
Indice
Premessa
Introduzione
Perchè si sceglie l’azienda madre?
Qual è la tua storia?
La scelta oltre la crisi
Mai tardi
Il ruolo del padre necessario
Umanesimo in azienda
Riflessioni personali sulla vita
Bibliografia
Quarta di copertina
Padroni siamo noi della nostra vita, o padroni sono le fi gure (partner, datori di lavoro, familiari) che nella nostra vita entrano e a cui permettiamo di avere un’infl uenza così grande da determinarla?
Perché si fi nisce in azienda, e perché (più in generale) entriamo in relazioni di dipendenza?
Qual è il nostro copione di vita, la decisione che da piccoli ad un certo punto abbiamo preso su come la nostra vita sarebbe andata?
E come questa decisione ci ha portato dove siamo adesso, ad essere dipendenti da un’azienda, da un partner o da una madre?
Per stare bene sul lavoro e nella vita c’è bisogno di una madre che accoglie, e di un padre che dà al figlio il permesso di andare.
E se l’azienda è madre onnipresente, con tutti i meccanismi patologici che si instaurano nella dipendenza, allora per tutti quelli che lavorano in azienda o che vivono relazioni di dipendenza, ci sarà bisogno di un padre: il padre necessario che dà al figlio il permesso interiore di sentire i suoi desideri, la sua creatività, oltre il processo, così caratterizzante il mondo delle aziende, che imbriglia e che costituisce l’essenza prima di una disumanizzazione che è di ostacolo allo slancio vitale che scorre in ognuno di noi.
Chi è questa madre onnipresente (nella vita di bambino e nel lavoro), e chi è il padre necessario?
E’ raccontato in queste pagine, dove ognuno potrà ritrovare tracce, pezzi, parentesi della sua storia. Oppure potrà non ritrovarsi in niente e scoprirsi felice. A patto, di non lamentarsi più in ascensore che è solo lunedì.
Queste pagine si rivolgono al lettore dagli interessi trasversali, al dipendente d’azienda, agli investitori, e agli psicologi; ma anche a chiunque senta di aver lasciato, in qualche spazio o in qualche tempo della sua vita, la parte più autentica di sé, e i suoi desideri.
Ad ognuno cercherà di rivolgersi con un linguaggio simile, ma toccando argomentazioni e punti di vista diversi, avendo la pretesa di vedere nel cambiamento personale e globale auspicato, una cooperazione di tutti e tre i ruoli coinvolti (dipendenti, investitori, psicologi) ognuno, con una responsabilità diversa e ben precisa.
Autore
Gaetano Cotena, nato a Napoli nel 1976, è psicologo clinico, laureato in psicologia e fi losofia.
Dal 2002 inizia a lavorare nella funzione risorse umane di alcune aziende multinazionali, occupandosi sempre di formazione e sviluppo, ma vivendo da vicino i periodi della crisi del profitto e dei licenziamenti collettivi.
L’incontro con la psicologia clinica e con il disagio psichico avviene nel 2010, anno in cui svolge attività di tirocinio presso l’Unità di psichiatria dell’Ospedale San Paolo di Milano. Inizia così a coltivare parallelamente alla sua attività di responsabile della formazione in azienda anche la pratica clinica, maturando presto la sua tesi sulla necessità di una fi gura clinica nelle organizzazioni, che supporti il dipendente e che lo protegga dai meccanismi patologici della dipendenza.
Dal 2009 collabora con il gruppo di studio di Medicina dell’età evolutiva di Firenze, per il quale ha partecipato come relatore ai convegni presso l’ordine dei medici della Toscana con interventi sulle dipendenze e sulla prevenzione alla salute tra gli adolescenti.
E’ specializzando in Psicoterapia analitico-transazionale presso il Centro Berne di Milano.
Ha scritto articoli sull’individuazione, sul narcisismo e sulle malattie sessualmente trasmesse sulle riviste RIMA (Rivista italiana di medicina per l’adolescenza) e Toscana Medica.
A chi è rivolto
Psicologi, Psicoterapeuti, dipendenti d’azienda, responsabili del personale, studenti