stressors nel militare; 2.2 Il ruolo di Peacekeepers e il rischio potenziale; 2.3 La competenza integrata; 2.4 Peacekeeper: la fase eroica.
3. TRA PATOGENESI E DIAGNOSI 3.1 Le reazioni psicologiche; 3.2 La traumatizzazione secondaria: quando gli operatori soffrono;.3.3 Aspetti clinici: il DSM; 3.4 Dal DSM IV al DSM V: un processo di revisione; 3.5 I sistemi di valutazione ; 3.6 Il coinvolgimento emotivo: simpatia o empatia?; 3.7 Il romanzo biologico: la relazione mente e corpo nelle situazioni di stress; 3.8 Gli effetti dello stress sulla memoria; 3.9 Vita o morte?
4. LE POTENZIALITA’ INTERIORI 4.1 I fattori di vulnerabilità; 4.2 le potenzialità interiori di fronte al disagio: resilience e coping ; 4.3 Il peso della formazione e dell’autosostegno.
5. LA CURA DI SE’ 5.1 La cura della famiglia: come il sostegno va preparato; 5.2 Il percorso terapeutico individuale; 5.3 Il gruppo contenitore di riesperienzie;
6. 10 STRATI DI PELLE Un percorso alla ricerca della propria identità attraverso la consapevolezza del trauma
Quarta di copertina
L’autrice prendendo spunto dalle proprie esperienze con il mondo militare ci introduce in un percorso di conoscenza del disturbo attraverso studi e approfondimenti clinici in cui si rispecchiano brani scritti dai pazienti nei loro diari, redatti durante i percorsi terapeutici.
Uno sguardo con gli occhi dei militari il cui mondo , che per primo ha sperimentato gli effetti di eventi traumatici sugli uomini, ha cercato di studiarne le possibili implicazioni.
L’autrice utilizza la metafora del cuore per dare più forza a quest’organo come sede delle emozioni profonde primarie e più familiari. Attraverso il cuore di un militare e quelle dei pazienti che ha incontrato nel suo percorso professionale, racconta la scoperta, la conoscenza e la consapevolezza del trauma e come questo possa passare attraverso ognuno di noi, nella quotidianità e diventare esperienza di tutti.
I disturbi post-traumatici da stress, di cui oggi si parla come di una novità, sono già stati trattati quasi cento anni fa. Dall’attentato alle Torri Gemelle riemerge un nucleo traumatico che coinvolge un’intera popolazione se non l’intera umanità. Un trauma che varca i confini di un territorio, che entra dentro i propri confini nazionali, da cui non ci si sente più protetti. L’esposizione a un evento traumatico, a causa del quale sono morte migliaia di persone in una nazione che si riteneva potente e sicura, diffonde il ricordo di una minaccia costante di morte, non controllabile e che può provare un disturbo che ha le proprie radici nel periodo delle Grandi Guerra e che si ramifica fino ai giorni nostri. La conoscenza e la consapevolezza possano illuminare e aiutare a occuparci di noi stessi
Autore
Rachele Maria Magro. Psicologa-psicoterapeuta. Attualmente è Presidente dell’Associazione ASPIC Counseling e Cultura sede territoriale di Viterbo.
Vive e lavora a Viterbo presso il Centro di Riabilitazione Villa Buon Respiro-San Raffaele e come libero professionista in ambito clinico.
Impegnata dal 2004 nel campo dell’emergenza in vari progetti di formazione, prevenzione e sostegno psicologico rivolti alla popolazione e alle varie figure professionali.
Ha attivato dal 2004 al 2006 un progetto come psicologa volontaria in un Reggimento Operativo svolgendo attività di supporto psicologico ai militari impiegati all’estero e alle loro famiglie.
A chi è rivolto
Operatori/ricercatori del settore (psicoterapeuti, psicoanalisti, psichiatri, psicologi, medici di base, sociologi) e genitori, familiari, agli operatori soggetti ad un maggiore grado di rischio: forze dell’ordine operatori di ricerca e salvataggio superstiti (vigili del fuoco, militari, polizia,carabinieri, guardia di finanza, ecc..); operatori volontari e a vario titolo formati ad operare in contesti di emergenza/crisi.