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Redazione

Nina Monica Scalabrin racconta come nasce Signor Parkinson

SCALABRIN2Signor Parkinson di Nina Monica Scalabrin, nella collana A Tu per Tu, è disponibile anche in ebook, pubblichiamo quindi una nuova intervista all'autrice, che ci guiderà alla scoperta del suo toccante romanzo.



Il libro è nato grazie ad un delicato percorso terapeutico che l’autrice ha seguito insieme alla famiglia, è iniziato tutto attraverso la scrittura di una lettera, indirizzata ad un uomo malvagio ed immaginario che ha distrutto la sua vita, il Signor Parkinson. Questa lettera è diventata, per l’autrice stessa, una forma di diario sul quale annotare tutte le emozioni, le sensazioni che prova nell’assistere al lento spegnersi della madre.


logo edizioni miniPerché ha deciso di scrivere per raccontare il suo dolore e quello dei suoi familiari, a chi si rivolge, quale pubblico vuole raggiungere e quale messaggio vuole dare?


LOGOSCALABRINQuesto libro nasce sotto forma di diario giornaliero. All'inizio della malattia di mia madre decisi di imprimere sopra un semplice quaderno dalle pagine azzurre quello che stava succedendo alla mia famiglia. Pensavo che così avrei visto le cose nella loro giusta proporzione, ancora non sapevo che la malattia di mia madre sarebbe stata fatale. Da principio lo facevo per me stessa poi mi resi conto di quanta gente condivideva il nostro stesso dolore girando negli ospedali alla ricerca di una cura, di una speranza o di un miracolo. Signor Parkinson nasce dal desiderio di voler condividere un esperienza così difficile da superare perché la malattia è la prova più ingiusta che la vita ci infligge ma in questo mondo non siamo soli.


logo edizioni miniChi è per lei il Signor Parkinson?

LOGOSCALABRINSignor Parkinson è il mio nemico. Un uomo immaginario e malvagio che ha distrutto la mia famiglia e la vita di mia madre in soli due mesi paralizzandola totalmente. Scrivere questo libro e dargli un'identità ben precisa nella mia mente era l'unica maniera per concretizzare il dolore e riuscire a combatterlo.


logo edizioni miniC'è molto dolore nel suo libro, ma nello stesso tempo a volte si intravedono anche delle luci che si accendono quando si prospetta la possibilità di nuove terapie per sua madre, almeno all'inizio del racconto, all'esordio della malattia, lei riesce ancora a sperare?


LOGOSCALABRINSì certo. È stato un percorso lungo e faticoso simile ad una guerra e una0000000mk guerra forse non ha mai fine. Ho sperato fino alla fine che il destino si rivedesse e in un piccolo barlume di speranza ero certa che i medici avrebbero trovato una cura ma mi sbagliavo. Col senno di oggi so per certo che i nostri ricercatori troveranno un giorno quella cura miracolosa che libererà per sempre i malati di Parkinson ma purtroppo per mia madre sarà tardi e non ne trarrà nessun giovamento.


logo edizioni miniIl tentativo continuo, giornaliero di non far sentire sua madre abbandonata, in balia del suo male è davvero commovente, quanto spazio rimane per se stessi quando si affrontano situazioni simili alla sua?


LOGOSCALABRINVedere soffrire qualcuno che si ama tanto è un dolore senza fine e mentalmente non si è mai liberi. Ho sempre pensato che la morte in fondo non sia poi così grave in confronto a un'agonia senza fine e accudire un malato terminale è una missione, rimane poco spazio per tutto il resto.


logo edizioni miniLa vita dei familiari di malati viene stravolta quando sopraggiunge la malattia. Come è possibile vivere in parallelo al malato la propria vita? È possibile per chi assiste il malato non pensare costantemente alla sofferenza del proprio caro riuscendo così in parte a condurre una vita quasi normale?


