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Redazione

Oltre le stelle a cura di Rachele Magro in libreria dal 2 ottobre

Dal 2 ottobre in tutte le librerie e on-line: Oltre le stelle. Vissuti ed emozioni di famiglie militari italiane a cura di Rachele Magro, prefazione  della giornalista Paola Casoli, Collana Punti di Vista (16,00 Euro), Edizioni Psiconline.


Oltre le stelleSi tratta di una serie di testimonianze messe insieme dall'Associazione "L’Altra Metà della Divisa" e poi rielaborate ed inserite da Rachele Magro in una cornice che ne inquadra e analizza in modo professionale la psicologia e la capacità di reazione agli eventi imprevisti, racconti personali rilasciati da mogli e compagne – c’è anche una figlia – di militari di ogni grado e forza armata.

Oltre le stelle racconta la forza delle donne nell'affrontare la solitudine e la sofferenza, esperienze uniche vissute attraverso gli occhi di chi rimane a casa in attesa.

"Ho messo insieme le storie, intrecciandole. Alcune donne
sono andata a cercarle nella speranza che volessero concedermi
il privilegio di poter essere depositaria della loro grande ricchezza:
qualcuna ha detto no, qualcuna ha dovuto pensarci a lungo,
altre hanno provato a buttare giù qualcosa di scritto, ma non sono
riuscite a continuare perché i vissuti dolorosi hanno preso il sopravvento.
E per alcune di loro è stato meglio tenere chiuso il
cassetto, sperando non si riapra mai. Altre, invece, hanno accolto
l’iniziativa di buon grado e con grande entusiasmo hanno partecipato
a questo progetto. È il caso di Delia, Elena, Giorgia,
Monika e le altre, le cui storie colorano queste pagine. I loro
nomi sono di fantasia, le loro storie sono state private di elementi
riconducibili alle loro identità, per tutelarne la privacy."

Monika, Delia, Giorgia e Elisa sono solo alcune delle giovani protagoniste che hanno voluto regalare la loro storia, raccontando che ce la si può fare utilizzando le proprie capacità e costruendosi intorno una rete di sostegno.

Storie profonde che  lasciano cogliere una quotidianità complessa e complicata dalle regole della vita militare.
Sono storie di speranza e di coraggio, sono storie di mogli e di figlie che sono riuscite a utilizzare le proprie risorse emotive e psicologiche per far fronte agli eventi critici, che hanno saputo guardarsi intorno e prendere da quello che le circondava ciò di cui avevano bisogno. Storie di donne che a volte, con sacrificio e dolore, hanno saputo stare accanto a una divisa riuscendo in qualche modo a completarla, divenendone una metà non proprio perfetta, ma che con testardaggine e audacia combaciava perfettamente con il loro vivere.

Ci sono vissuti ed emozioni, che permeano ogni storia, che le hanno dipinte con medesima intensità e ne costituiscono un denominatore comune: la solitudine, la paura, a volte il dolore di ritrovare un soldato ferito, la necessità di ricercare nuove modalità di adattamento, la grande flessibilità. Ma, in particolar modo, emergono, in ognuna delle protagoniste, la forza, la necessità di appartenere, di sentirsi parte di qualcosa o di qualcuno per cui ogni giorno si combatte una battaglia di precarietà emotiva e sociale.

Oltre le stelle rappresenta un’iniziativa all'interno del progetto dell’Altra metà della Divisa, a cui sarà devoluto totalmente il ricavato del libro, associazione no profit nata per iniziativa di donne, compagne di militari, consapevoli dell’indispensabilità di una rete di supporto, allo scopo di condividere esperienze e difficoltà, sensibilizzare e sostenere le famiglie militari.

Guarda la scheda di Oltre le stelle sul sito

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Intervista a Najaa autrice di Ti amo anima mia. Una storia di violenza - Ed. Psiconline

Da pochi giorni è in libreria un nuovo volume della collana A Tu per Tu di Edizioni Psiconline dal titolo Ti amo anima mia. Una storia di violenza, di Najaa. Abbiamo intervistato l'autrice per farla conoscere meglio ai nostri lettori.




Ti amo anima miaIl romanzo autobiografico, è la storia di un amore finito male, di un amore malato quello di Najaa  e Sajmir.
L'autrice preferisce mantenere l'anonimato e ricorrere ad uno pseudonimo per tutelare la sua privacy perché vittima purtroppo di violenze e persecuzioni da parte del suo ex marito.
È un romanzo che suscita sentimenti molto forti: indignazione, rabbia, sconcerto, paura, tuttavia si avverte che le malvagità e violenze subite sono state rielaborate e metabolizzate, sicuramente con un duro e difficile lavoro che l'autrice ha compiuto su se stessa, tanto da raccontarle con estrema lucidità.
Non mancano pagine di vera e propria poesia, laddove Najaa ci regala i suoi sentimenti più intimi e profondi, l'incontro con Sajmir, la sua avvenenza, la scoperta reciproca e l'amore fisico, pagine d'amore che stridono con il prosieguo del racconto, con gli avvenimenti successivi, con le violenze psicologiche e fisiche subite.

Un libro che cattura il lettore e che sicuramente farà parlare di sé, perché ci obbliga a non chiudere gli occhi di fronte a fenomeni di violenza, di cui purtroppo le pagine di cronaca ci danno notizia quasi quotidianamente.

Siamo lieti di pubblicare l'intervista che Najaa ci ha rilasciato, sperando di rispondere, in parte, alle curiosità dei lettori.

 

logo edizioni miniTi ringraziamo innanzitutto della tua disponibilità.Il libro è autobiografico, molto intenso e coinvolgente, mantenendo ovviamente, l'anonimato, vorremmo conoscere le ragioni che ti hanno spinta a raccontare le tue vicende personali, la tua storia.Come sei riuscita a superare la naturale ritrosia che ciascuno ha a raccontare la sua sofferenza?

Intervista a NajaaProbabilmente ognuno ha una propria reazione verso la sofferenza e un conseguente modo di rapportarsi con essa, per cercare di abbatterla.
Per me è stato naturale, se non d'obbligo, parlarne, scriverne. Ho sentito il bisogno assoluto di non tacere, perché non volevo innanzitutto coprire l'uomo che non meritava il silenzio del suo modo di essere e di agire, dopo tutto quello che mi aveva fatto, inoltre scrivere della mia sofferenza mi ha davvero aiutata ad esorcizzarla. Ero persa, totalmente sola con i miei mostri e i miei sbagli. Mi sentivo a terra, avvolta da un enorme panno grigio che rappresentava il vuoto in cui ero sprofondata e avevo bisogno di aggrapparmi a qualcosa. Allora mi mettevo qui, davanti al computer e scrivevo. Ripercorrevo tutto dall'inizio per comprendermi, per non lasciare che fossero gli altri a giudicarmi ma semplicemente io stessa.
Questo è stato fondamentale. Terapeutico direi. Mi ha aiutata a capire molto di me, del mio passato, dei meccanismi che scattano nella mente, dei bisogni, delle fragilità ma anche a scoprire una forza che nemmeno pensavo di avere, nonché un'estrema voglia di rinascita.


logo edizioni miniQual è il meccanismo che ti ha aiutata a staccarti da quell'uomo nonostante una evidente dipendenza affettiva?


Intervista a NajaaNon credo si possa parlare di un meccanismo, bensì di un modo di essere.
Ho letto di tante storie simili e parlato con altre persone che non riescono a reagire o che forse nemmeno lo vogliono.
Io al primo schiaffo ho capito che sarei dovuta scappare da quell'uomo immediatamente o forse ancor prima: dalle precedenti ossessioni, gelosie, intimidazioni.
A volte semplicemente facciamo finta di non sapere, di non capire e ci prendiamo in giro. L’ ho fatto anch’io ma in realtà ero oppressa, seppur succube e dipendente e non mi ci ritrovavo in quella sofferenza.
Più guardavo il mio viso devastato nello specchio e i miei occhi colmi di ansie e paure, più mi promettevo di doverne uscire e al più presto, ma non era semplice.
Come scrivo nel libro, ci vuole coraggio, sì, ma anche sicuramente fortuna.
Perdere la vita in queste situazioni è un attimo e non si può assolutamente agire d’istinto.


logo edizioni miniScrivere è stata forse una componente fondamentale per uscire dalla dipendenza affettiva?


Intervista a NajaaScrivere mi appartiene da sempre. Lo preferisco ad altre forme di comunicazione.
La dipendenza affettiva si è conclusa prima.
Quella si interrompe solo se lo si vuole veramente ed io ho lavorato molto su me stessa per riuscirci e prima di potermi mettere a scrivere e poi ho sicuramente continuato, durante tutta la stesura del testo.
È stata comunque una componente molto importante, che mi ha alleggerita la pena, mi ha dato modo di guardare in faccia tutta la storia vedendo realmente quello che era e l’ho preferito sicuramente come metodo, rispetto alle sedute terapeutiche dallo psicologo.


logo edizioni miniPensi di essere guarita o sei ancora a rischio?


