Col SENnO di poi di Patrizia Morelli analizza lucidamente e con molta sincerità e serenità questi temi.
L'autrice, paziente oncologica e medico al tempo stesso, racconta nel libro il suo personale percorso dalla scoperta della malattia, avvenuta casualmente sotto la doccia, alla conferma della diagnosi, alle cure a cui si è sottoposta e finalmente alla guarigione.
Morelli parla delle sue paure, delle sue sconfitte e delle sue piccole e grandi vittorie quotidiane. Dà suggerimenti e consigli sia ai medici sia ai malati e anche a parenti e amici. Il suo tono è a volte ironico, compassionevole, nel senso di com-patire, patire insieme, impaurito, a volte allegro e, talvolta, con venature di rabbia, ma rivela grande consapevolezza, equilibrio e la saggezza che solo una malattia grave può far affiorare in ciascuno di noi, se siamo pronti a coglierla.
Nella prefazione il prof. Maurizio Bossi così ne parla: "[...]Un libro empatico il suo. Innanzitutto perchè scritto da una donna e il femminino appare ovunque a partire, forse non a caso, proprio dalla sede corporea interessata dall’iter clinico ed umano descritto.
Ho ammirato lo spirito positivo che percorre le pagine.
Quelle sagge parole: “sapersi porre obiettivi a breve scadenza”. Non ce lo insegna nessuno; lo si capisce vivendo.
È una strategia utile alla nostra mente, talvolta un vero viatico di salvezza per chi l’ha provato.
E poi quel “dolore che ci cambia”. Certo, la percezione del dolore è formulata con il linguaggio della mente
ovvero con il lessico della vita psichica individuale del paziente, della sua storia e delle sue emozioni. Infatti
le neuroscienze ci spiegano che la componente di apprendimento del dolore, come del piacere, spiega l’individualità dei suoi effetti, a parità di intensità fisica, su persone diverse. Patrizia ci offre spiragli e propone
una sua via di conoscenza, percorsa mediante una delle forme più autentiche del “guardarsi allo specchio”.
Si lavora su se stessi, da veri entronauti: scrivendo frammenti di autobiografia[...]".
Col SENnO di poi per certi versi è anche una celebrazione della vita, da vivere anche in ogni sua quotidiana sfumatura, come l’Autrice ci invita, generosamente con la cronaca di questo cammino, a fare.
Un libro che si divora, coinvolge il Lettore e lo invoglia a “voltare la pagina” e a proseguire nella lettura.
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