LOGOSCALABRINMalattie così gravi e importanti sono in grado di distruggere una famiglia e di sconvolgergli la vita e nulla tornerà più uguale. In questi anni mi sono resa conto che nulla a questo mondo è più vincolante del dolore. Di un dolore così grande non te ne liberi più e giorno dopo giorno finisce con il condizionare tutta la tua esistenza.


logo edizioni miniNel libro lei afferma, rivolgendosi a sua madre che c'è differenza tra l'essere felici e sopravvivere. Ci spieghi il significato di questa sua affermazione


LOGOSCALABRINNel libro Signor Parkinson racconto un episodio ben preciso. Il giorno in cui dopo molto tempo, grazie ad una speciale sedia a rotelle su cui mia madre poteva rimanere semi sdraiata, la portai a rivedere il mare pensando che quello sarebbe stato il giorno più bello della sua vita. In realtà mi resi tristemente conto di quanto la sua infelicità avesse sostituito per sempre la sua voglia di vivere. Davanti alla tristezza tutto diventa inquantificabile, si sopravvive a tutto ma nulla potrà più renderti felice.


logo edizioni miniIl libro è uno struggente susseguirsi di emozioni: dolore, stupore, rancore (per il Signor Parkinson), disperazione, tenerezza, pagine e pagine di amore espresso attraverso le parole che lei rivolge a sua madre, nel tentativo di non lasciarla sola alla sua malattia. Come lei afferma, le emozioni si aggrovigliano a tal punto da non riuscire a distinguerle da loro. Qual è il confine tra questo groviglio di emozioni e l'inaridimento?


LOGOSCALABRINIo credo che la speranza e la stanchezza mentale siano due sentimenti perfettamente incompatibili. Arrivi ad un punto in cui vorresti staccare la spina che ti trafigge il cuore , strapparti di dosso tutta la sofferenza. Penso che il cuore muoia di morte lenta come un albero che perde le foglie giorno dopo giorno fino a non averne più.


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Signor Parkinson di N. Monica Scalabrin finalmente in ebook

Signor ParkinsonSignor Parkinson di Nina Monica Scalabrin,  pubblicato nella collana A Tu per Tu è disponibile in Ebook versione epub per tutti i dispositivi: computer, e-readers, iPhone, iPad, Kindle, Kobo, Androids.
Una poetica simbiosi tra madre e figlia che trasforma la tristezza della morte in un delicato inno alla vita dove la forza dell’amore è in grado di compiere miracoli inimmaginabili e abbattere barriere insormontabili come la paura dell’assenza e del silenzio eterno della morte.



Luisa godeva di ottima salute, una maestra elementare di provincia sulla cinquantina dotata di un carisma eccezionale con cui sapeva mettere ogni bambino a proprio agio. Una donna dallo spirito indomabile, dall’allegria contagiosa e dotata di un incredibile amore per la vita. Nella primavera dell’anno 2006 venne colpita da una malattia misteriosa, un inarrestabile degenerazione della corteccia celebrale che fu diagnosticata dai medici come un’atipica sindrome di parkinsonismo.


934850_10203119627063555_6940551708514960003_nAlcuni giorni in seguito al suo ingresso in ospedale Luisa cadde in un sonno profondo e in quella dimensione sopravvisse per diverse settimane trasformandosi a poco a poco in una misteriosa sorta di baco da seta completamente paralizzata e prigioniera del suo stesso corpo dove sopravvivrà a lungo in una dimensione a noi sconosciuta e parallela alla nostra. Un mondo dove non esistono parole, sospesa tra la vita e la morte. Monica la sua fragile figlia decide di comune accordo con il medico che si occupa dell’appoggio psicologico della sua famiglia di scrivere una lunga lettera sotto forma di diario a Parkinson per esprimergli tutto il suo rancore, dando così finalmente una identità seppure immaginaria al devastante male che ha colpito la madre trasformandolo così in un essere da poter combattere. Monica si riscoprirà più forte nell’animo e attraverso la potenza della scrittura riuscirà a trovare una giusta correlazione tra gli eventi dando in questo modo un senso a tanta sofferenza.
Piano, piano spogliata dal suo dolore, Monica sarà in grado di offrire tutto il suo aiuto possibile alla madre che procede a piccoli passi verso la fine, offrendole lei stessa il suo prezioso appoggio e tutta la sua forza interiore per accettare la triste verità che talvolta la morte non è sempre negativa, sarebbe molto peggio pensare al dolore come ad una abitudine di vita.ebook