 

Intervista a NajaaNon so come rispondere a questa domanda.
Se essere guarita significa non dipendere più dagli altri, non cadere più in un amore tormentato e malato come quello passato, credo proprio di sì, anche se poi spesso si cade proprio sul "non mi capiterà mai" o in questo caso "mai più".
Se significa non pensare più a "lui", non avere più incubi, né ansie, allora credo che non guarirò mai completamente.
Ci sono emozioni e ferite che restano incastrate dentro di noi.
Sono tatuaggi che stanno lì, dove sono stati infiltrati, a ricordarci quello che è successo, che abbiamo vissuto. Quello che siamo stati in un preciso momento della nostra vita e credo sia importante che, non scolorino mai completamente.


logo edizioni miniTi senti pronta a rimetterti in gioco con il mondo maschile dopo una esperienza di questo genere o pensi sia meglio per il momento pensare a te stessa?


Intervista a NajaaHo passato lunghi periodi di solitudine, di chiusura col mondo maschile o più esattamente col mondo in generale, ma è stata una scelta.
Avevo bisogno di riprendere in mano la mia vita, la mia anima e rimettere in sesto anche il corpo, dopo tutto quello che era stato costretto a subire, tra digiuni, notti insonni e tutto il resto.
Uscire o stare a contatto con le persone non mi dava nulla se non altra insofferenza, perché avevo bisogno di stare semplicemente con me stessa, straziarmi alcune sere e coccolarmi altre, con la consapevolezza, che sarei stata l'unica in grado di poterlo fare completamente.
È stato un percorso graduale. Ora, a distanza di qualche anno, sono maggiormente predisposta ad eventuali nuovi incontri ma sicuramente anteponendomi agli altri.
So bene, insomma, quanto sia importante essere la mia priorità.
Probabilmente ho perso parte della dolcezza e dell'ingenuità che avevo un tempo. Difficilmente riesco a lasciarmi andare e a liberare la mente ma credo di non odiare il genere maschile o meglio credo di amare molto l'amore ed essendo una sognatrice, anche se non ci credo più, in un angolo segreto del cuore spero ancora di poterlo vivere in maniera forte e coinvolgente.


logo edizioni miniQuali sentimenti sono scaturiti da questa esperienza? Cosa hai provato e cosa provi adesso?


Intervista a NajaaAll'inizio ho provato rabbia, delusione, frustrazione, impotenza, forse vergogna ma poi è passato quasi tutto o perlomeno si è affievolito, lasciando spazio ad altri sentimenti o alla freddezza.
Spesso infatti, tuttora, mi sento senza emozioni. Mi sembra di osservarmi dall'esterno e ritrovarmi senza il cuore.
Anche quando osservo gli altri, quelli che si tengono per mano, che sembrano volersi bene, che si sposano o hanno dei figli, continuo a non provare nulla.
Potrei avvertire ancora rabbia o invidia per qualcosa che io non sono riuscita a costruire ma la verità è che non sento niente e sinceramente questa mia stasi che non mi appartiene, un po' mi spiazza.
Spesso mi chiedo cosa sia peggio: se il dolore o questa sospensione dei sentimenti, ma cerco di non preoccuparmene troppo perché probabilmente fa parte del percorso che non ho ancora concluso e che avrò modo, con altro tempo, di compiere al meglio.
Magari presto tornerò a "sentire" e sarà ancora più bello di qualche anno fa, perché si tratterà di un'emozione vera, più forte, forse più conscia, se così si può definire.


logo edizioni miniTra i temi affrontati nel racconto c'è anche quello dell'incontro tra culture differenti, un incontro che dapprima sembrava potesse rappresentare un cambiamento positivo nella tua esistenza, poi invece si è rivelato esattamente il contrario, quindi il cambiamento in effetti non c'è stato. Come è potuto accadere tutto questo?


Intervista a NajaaSono sempre stata una persona attratta dalle emozioni, dal vissuto delle persone. Affascinata dalle culture differenti, dagli accenti diversi e da tutto quello che ha a che fare con il viaggio, il movimento… e questo movimento quando arriva nella mia vita e mi coglie all'improvviso mi accende una luce negli occhi che normalmente non credo di avere. Questo è stato il primo abbaglio verso una mia nuova quotidianità. Poi mi sono lasciata ingannare la mente con l'abilità delle parole e dei gesti di un uomo sicuramente avvenente ma anche calcolatore. Per questo forse ho pensato e sperato di ritrovare, attraverso di lui, delle sue leggi, una mia nuova identità. Un'identità migliore che avrebbe annullato quella scomoda che mi sentivo addosso, amplificata dai suoi giudizi avvilenti su di me.
Il contrario è accaduto perché ho creduto di essere davvero una persona da dover correggere. Ho ascoltato troppo le sue parole e poco la mia anima, fino ad annullarla.

Quando si arriva a fare questo, non c'è niente che possa cambiare in positivo la nostra vita.


logo edizioni miniQuale messaggio vorresti dare alle donne che vivono o hanno vissuto una esperienza simile alla tua?


Intervista a NajaaA tutte le donne vorrei dire di non smettere mai di amare o di credere nell'amore perché merita sicuramente di essere vissuto ma di non farlo lasciandosi  rubare il cervello, perché nessuno ha diritto di fare questo.
Di non dimenticarsi di loro stesse, che vengono sicuramente prima di ogni altra cosa.
Di imparare a guardarsi dentro, in maniera sincera e profonda, mettendo via la paura di quello che realmente sono o desiderano, per poi prendersi cura, giorno dopo giorno, di loro stesse.
Sembrano luoghi comuni ma sono le cose che alla fine contano di più per il proprio benessere psico-fisico.
Per stare bene con gli altri, bisogna per forza prima conoscersi e trovare la propria serenità.
A chi è uscita da una brutta storia, simile magari alla mia, e si sente senza un domani, vorrei dire di non smettere di cercare una propria luce, qualcosa di buono dove appigliarsi per poter ridare colore ai propri sogni.
A chi invece, purtroppo, si trova ancora in un incastro malsano di amore e violenza, posso solo consigliare di inventarsi una via di fuga, magari parlandone con qualcuno, perché una strada per uscire dal tunnel c'è sempre e bisogna almeno provare a percorrerla.
Parafrasando il mio libro: non esistono schiaffi d'amore e non bisogna, nella maniera più assoluta, arrivare a  giustificarli.
Guarda la scheda del volume sul sito.

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Ti amo anima mia. Una storia di violenza - Edizioni Psiconline in libreria dal 25 settembre.

Dal 25 settembre è in libreria Ti amo anima mia. Una storia di violenza - Najaa - Edizioni Psiconline nella collana A Tu per Tu (14,00 euro)


Ti amo anima mia"Ciao a tutti, mi chiamo Najaa e quella che segue è la mia storia.
Sono una ragazza che ha subito violenza, prima psicologica e poi fisica, a seguito di un tormentato amore. Ma sono anche cuore, anima, polmoni..."

Così l'autrice esordisce nella prefazione al romanzo, e queste brevi frasi concentrano tutta la drammaticità della sua storia.

Una storia d'amore finita male, tra un ragazzo e una ragazza.
Dall'incontro di Najaa con Sajmir, che sembra essere l'uomo più importante della sua vita, all'innamoramento più assoluto, al matrimonio e ai successivi problemi di gelosie e convivenza.



"Sono stata una stupida. Non ho mai gradito i fiori come regali, li ho sempre
trovati banali e superflui e proprio da una rosa mi sono lasciata adescare"

"Non dovevo correre troppo.
Non sapevo niente di lui.
Niente della sua terra.
...
Poteva essere chiunque eppure non ci pensavo...

...Volevo prendermi cura totalmente di lui e portarlo a casa con me...

Ero felice. Ero smarrita. Ero in pericolo"

Una lotta estrema tra amore e violenza, fino al momento della verità, quando
Najaa apre gli occhi e si accorge della realtà.

"Non esiste più nulla di tutte le cose semplici che amavo fare.
Le regole sono diverse ora e non c'è modo di eluderle.
...
La pelle sensuale e i tratti di donna devono essere offuscati.
Il mio corpo da ragazzina che vanta una xs ora deve essere coperto.
Saranno t-shirt lunghe quelle che indosserò d'ora in avanti con adeguate scollature
e gonne non attillate lunghe fino alle caviglie.
Sono sottomessa ed inizio ad averne coscienza..."

Da questo momento inizia la storia fatta di violenza che prosegue con la rottura
del rapporto, la persecuzione dell'uomo nei confronti di lei e la definitiva
separazione legale.

"La violenza è tra noi, dondola. Si ristora, poi torna e cresce, alimentata non so
nemmeno da cosa.
La vedo avanzare come un fiume senza argini che si ingrossa con la pioggia.
La vedo venire contro di me senza riuscire a gestirla, immotivata, esagerata e
dilaniante"

Un romanzo che non può lasciare indifferenti, un amore, una passione che presto svela le sue vere sembianze: un amore che si trasforma in disprezzo, una passione che si trasforma in violenza, una storia che colpisce  come un pugno nello stomaco, un incubo dal quale ci si vorrebbe svegliare, una storia di sofferenze, di delusioni ma anche di riscatto come si legge nelle bellissime e toccanti parole che seguono.

"Guarderò spesso il sole come facevo da piccola. Capirò che il senso della vita è
semplicememtne viverla Capirò che è meglio aspettare invece di correre, perché
spesso si trova molto di più nell'attesa che nella continua ricerca.
Scriverò la parola FINE e mi sentirò assolta".

Ti amo anima mia.

Guarda la scheda del volume sul sito.

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Redazione

Ciro Pinto alla Libreria Feltrinelli di Pescara

locandina presentazione L'uomo che correva pescaraSabato 20 settembre ha avuto luogo la presentazione dell'ultimo lavoro di Ciro Pinto "L'uomo che correva vicino al mare", nella bellissima ed accogliente Sala "Ennio Flaiano" al secondo piano della Libreria Feltrinelli in Via Milano a Pescara.


 



presentazione ciro pinto pescaraIl pubblico è intervenuto numeroso riempiendo la sala e accogliendo con vivace interesse l’Autore ed Edizioni Psiconline presenziata per l’occasione dal Prof. Luigi Di Giuseppe Direttore della Casa Editrice.
Dopo ad aver presentato l'autore e ringraziato i convenuti, il Prof. Di Giuseppe si è soffermato sulle straordinarie qualità di Ciro Pinto che con L’uomo che correva vicino al mare si è classificato al secondo posto, nella sezione inediti, al Premio di Letteratura Circe, I edizione 2013 (primo classificato dalla Giuria dei lettori).

L'autore, in effetti, ha dato prova di essere un uomo dalle molteplici doti, non
solo letterarie ma soprattutto umane, caratteristiche che si colgono già dalle prime
pagine del suo romanzo.

ciro-pinto-pescara-20-9-2014 (13)L'uomo che correva vicino al mare è stato accolto favorevolmente, così come
avvenuto per il suo precedente lavoro Il problema di Ivana, Edizioni Draw Up (Menzione d’onore al Premio Internazionale di Letteratura, 27ma edizione Phintia 2013. Terzo classificato, sezione editi, al Premio di Letteratura Circe, I edizione. Menzione speciale dell’Asso Artisti Nazionale nell’ambito del Premio Circe), sia dalla critica che dal pubblico, che durante la presentazione si è reso partecipe con domande che dimostravano un vivace interesse per il romanzo e anche per l'autore, che in effetti, non ha deluso le aspettative e ha risposto dimostrando molto entusiasmo.

Le domande hanno toccato i temi più cari all'autore: il dolore del vivere, l’ineluttabilità della sofferenza e della morte, la speranza che si fa strada, anche se a fatica, nella vitalità dei personaggi che non si danno per vinti, nonostante tutto, temi che si fondono e percorrono la trama del romanzo portando il lettore a riflettere sul significato della vita e sui sentimenti che la animano facendo risultare la lettura sempre scorrevole e mai pesante.

firmacopie presentazione ciro pinto pescaraDopo i saluti molti dei presenti si sono
intrattenuti con l'autore che con la spontaneità, la simpatia e la disponibilità che lo caratterizzano si è dedicato alla firma delle copie.

 

Guarda la videoclip di presentazione del libro

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=DSG46wK-Sqc?feature=player_detailpage&w=640&h=360]
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Conclusa a S.Giorgio a Cremano “Ricomincio dai libri”

ricomincio-dai-libriSi è svolta nei giorni 20 e 21 settembre, presso Villa Bruno di San Giorgio a Cremano, la Prima Fiera del libro “Ricomincio dai libri” organizzata dalle Associazioni La Bottega delle parole, Librincircolo e Arenadiana.


Nello splendido scenario della Villa Bruno, la Fiera, che prende il nome dal film di Massimo Troisi a cui è dedicata, ha aperto le porte a Editori, Autori e Associazioni che operano sul territorio Campano e Nazionale.



Grande l’affluenza dei visitatori che hanno avuto modo di prendere parte alle presentazioni, ai laboratori di scrittura e ai workshop. Un luogo dove la cultura ha fatto da padrona e il tutto messo gratuitamente a disposizione del pubblico.


Uno staff di organizzatori giovane e fortemente dinamico!


Stefano Mosca, presente con il suo libro d’esordio Le ali di Christina, ha raccontato alla nostra Redazione di Edizioni Psiconline il successo della Fiera e il grande riscontro ottenuto tra il pubblico di visitatori presente in Fiera.


È sempre bello prendere parte a queste esperienze specie se serve a coltivare l’interesse per i libri e a diffondere cultura.


 
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Redazione

Ricomincio dai Libri è la prima fiera del libro che si terrà a San Giorgio a Cremano

Ricomincio dai Libri, a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, i prossimi 20 e 21 Settembre, presso Villa Bruno, dalle ore 10 e fino alle 20


1601011_847706575253771_6727668856280299452_n Ricomincio dai Libri è la prima fiera del libro che si terrà a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, i prossimi 20 e 21 Settembre, presso Villa Bruno, dalle ore 10 e fino alle 20. Nasce dalla voglia di tre associazioni La Bottega delle parole, Librincircolo e Arenadiana, in collaborazione con il Forum delle Associazioni e il Comune di San Giorgio a Cremano, di valorizzare le realtà editoriali e associative sul territorio campano e rilanciare la cultura attraverso presentazioni di libri, workshop e laboratori.


Una fiera che vuol essere un momento d'incontro, di scambio e di crescita culturale tra editori, autori e associazioni che avranno l'occasione di farsi conoscere ed entrare in contatto con i lettori.




[caption id="attachment_2471" align="alignright" width="141"]1604826_10201099352918657_1854249133_n Le ali di Christina

Il nostro Stefano Mosca, autore de Le ali di Christina, sarà presente la giornata di Domenica 21 a partire dalle ore 10 per firmare le copie del suo libro.


Il sito della Fiera è www.ricominciodailibri.it dove è possibile leggere info e il programma dettagliato.


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Le prossime presentazioni dei nostri libri

Quante novità in questo inizio autunno per Edizioni Psiconline!


Pubblichiamo le date delle prossime presentazioni dei nostri libri, ma ne stiamo già organizzando altre, per consentire ai lettori appassionati di incontrare direttamente gli autori, conoscere meglio il loro lavoro, rivolgere tutte le domande che il libro ha ispirato e perché no dopo la presentazione fermarsi a scambiare quattro chiacchiere.


Allora segnatevi queste date!




copertina-uomo-che-correva-sito20 settembre

Ciro Pinto 'L'uomo che correva vicino al mare',
18,30 Feltrinelli - Pescara.

Un uomo corre vicino al mare per sfuggire alla malattia, alle iatture della vita e alla morte. Il protagonista tenta ogni giorno di perpetuare le sue abitudini anche dopo la morte della moglie, come un pazzo che, crollata la casa, rimane fuori a governare il giardino come se nulla fosse successo.La sua vita si sgretola pian piano, la sua corsa lo porta dentro i suoi ricordi, mentre la mente si sfoca e si perde nella nebbia di un precoce invecchiamento.

 

Le_ali_di_Christ_52cdadc15a89021 settembre

Stefano Mosca 'Le Ali di Christina',
10,00 Fiera del Libro a San Giorgio a Cremano



“Se davvero avessimo la possibilità di trasformarci
in uccello e volar via dal mondo che, malato, sta crollando, saremmo veramente uomini liberi.” (Stefano Mosca)

 


copertina-il-sentiero-del-viaggio-interiore-sito225 settembre

Vincenza Sollazzo 'Il sentiero del viaggio interiore. Conosciti, amati, guarisci',
18,30 Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale (Aula 5) Trento

"Il tema della sofferenza intesa, oltre che come penoso
fardello,
come chiamata iniziatica o malattia creativa dell’anima e le strategie psicoterapeutiche per trasformarla e favorire il naturale percorso psicologico, le attitudini vocazionali, la “Bellezza” dell’esistenza, preclusa dai sintomi, devitalizzanti, coercitivi"

 

copertina-analisi-della-lesione-sito27 settembre

Sebastiano Lupo 'Analisi della lesione assessment neuropsicologico',
19,00 Manifestazione Buk Catania

"Attraverso tre snelli capitoli, l’autore presenta i principi di base, i materiali e le applicazioni, del metodo di Analisi della Lesione Cerebrale, un’importante metodica neuropsicologica, che consente di fondare, su un piano eminentemente scientifico ed oggettivo, la correlazione tra l’area cerebrale danneggiata, che il metodo aiuta a definire anatomicamente, e le alterazioni comportamentali conseguenti alla lesione, osservate, controllate e misurate sperimentalmente.
L’autore ne traccia il profilo storico-evolutivo, mettendo in luce i fattori fondamentali di sviluppo".