Affronteranno insieme con coraggio il triste dilemma se continuare a a vivere oppure abbandonarsi al proprio destino già designato!  Insieme scopriranno che nonostante la vita sia una sola se vissuta bene può essere abbastanza.
Sua figlia la condurrà alla ricerca della grande cortina di vetro che le separa dall’altra parte della vita e rifiutando ogni forma di accanimento terapeutico capiranno che molte volte è molto meno doloroso morire che continuare a vivere!


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Redazione

"Signor Parkinson" di Nina Monica Scalabrin la recensione di Edizioni Psiconline

Sig_ParkinsonXsito"Signor Parkinson" è l'ultimo lavoro di Nina Monica Scalabrin nella collana A Tu per Tu.
"Una poetica simbiosi tra madre e figlia che trasforma la tristezza della morte in un delicato inno alla vita dove la forza dell’amore è in grado di compiere miracoli inimmaginabili e abbattere barriere insormontabili come la paura dell’assenza e del silenzio eterno della morte".



Il libro è nato grazie ad un delicato percorso terapeutico che l’autrice ha seguito insieme alla famiglia.
È iniziato tutto attraverso la scrittura di una lettera, indirizzata ad un uomo malvagio ed immaginario che ha distrutto la sua vita, il Signor Parkinson. Questa lettera è diventata, per l’autrice stessa, una forma di diario sul quale annotare tutte le emozioni, le sensazioni che provava nell’assistere al lento spegnersi della madre.


La madre Maria Luisa, maestra elementare di mezza età, nella primavera del 2006 si ammala di una terribile malattia neurodegenerativa, chiamata Parkinson, nonostante i tentativi di cura, la malattia prende il sopravvento ed allora inizia un racconto di tutti i cambiamenti che la signora Maria Luisa avvertiva.


L’autrice scrive: “Rimanere intrappolati dentro il proprio corpo sospesi tra il vuoto dell’esistenza e il tormento della mente è molto peggio che sparire divorati dal nulla.” Con questa frase si denota la profonda sofferenza che l’autrice racconta dall’avvento dei primi sintomi di malattia al suo lento decorso. Si rivolge in prima persona al "Signor Parkinson" come se fosse realmente un essere umano, rimproverandolo, e chiedendogli spiegazioni del perché avesse condotto quella famiglia a crollare nella disperazione più totale.
Il Signor Parkinson tocca tematiche attuali di grande impatto sociale come il tema dell’eutanasia, raccontando come l’autrice sia venuta a contatto con la decisione di porre o non porre una firma su di una petizione a favore dell’eutanasia. Descrive la ricerca di un fisioterapista, mettendo in luce l’importanza di questa figura professionale, nello scenario delle malattie neurodegenerative.


La Scalabrin attraverso il suo racconto  evidenzia quanto, questo percorso psicoterapeutico, sia stato fondamentale per riscoprirsi più forte nell’animo.


Il Signor Parkinson mostra che la potenza della scrittura fa riuscire a trovare una giusta correlazione tra gli eventi dando in questo modo un senso a tanta sofferenza.


Il libro è scritto con un linguaggio semplice e scorrevole, è ricco di descrizioni  di paesaggi  e allo stesso tempo colmo di sentimenti che fanno vivere il lettore la lacerazione dell’animo, il timore, la disperazione che vive l’autrice nel vedere la madre prigioniera di un corpo ormai inerte.


A cura della dott.ssa Angela Chiara Leonino

Guarda la scheda del volume sul sito.

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