 

copertina-che-cos-e-l-antipsichiatria-sito27 settembre

Francesco Codato 'Che cos'è l'antipsichiatria. Storia della nascita del movimento di critica alla psichiatria',
Postioma, Treviso

"L’importanza dell’antipsichiatria risiede nell’aver aperto un dialogo critico che ha messo in luce l’urgenza della considerazione dei contesti sociali e relazionali in cui trova forma e si esplica il vissuto di ogni persona, il quale si pone a base ineliminabile per avviare un contatto terapeutico.
L’urgenza odierna di rievocare il movimento antipsichiatrico trova tutto il proprio fondamento nell’oblio dei contesti sociali a cui la psichiatria moderna si sta avviando, scegliendo di sposare le teorie sociobiologiche e neuroscientifiche".

 

ICop_Nel_nome_di_dioxsito10 ottobre

Francesca Mariano 'Nel nome di Dio',
18,00 Palazzo Roberti Bassano del Grappa.

"Il romanzo “Nel Nome di Dio –Storia di un Giudice Penale e di un Sacerdote Mago-“ attraverso la vicenda di un Magistrato e di un Esorcista, alleatisi per salvare un uomo, racconta il vissuto quotidiano di un Giudice Penale, al di fuori degli stereotipi proposti dai media, in una ricostruzione veritiera delle sue categorie di ragionamento, della sua solitudine, degli ostacoli frapposti all’accertamento della verità".

 

In analisi. Diario di una ribellione

18 ottobre

Giovanna Albi 'In analisi. Diario di una ribellione'
Teramo Sala San Carlo,
Relatore Prof. Elso Simone Serpentini


"Un diario psicoanalitico che racconta
la vita di Giulia e della sua decisione di trovare un editore che lo pubblichi. Sottesa è la ricerca di un’idea di libertà
dai vincoli del passato e la proiezione in un futuro di benessere in cui l’unico
farmaco è l’amore, che come un balsamo ristora l’anima di Giulia. Si avverte pungente l’idea di un riscatto e di una ricerca mai spenta del senso della vita, da ricercarsi nelle radici della storia dell’uomo"
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L'uomo che correva vicino al mare - Pescara 20 settembre 2014 - Libreria Feltrinelli

Si terrà sabato 20 settembre, alle ore 18, presso l'accogliente Sala Conferenze della Libreria Feltrinelli di Pescara (dedicata allo scrittore Ennio Flaiano), la presentazione dell'ultimo volume di Ciro Pinto "L'uomo che correva vicino al mare", pubblicato per i tipi di Edizioni Psiconline.




L'uomo che correva vicino al mareIl romanzo, ultima fatica dello scrittore napoletano vincitore di numerosi Concorsi letterari, racconta di un uomo che "corre vicino al mare per sfuggire alla malattia, alle iatture della vita e alla morte".
Una storia d’intima sofferenza, con riflessioni e spunti. I temi del ricordo, della famiglia e della riflessione sulla vita molto intensi e toccanti si sviluppano attraverso luoghi e momenti diversi, seguendo la trama del romanzo.
Il protagonista tenta ogni giorno di perpetuare le sue abitudini anche dopo la morte della moglie, come un pazzo che, crollata la casa, rimane fuori a governare il giardino come se nulla fosse successo.
La sua vita si sgretola pian piano, la sua corsa lo porta dentro i suoi ricordi, mentre la mente si sfoca e si perde nella nebbia di un precoce invecchiamento.
In questa corsa all’indietro ritrova innanzi a sé i dilemmi mai risolti: la perdita della madre quand’era ancora bambino, il ricordo del padre, abbandonato troppo frettolosamente dentro una morte improvvisa e rapida, come uno schiaffo talmente forte da ammazzare persino il dolore.
Tenta di ricostruirsi un futuro, ma l’impresa si presenta più ardua di quanto previsto con sullo sfondo una verità che non vuole accettare.
La storia infine si proietta avanti di qualche anno con una luce di speranza: la possibilità che l’umanità ha di tramandare se stessa rende possibile il perpetuarsi della vita e il superamento della morte.

Ciro Pinto è nato a Napoli nel novembre del 1953, dove tuttora risiede. Ha lavorato sempre nel settore bancario e finanziario, dove ha svolto ruoli dirigenziali e di responsabilità nazionali. Ha girato l’Italia e ha vissuto diversi anni a Firenze.
Lasciato il lavoro è ritornato a Napoli ed oggi può dedicarsi interamente alla passione che coltiva da sempre: scrivere.
Ha pubblicato nel settembre del 2012 il suo primo romanzo: Il problema di Ivana, Edizioni Draw Up. Menzione d’onore al Premio Internazionale di Letteratura, 27ma edizione Phintia 2013.
Terzo classificato, sezione editi, al Premio di Letteratura Circe, I edizione. Menzione speciale dell’Asso Artisti Nazionale nell’ambito del Premio Circe.
Ha pubblicato due racconti su Storie brevi de La Feltrinelli nel 2013 e un racconto nell’antologia Crisalide, Edizioni Draw Up, Ottobre 2012.
"L’uomo che correva vicino al mare" si è classificato al secondo posto, nella sezione inediti, al Premio di Letteratura Circe, I edizione 2013 (primo classificato dalla Giuria dei lettori).

Edizioni Psiconline nasce nel 2005, a Francavilla al Mare, come Casa Editrice specializzata in psicologia, psicoterapia e scienze umane, direttamente dalla esperienza di Psiconline.it, psicologia e psicologi in rete, e dalla sua mission di diffondere on&off line una corretta cultura psicologica.
I titoli pubblicati, per tale ragione, sono sia di grande impegno scientifico che di taglio maggiormente divulgativo e vogliono coprire uno spettro di lettori ampio e variegato.

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Padroni della nostra vita di Gaetano Cotena: intervista all'autore

cotena1In occasione della pubblicazione  in versione Ebook del libro Padroni della nostra vita. Essere autentici per realizzare i nostri desideri - Edizioni Psiconline, abbiamo intervistato l'autore Gaetano Cotena.


Ringraziamo Gaetano Cotena per la disponibilità dimostrata nonostante i numerosi impegni di lavoro, però per noi è davvero importante intervistarlo prima dell'inizio delle ferie estive, per dare ai nostri lettori la possibilità di conoscere meglio il suo libro, di cui abbiamo già parlato nelle scorse settimane e che ora è disponibile anche in formato epub da leggere comodamente su computer, e-readers, iphone, ipad, kindle, kobo.

copertina padroni della nostra vitaD. La consapevolezza di non essere realmente padroni della nostra vita, può sconvolgere e indurre a ripensare la propria vita lavorativa, affettiva,
familiare, ecc. e travolge chi ne prende consapevolezza e vuole
cambiare. Ma si può sempre cambiare o a volte la vita ci imbriglia e
vincola irrimediabilmente?
R. La vita non può imbrigliarci inevitabilmente, siamo noi padroni di scegliere il percorso affettivo e di lavoro che esaudisce i nostri bisogni. Ad ognuno il compito di prendere consapevolezza di quali siano e di come soddisfarli. Non è la vita che imbriglia, ma noi che ci facciamo imbrigliare dalla vita.

D. È frequente che quello che si desiderava fare da bambini venga messo a
tacere per dare credito all'adulto, solo all'adulto. È possibile in età adulta
ascoltare la voce del proprio bambino interiore?
R. Sì, è possibile. Integrando il desiderio e i sogni della nostra parte creativa e più vera con la realtà e le possibilità offerte dal presente.
È fondametale che i nostri desideri non vengano sacrificati per l'immagine o per dare credito alle aspettative esterne. Se ci accorgiamo che non riusciamo da soli in questo intento possiamo chiedere aiuto.

D. Qual è il nostro copione di vita, la decisione che a un certo punto abbiamo
preso da piccoli su come la nostra vita sarebbe andata? Si può stravolgere il
nostro copione?
R. Il copione è una strategia di adattamento che abbiamo adottato in risposta alle situazioni che la vita ci ha presentato nelle prime fasi di vita. Un certo grado di adattamento e di automatismo nelle risposte è necessario, ma quando la risposta e la modalità copionale diventa disfunzionale non dando la possibilità di scegliere risposte alternative a quella automatica, allora è possibile per la persona  imparare nuove modalità di risposta più funzionali e più adeguate alla realtà, difronte a situazioni problematiche.

D. Riuscire a svolgere un lavoro che gratifichi la parte più vera di noi, ci
permette di limitare quel meccanismo di compiacenza e di far coincidere sempre più quello che desidera il nostro capo, con quello che vogliamo noi. Quando ci si rende conto di essere stati per molto tempo compiacenti e di aver sacrificato la parte vera di sé, come ci si può risollevare da questa
condizione rimediando a questa situazione?
R. Rivalutando il proprio bisogno e accorgendosi che la compiacenza se diventa parte costante delle nostre giornate non può non portare ad un sintomo.

D. Cosa significa fare attenzione al bisogno interiore?
R. Significa dare voce alla parte più autentica di noi. Significa ascoltare e dare credito alle proprie emozioni, che anche quando sono negative, rappresentano una bussola per la nostra esistenza.

D. Quali sono i principali meccanismi psicologici che se perpetrati e ripetuti possono dare luogo ad alcune patologie, partendo dall’assunto che molti di questi meccanismi sono non solo presenti tra genitori e figli, ma insiti, ad un livello macro, anche nel rapporto tra dipendente e azienda. Come riuscire a prenderne consapevolezza?
R. Compiacenza, simbiosi, narcisismo, sono alcune delle condizioni psicologiche che si vivono nelle organizzazioni o in alcune relazioni disfunzionali. La presa di consapevolezza avviene ascoltando cosa manca alle nostre vite, perché è solo partendo da ciò di cui abbiamo bisogno, che possiamo andare a cercarlo nel mondo.

cotena2D. Perché le emozioni sono così importanti? Anche in un contesto aziendale?
R. Perché ci comunicano se stiamo realizzando i nostri compiti evolutivi.
Appartenenza e autonomia sono due delle nostre pulsioni primarie, e una vita felice non è possibile se non le realizziamo entrambe. Nel mondo aziendale spesso è appagata prevalentemente solo la pulsione di appartenenza. Per questo è necessario a mio avviso la presenza di uno psicologo clinico, come consulente esterno disponibile all'ascolto e all'accoglienza, ma anche come figura di accompagnamento nella consapevolezza dei bisogni non soddisfatti nei contesti aziendali

D. Come fare per individuare cosa motivi una persona un lavoratore?
R. Questa è una domanda che va rivolta alla psicologia del lavoro.
Nell'ottica clinica, che è quella di cui mi occupo, non si tende a motivare il lavoratore perché parte dal presupposto che se il lavoratore sente che quello in cui lavora e'il posto in cui può soddisfare i suoi bisogni evolutivi sarà anche motivato ad impegnarsi e ad apprendere. Fuori da questa considerazione, la motivazione indotta da corsi di formazione o altri interventi simili, ha il solo risultato di raggirare la radice del problema, non facendo il bene del dipendente e della consapevolezza dei propri desideri più veri.

D. Cosa può fare concretamente chi contando sul sostegno economico fornito
dall'azienda ne subisce in qualche modo il ricatto?
R. Domandarsi se vuole vivere tutta la vita in quel ricatto, oppure se vuole una vita autentica, fuori dall'immagine e dalle lamentele con cui si aspetta l'arrivo del venerdì. Perché non è mai tardi per rimettersi in gioco e investire in un altro percorso lavorativo.

D. Si può conservare nella vita adulta, soprattutto nel lavoro la creatività
che alimenta la nostra parte bambina?
R. Si. E dobbiamo dargli voce per evitare che si manifesti in un sintomo.

È stato molto piacevole intervistare il nostro simpaticissimo autore, che ringraziamo e al quale auguriamo buone vacanze.

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Redazione

Nuovi Ebook nel catalogo di Edizioni Psiconline

Tre novità nel catalogo Ebook di Edizioni Psiconline: Nella mente di Jane di Tiziana Campanella, La stella alpina e la farfalla di Matteo D'Angelo e Tecniche di distensione immaginativa di Enrico Magni.



La presenza online degli ebook di Edizioni Psiconline, sta crescendo rapidamente e il gradimento del pubblico è motivato dalla agilità di lettura su diversi dispositivi: computer, e-readers, iphone, ipad, kindle, kobo... ma anche dal prezzo molto contenuto.
L'estate è il periodo dell'anno in cui si legge di più e si è alla ricerca di nuovi volumi.
Quando si ha più tempo libero non si può fare a meno di un buon libro, perché non cercarlo nel catalogo ebook di Edizioni Psiconline, e scoprire che... un ebook tira l'altro...



Scopriamo insieme i nuovi titoli pubblicati!


 nella mente di jane ebook
Jane è una storica d’arte e vive a Roma. Il suo lavoro consiste nell’estenuante ed appassionante ricerca e catalogazione di dipinti, appartenenti ad una collezione privata, che non possiedono ancora un nome ed una connotazione.
Vive la realtà narcisistica e liquida dei nostri tempi, senza confini, senza reali incontri, dove ci si perde e disperde negli sguardi della gente, senza mai riuscire a contattarla veramente, provando intimamente una sensazione di sconfinato vuoto interiore.
Parallelamente a questa ricerca, emergerà il bisogno di un’altra, che porterà Jane alla  scoperta di sé stessa.
Dalla confusione iniziale, che suscita sensazioni di smarrimento e scissione, si evolve progressivamente verso una condizione, o stato mentale d’integrazione, dove tutto rientra in una cornice d’appartenenza dotata di senso.
Così, lentamente, prenderà via in Jane la ricerca di sé e così come i suoi quadri un’identità troveranno così, i suoi due mondi finalmente combaceranno.
Tiziana Campanella è Psicologa e Psicoterapeuta individuale e di gruppo, conduttrice di classi di bioenergetica. Laureata presso l’Università Sapienza in Psicologia Dinamica e Clinica e specializzata in Analisi Bioenergetica ad indirizzo corporeo.
Attualmente svolge attività clinica privata.


la stella alpina ebook
Marianna è una giovane laureata che collabora nello studio di un commercialista della sua città. La sua vita è scandita dai confronti con la sua procace collega Marina che spesso tratta da sua alunna, il suo “non” fidanzato Luca, giovane ingegnere per notti di “sudore e jazz” e il miglior amico Edoardo, che pare conoscerla come nessun altro: confronti di vita vissuta e da vivere, opinioni e vedute, cicatrici e guarigioni vere o credute.
Sullo sfondo Eva, la protagonista del libro del momento sulla bocca di tutti e nelle mani di Marianna, alter ego forse proprio della protagonista. O di ognuno di noi.
Ed il vecchio saggio che non si sa chi sia, ma ha qualcosa da dire: dove, come e a chi? E soprattutto: che cosa? La protagonista è in un confronto quotidiano con gli altri che, alla fine, altro non è che un confronto con se stessa. È alla costante ricerca dell’equilibrio convinta che tutti siamo Uno e, quindi, se miglioriamo noi stessi miglioramo gli altri. Con le difficoltà che si incontrano in ognuno di noi.


Matteo D’Angelo,  laureato in Giurisprudenza a Ferrara, collabora in uno studio legale della provincia di Venezia. Appassionato di psicologia e politica, insegna Diritto in un Istituto privato di recupero anni scolastici. È tra i fondatori del “Movimento per un’avvocatura europea”, organizzazione composta da giovani praticanti e avvocati nata in seno alla Scuola Superiore dell’Avvocatura - Fondazione del Consiglio Nazionale Forense - con l’intento di promuovere il rispetto dei diritti umani e fondamentali e di concorrere al rinnovamento della cultura professionale e del ruolo dell’avvocatura nella società.


tecniche di distensione ebook
La metodica è rivolto a tutti coloro che ne fossero interessati.  Gli esercizi sono stati eseguiti in ambito professionale, sono il frutto di un lavoro quotidiano e sono stati applicati direttamente su persone con malesseri dell’umore, disturbi psicosomatici, d’ansia generalizzata/specifica. È il prodotto di una lunga attività.
Lo scopo di questo manuale pratico è quello di offrire uno strumento di aiuto alla persona che autonomamente apprenderà ad applicare gli esercizi dopo averli autoregistrati con la propria voce.


Enrico Magni, psicologo, psicoterapeuta, sessuologo, ipnologo, specialista in Criminologia ha operato presso il Servizio Sanitario Nazionale della provincia di Lecco, negli anni ottanta nei servizi dell’infanzia, negli anni novanta nella tossicodipendenza e disagio giovanile e in seguito presso il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Ospedaliera di Lecco, ora opera come libero professionista.


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Redazione

Padroni della nostra vita di Gaetano Cotena, adesso in Ebook

Padroni della nostra vita. Essere autentici per realizzare i nostri desideri  di Gaetano Cotena, Edizioni Psiconline nella collana Punti di Vista è da poco disponibile in Ebook formato epub.



padroni della nostra vita"Per stare bene sul lavoro e nella vita c’è bisogno di una madre e di un padre. Di una madre che accoglie e di un padre che dà al figlio il permesso di andare.
C’è quindi bisogno che quel bambino che diventa adulto porti con sé l’affettività e il senso di protezione ricevuto dalla madre, ma intesi come forza e sicurezza per andare nel mondo e non, come spesso accade, come un ostacolo al diventare individuo adulto e separato, con una sua individualità e un suo sentire, con i suoi desideri e la sua evoluzione da realizzare.

Quando la madre tiene il figlio a sé, è il padre a concedere su un piano psicologico il permesso di andare nel mondo e di crescere sperimentando.
E se l’azienda è madre onnipresente, con tutti i meccanismi patologici che si instaurano nella dipendenza, allora per tutti quelli che lavorano in azienda o che vivono relazioni di dipendenza ci sarà bisogno di un padre: il padre necessario che dà al figlio il permesso di sentire i suoi desideri, la sua creatività oltre il processo, che caratterizzante sempre più il mondo delle aziende e che costituisce l’essenza prima di una disumanizzazione che è di ostacolo allo slancio vitale che scorre in ognuno di noi".



Chi è questa madre onnipresente (nella vita e nel lavoro) e chi è il padre necessario?
E perché si finisce in azienda?
Quanto la nostra struttura di personalità e la nostra storia personale ci pongono nella condizione di accettare lo stato di dipendente e di colludere con alcuni meccanismi psicotici presenti all’interno dell’azienda riuscendo a conviverci?
In quali di quei meccanismi ci ritroviamo, o meglio qual è il nostro copione di vita, la decisione che da piccoli ad un certo punto abbiamo preso su come la nostra vita sarebbe andata?
E come questa decisione ci ha portato dove siamo adesso?Gaetano Cotena


Da queste domande  si comprende come questo sia un testo rivolto a chi almeno una volta ha dubitato o addirittura sofferto della propria scelta lavorativa, in cui un dubbio si è insinuato, ma più volte è stato scacciato perché non c’erano e perché non ci sono altre alternative.
A chi è in una continua attesa del fine settimana per iniziare a vivere, a chi almeno una volta si è fermato a pensare davvero che vorrebbe una vita diversa, non solo lamentandosi, ma volendo davvero fare qualcosa per cambiare il suo stato, quantomeno quello emotivo e di consapevolezza.


L'autore non indica una strada, ma vuole offrire la possibilità di identificarsi e prendere consapevolezza di alcuni meccanismi, che vede ogni giorno e di cui, forse, è un po’ stufo.

Perché possiamo avere il coraggio di desiderare che qualcosa nella nostra vita cambi.
Perché ognuno di noi è chiamato ogni giorno ad una scelta.


gaetano cotenaQuella di essere padroni della nostra vita o di permettere ad altre figure di esserlo, vivendo la propria vita compiacendo ad una madre, ad una compagna, ad un’azienda o in generale ad un’immagine di noi che ci portiamo dentro e che arriva però da fuori, da un desiderio che ci è stato etichettato dall’esterno e che non appartiene alla nostra verità più intima. Oppure, si potrà scegliere di vivere ciò che forse agli altri non piace, ciò in cui gli altri forse ci scoraggiano e in cui non credono, ma con la possibilità di poter dire alla fine o nel mezzo della nostra vita, che abbiamo realizzato o che stiamo realizzando il nostro compito evolutivo.


Queste pagine si rivolgono al lettore dagli interessi trasversali, al dipendente d’azienda, agli investitori e agli psicologi; ma anche a  chiunque senta di aver lasciato, da qualche parte o in qualche tempo della sua vita, la parte più autentica di sé.
In Padroni della nostra vita ognuno potrà ritrovare tracce, pezzi, parentesi della sua storia, oppure potrà non ritrovarsi in niente e scoprirsi felice, a patto, però, di non lamentarsi più in ascensore che è ancora lunedì.

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Redazione

La verità sospesa di Gabriella Giordanella Perilli. Intervista all'autrice

giordanella2La verità sospesa  di Gabriella Giordanella Perilli nella collana A Tu per Tu - Edizioni Psiconline è disponibile anche in versione ebook.
Di seguito l'intervista all'autrice in occasione della pubblicazione del volume nel formato epub.

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Redazione

Dire addio alla fame nervosa. Intervista all'autrice Rosanna Bellanich

bellanichChe cos’è che ci fa mangiare a dispetto della nostra volontà e ci rende schiavi di questo strano comportamento, magari proprio quando desideriamo perdere qualche chilo e cerchiamo di controllare la nostra alimentazione?

Intervistiamo Rosanna Bellanich autrice di Dire addio alla fame nervosa, Edizioni Psiconline per avere delle risposte a questi e ad altri quesiti.






copertina dire addio alla fame nervosaLa invitiamo nella nostra redazione dove comodamente seduti  sorseggiamo un cappuccino fumante  accompagnato da un fragrante cornetto ripieno di marmellata. A metà mattina, soprattutto se la giornata comincia molto presto, la fame si fa sentire, fame e voglia di qualcosa di gustoso...

Ringraziamo la Dott.ssa Rosanna Bellanich per averci fatto visita, nella nostra redazione. La ringraziamo soprattutto perché ha risposto esaurientemente alle nostra domande, che abbiamo elaborato cercando di interpretare le aspettative dei nostri lettori.

D. Come definirebbe il suo libro? Una guida, un manuale o cosa?
R. Una simpatica guida.

D. Quando ha deciso di scrivere questo libro? Cioè quando e perché ha sentito il bisogno di scrivere?
R. Quando ho notato che molti pazienti mi parlavano della fame nervosa che li tormentava e che non riuscivano a placare.

D. Perché ha scelto Edizioni Psiconline?
R. Perchè mi sembra una casa editrice molto seria e adatta al mio  libro.

D. Il problema del sovrappeso o anche della incapacità di regolarsi nella assunzione del cibo riguarda moltissime persone di tutte le età,  quali soluzioni sono possibili per imparare a nutrirsi senza aumentare di peso per bambini adulti e anziani? Gli  interventi sono diversi a seconda dell'età?
R. Gli interventi cambiano a seconda delle fasce di età, per esempio ai bambini è sconsigliato prescrivere diete: meglio incrementare l'attività fisica e nello stesso tempo attuare un intervento educativo che coinvolga la famiglia.
Comunque un'alimentazione sana, che insegni a riconoscere e a rispettare i bisogni fisiologici della fame, della sazietà e del piacere del gusto può essere un vantaggio per tutti.

bellanichD. Si può prevenire il sovrappeso dell'età adulta fin dall'infanzia?
R. Certamente, con una sana alimentazione e uno stile di vita adeguato.

D. Se il senso della fame fa sragionare negli orari non propriamente  riservati ai pasti, ad esempio a metà mattina, durante le ore di lavoro, quando insomma non c'è molto tempo per mangiare, come fare per saziarsi  senza ingurgitare cibi spazzatura?
R. Se si ha fame fuori pasto è segno che siamo a corto di energia.
Si può ovviare a ciò mangiando un pò di più a colazione, oppure consumare un piccolo spuntino (es. qualche tarallo o cracker semplice o fette biscottate, o anche solo 1 yogurt o 1 cappuccino) nei momenti di crisi.

D. Perché non sappiamo resistere alla tentazione di assumere dolci di tutti  i tipi, perchè chi è goloso e non può fare a meno di mangiare dolciumi,  avverte di avere reali crisi di astinenza quando non li mangia?
R. Perchè i dolci sono buoni e in genere piacciono. Ricordo che il piacere del gusto è uno dei fattori fisiologici responsabili della autoregolazione alimentare. C'è chi
va matto per il gusto dolce e chi va matto per il salato. È normale. Bisogna stare attenti però che la voglia di dolci non sia l'indicatore che stiamo mangiando troppo pochi carboidrati, questi sono indispensabili per il nostro organismo e se ne avverte la carenza li pretende.

D. La sazietà serve a farci capire che abbiamo mangiato  a sufficienza. Quali consigli dà a chi, nonostante il senso di sazietà  si faccia sentire, non riesce a dire no alla tentazione di ingurgitare  altro cibo soprattutto dolciumi?
R. Bisogna scoprire quella cosa che fa succedere che, anche se un individuo è sazio, ingurgita dolci. Di solito questo è molto soggettivo, questo pezzo lo svolgo durante gli incontri individuali con i pazienti. C'è sempre una ragione, anche nascosta, ma c'è.

D. Quali consigli dà a chi vuole iniziare a dimagrire ma non è mai riuscito  a seguire una dieta né ad iniziare una attività sportiva anche solo la  cyclette?
R. Bisogna lavorare insieme analizzando bene le difficoltà incontrate e gli obiettivi che ogni persona ha.

D. Ma in effetti esiste o no la cosiddetta fame nervosa? E chi ne è afflitto?
R. La vera fame nervosa, cioè quella dettata dalle emozioni negative, è molto rara, di
solito si tratta di vera e propria fame che viene troppo spesso negata, con
l'intento di dimagrire, e che ad un certo punto scoppia in modo incontrollabile.

D. Esistono persone in perenne conflitto con il cibo? Dopo le abbuffate dei giorni di festa quali sono i consigli per i giorni  successivi?
R. Sì in effetti esistono. Riprender a mangiare un modo sano e a fare un po' di esercizio fisico, non saltare i pasti, perchè questo incrementa la fame e rende più difficile seguire uno schema alimentare regolare.

D. Spesso risulta difficile a chi vuole perdere anche solo qualche chilo,  riuscire ad ottenere risultati oppure, una volta ottenuti mantenere il  proprio peso ideale per sempre, sembra quasi che per alcuni il  sovrappeso sia qualcosa di inevitabile, è possibile farcela?
R. Il decremento ponderale avviene in modo lento! Ogni chilo perso significa che si è ottenuto un deficit calorico di 7000 calorie! Per questo motivo perdere peso è
difficile.
Poi c'è la genetica che gioca contro: i figli di genitori sovrappeso hanno buone probabilità di sviluppare prima o poi un sovrappeso.
Poi c'è la questione del metabolismo: alcune persone hanno un metabolismo veloce e bruciano di più, altre persone meno, comunque con un'alimentazione sana e un adeguato stile di vita i risultati (chi più e chi meno) ci sono.

D. Una volta riusciti a perdere peso una volta raggiunto il peso ideale è  possibile mantenerlo per sempre senza ricorrere a vere e proprie privazioni?
R. Il segreto per mantenere il peso è l'attività fisica regolare. Con questa ci si
può permettere di mangiare qualcosa in più e mantenere il peso.

D. Quando ci si  accorge di essere un po' o un po' troppo in sovrappeso e si avverte  impellente il bisogno di perdere almeno qualche chilo, è già troppo tardi  per rimediare ai chili di troppo?  Quali trucchi, strategie consiglia a  chi deve perdere finalmente quei famosi chili di troppo. È una missione impossibile?
R. Non è una missione impossibile, bisogna seguire una dieta sana e un po' di moto: il peso scenderà di conseguenza. Certo evitare di affamarsi con diete estenuanti: queste incrementano la fame che si ripresenterà molto presto in modo rabbioso e incontrollabile.

D. Dopo aver scritto "Dire addio alla fame nervosa", ha in progetto un altro volume dedicato a questo argomento?
R. Sì. Ho appena terminato un altro manuale che spiega come mantenersi sani e in forma senza ricorrere a diete estenuanti, ma mangiando il giusto con il giusto piacere, mantenendosi in equilibrio tra croci e delizie, diletti e regole e vivere a lungo felici.

Ringraziamo la dottoressa Bellanich per l'entusiasmo con cui ha risposto alle nostre domande e ci auguriamo di poterla avere presto, di nuovo ospite della nostra Redazione.

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Redazione

Edizioni Psiconline ha partecipato al Salone del Libro di Torino 2014

Salone del libro TorinoEdizioni Psiconline ha partecipato anche quest'anno al SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO di TORINO, giunto alla ventisettesima edizione, che si è concluso lunedì 12 maggio 2014.



Circa 340 mila visitatori, il 3% in più rispetto al 2013, buona percentuale di crescita anche per la nostra Casa Editrice.

[caption id="attachment_3007" align="alignright" width="221"]Ciro Pinto, Massimo Bisotti, Eleonora Capitani Ciro Pinto, Massimo Bisotti, Eleonora Capitani


[caption id="attachment_3012" align="alignleft" width="179"]Massimiliano Anzivino, Eleonora Capitani, Matteo D'Angelo Massimiliano Anzivino, Eleonora Capitani, Matteo D'Angelo


Da giovedì 8 maggio i nostri autori e il nostro Staff hanno accolto i visitatori allo STAND D14 del PADIGLIONE 1 del Salone del Libro di Torino.

Anche nel 2014 si è rinnovato l'appuntamento con il FIRMALIBRO, con i nostri autori che non si sono lasciati sfuggire la fantastica opportunità di incontrare il pubblico e firmare anche le copie acquistate dall'8 al 12 maggio:

[caption id="attachment_3008" align="alignleft" width="150"]Massimiliano Anzivino, Enrico Magni Massimiliano Anzivino, Enrico Magni


Grande interesse da parte dei visitatori per i titoli presenti nelle nostre collane A tu per Tu, Punti di Vista, Strumenti, Ricerche e Contributi...

Giornate intense, tantissimi incontri, grandi emozioni che accrescono l'amore per il nostro lavoro e ci incoraggiano a continuare così, e a dedicarci con sempre maggiore impegno alla pubblicazione di nuovi titoli, alla scoperta di nuovi autori a far diventare grande la nostra piccola Casa Editrice.

[caption id="attachment_3010" align="alignleft" width="150"]Massimo Bisotti, Rachele Magro, Rosanna Bellanich, Stefano Mosca Massimo Bisotti, Rachele Magro, Rosanna Bellanich, Stefano Mosca
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Redazione

Trovare lavoro e vivere per sempre felici di Luca P. Libanora a PescaraLavoro 2014

Trovare lavoro e vivere per sempre felici di Luca Paolo Libanora  - Edizioni Psiconline a PescaraLavoro 2014 - Sabato 17 maggio alle ore 19.00 presso la Sala Intraprendenza.


[caption id="attachment_2660" align="alignleft" width="200"]Trovare lavoro e vivere per sempre felici La copertina del volume

PescaraLavoro 2014 manifestazione organizzata dal Settore Lavoro e Formazione della Provincia di Pescara per facilitare l’incrocio domanda/offerta di lavoro,  giunta alla quinta edizione, si svolgerà nei giorni  16 e 17 maggio prossimi in Piazza della Rinascita - Pescara,  un programma davvero ricco di incontri, laboratori, seminari per orientare chi è alla ricerca del primo impiego ma anche per chi il lavoro l'ha perso, un'occasione imperdibile per informarsi su come sta cambiando il mondo del lavoro, sulle opportunità offerte ai giovani dall'apprendistato, sull'autoimprenditorialità e molto altro ancora, un luogo dove è possibile trovare consigli utili per muoversi nel mondo degli annunci di lavoro, confrontandosi con professionisti impegnati ogni giorno nella selezione di lavoratori.Luca Paolo Libanora a Pescaralavoro 2014
Il ricco programma della manifestazione prevede anche la presentazione del libro Trovare lavoro e vivere per sempre felici di Luca Paolo Libanora, edito da Edizioni Psiconline sabato 17 maggio alle 19.00 presso la Sala Intraprendenza.
Edizioni Psiconline sarà presente con il proprio Staff presso lo Stand dove sarà possibile incontrare l'autore per il FIRMACOPIE.




[caption id="attachment_2637" align="alignleft" width="307"]FIRMALIBRO con Luca Paolo Libanora FIRMALIBRO con Luca Paolo Libanora "Trovare lavoro e vivere per sempre felici"

Libanora è psicologo e imprenditore, si occupa di clinica, formazione aziendale nell'ambito delle risorse umane ha dedicato parte della sua formazione agli aspetti collegati all'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Ha creato modelli di intervento nell'ambito del recluting e della selezione del personale.
Questo libro è dedicato a tutti coloro che in questo momento stanno vivendo la difficoltà della mancanza di lavoro e dell’insoddisfazione della propria occupazione.
Il lettore troverà, oltre a consigli, “riflessioni a voce alta” fatte da chi si trova spesso dall’altra parte della barricata ad interpretare le ansie e le incertezze di chi cerca un’occupazione o vuole migliorare la sua condizione lavorativa, così come strumenti utili ma, soprattutto, l’opportunità di ampliare il campo di conoscenze per poter orientare proficuamente la ricerca e creare opportunità.
Troverà inoltre rivelati molti dei “trucchi” del mestiere di reclutatore.
Nei primi capitoli vengono riportati principi guida per orientarsi nell'attuale mercato
del lavoro, come e dove cercare, come proporsi alle aziende e come affrontare il
colloquio di selezione, come conoscere i trucchi per saper prevedere le mosse
dell'avversario (il reclutatore) insomma imparare a capire che tipo di azienda è,
cosa cerca cosa si aspetta dal  candidato lavoratore.
Una sezione molto curata è dedicata alla guida alla stesura del cv della lettera di
presentazione e soprattutto la guida al colloquio. Consigli per vincere l'ansia ed affrontare al meglio il colloquio imparando a non commettere gli errori tipici di chi cerca lavoro.
Per finire: Cogliere le opportunità dalla crisi "Cinque storie di chi l'ha fatto" e un'utilissima appendice con modelli di cv lettera di presentazione, domande consuete nell'intervista di selezione.



Luca Paolo Libanora a Pescaralavoro 2014Appuntamento quindi a PescaraLavoro 2014 con Luca Paolo Libanora, sabato 17 maggio alle 19.00


 

 

Leggi il programma della manifestazione
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Redazione

SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO 2014

Anche quest'anno Edizioni Psiconline parteciperà al SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO dall'8 al 12 maggio 2014.




Salone del libro TorinoFinalmente ci siamo, dopo settimane di preparativi, Edizioni Psiconline è pronta a partecipare alla ventisettesima edizione del SALONE INTERNAZIONALE DEL
LIBRO che si tiene da giovedì 8 a lunedì 12 maggio 2014 al Lingotto Fiere (via
Nizza 280) TORINO.
Il Salone 2014 occupa con i propri spazi espositivi quattro padiglioni di Lingotto
Fiere: l’1, 2, 3 e 5, gli orari di ingresso sono: giovedì-domenica-lunedì
dalle 10 alle 22; venerdì e sabato dalle 10 alle 23.

Lo avevamo preannunciato nei mesi scorsi, attendevamo con trepidazione questo
momento e siamo davvero entusiasti di poter partecipare anche all'edizione 2014 di
una delle più importanti manifestazioni europee dedicate ai libri e all'editoria.banner_940x198.jpg
L'entusiasmo deriva dalla passione che ha sempre contraddistinto la nostra Casa Editrice, presente dal 2005 nel mercato della piccola editoria italiana e che instancabilmente ogni anno vede crescere il proprio catalogo di testi di psicologia, psicoterapia, scienze umane, ma anche romanzi.
È un impegno importante, anche da un punto di vista finanziario, che però ci
permette di essere presenti “nel vivo” della produzione editoriale nazionale e di far
conoscere ad un pubblico vastissimo le nostre proposte editoriali.

Da giovedì 8 maggio i nostri autori e il nostro Staff edEdizioni Psiconline al Salone internazionale del libro Torino 2014itoriale accoglieranno i
visitatori allo STAND D14 del PADIGLIONE 1,  e saranno a completa
disposizione del pubblico per informarlo sulle novità e sui libri già presenti nel
catalogo 2014.
Gli autori presenti hanno dato la loro disponibilità per incontrare i lettori, parlare
con loro dei propri libri, e per il FIRMALIBRO.

Edizioni Psiconline al salone del libro torino 2014


Edizioni Psiconline al salone internazionale del libro torino 2014Vi aspettiamo numerosi, la grinta e l'entusiasmo non mancano davvero alla nostra piccola Casa Editrice che con i suoi lavori contribuisce a rendere grande la cultura libraria, componente fondamentale del patrimonio culturale del nostro Paese.
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Redazione

Un anno iniziato nel migliore dei modi

Il 2014 è davvero iniziato sotto i migliori auspici per Edizioni Psiconline, la piccola Casa Editrice che cerca concretamente di conquistare un suo spazio di qualità all'interno del panorama editoriale italiano.

1912465_10201346395854576_469345977_nDopo un 2013 davvero brillante, ricco di risultati e di successi, c'era timore, all'interno di Edizioni Psiconline, che il 2014 potesse portare, complice la grave crisi recessiva che ancora attanaglia il nostro paese, ad una contrazione della crescita che costantemente si verifica dall'anno della fondazione della piccola Casa Editrice.

Dopo tre mesi può essere fatto un primo piccolissimo e parzialissimo bilancio per cercare di comprendere se si sia modificato il trend positivo oppure se lo stesso prosegua e con quale forza propulsiva.



"Nonostante la crisi del settore che porta sempre meno lettori in libreria e rende sempre più esigui i numeri di vendita di un qualsivoglia volume - ci dice Luigi Di Giuseppe, Amministratore ed animatore di Edizioni Psiconline - il 2014 è un anno iniziato nel migliore dei modi e noi abbiamo cercato di mantenere il livello eccellente dello scorso anno, sia in quantità di pubblicazioni che in qualità del contenuto.

Certamente ci ha molto aiutato, negli scorsi due anni, il grande successo registrato da alcuni dei nostri libri ed in particolare dei volumi di Massimo Bisotti.
Il giovane autore romano, che abbiamo avuto il piacere di pubblicare sia con LA LUNA BLU che con FOTO/GRAMMI DELL'ANIMA, si è rivelato il caso letterario dell'anno e noi siamo stati felici di aver contribuito concretamente al suo successo.
Anche altri volumi, in particolare la Collana A Tu per Tu, ci hanno consentito di raggiungere brillanti risultati di vendita e ci hanno aiutato nella nostra crescita poiché, come è naturale per noi, tutto viene reinvestito nella ricerca di nuovi talenti e di nuovi volumi."

grafico2In questi tre mesi Edizioni Psiconline si è impegnata nella pubblicazione di molti nuovi libri ed infatti hanno finora raggiunto le librerie ben 12 nuovi volumi cartacei e 5 nuovi ebook con una concreta accellerazione che ha consentito di superare i 100 titoli cartacei e i 30 titoli in ebook.

Siamo stati al MODENA BUK FESTIVAL, abbiamo potenziato il nostro canale YouTube e la nostra presenza sui social network e ci prepariamo attivamente per partecipare al Salone del Libro di Torino, nel maggio prossimo.

Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il concreto appoggio dei nostri lettori che ci seguono con interesse e disponibilità e che sostengono anche il nostro lavoro dando fiducia ai titoli che man mano pubblichiamo.

Un grazie grandissimo deve andare anche agli Autori che sono la parte fondamentale di questo grande progetto. Senza di loro, il loro impegno, il loro entusiasmo diverrebbe difficile, in certi momenti, riuscire a trovare la forza necessaria a crescere.
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Redazione

In analisi. Diario di una ribellione - Giovanna Albi - La nostra recensione

In analisi. Diario di una ribellione di Giovanna Albi - Edizioni Psiconline nella collana A Tu per Tu dal 3 aprile in libreria e on line, è un diario psicoanalitico e come la stessa autrice afferma, il "diario di  una donna qualunque con un'esistenza ordinaria, dietro e sotto la quale si agita un’antica inquietudine interpretata sul lettino di uno psicoanalista lacaniano".






[caption id="attachment_2812" align="alignleft" width="160"]In analisi. Diario di una ribellione In analisi. Diario di una ribellione

Ma la rigidezza formale e strutturale del pensiero lacaniano non consente di esprimere l’esuberanza di una dimensione sempre nuova, quella di una donna che avverte dentro di sé un’anima in perenne movimento.
Alla fine dell'analisi, non può dirsi guarita, ma non rinnega il percorso analitico, comprende invece che l’analisi è solo un’interpretazione della vita, ma la vera partita la si gioca non sul lettino di un freddo e distaccato analista, ma a contatto con il magma incandescente della sua umanità che si riflette e si integra con il mondo.


È il viaggio doloroso di un’anima alla ricerca di se stessa che non si trova se non nell’accettazione della precarietà della condizione umana, ma su tutto trionfa l’amore come l’unico farmaco che promana dalla stessa anima del mondo.
Giulia  cerca una sua dimensione interiore, sua, tutta sua, nella quale possa esprimere la pienezza del suo essere donna, moglie e madre, ricorre quindi al diario, trentatre giorni per  fare il punto della situazione e voltare pagina. Giorni di vita ordinaria che scorrono via e che la penna cerca di imbrigliare per poter dire, verbalizzare il senso da dare alla propria esistenza.

L'Autrice si interroga su quesiti filosofico-esistenziali, destino, senso dell'esistenza, amore, morte, libertà, fede, politica, e nel suo diario-saggio-confessione, affronta tematiche più disparate: rapporto con la famiglia d'origine e quello con il padre, anzi la ricerca del padre, dal quale ha ereditato il senso della giustizia, con cui permane tuttavia un rapporto conflittuale, il rapporto con il mondo esterno, il rapporto con il proprio e (i diversi) partner sessuali, l'amicizia tra donne. Amore, sessualità, amicizia, ruoli sociali, Freud, Jung, Lacan, Seneca, Agostino.

[caption id="attachment_2814" align="alignright" width="300"]Giovanna Albi Giovanna Albi

In questo viaggio è costante il rapporto di amicizia profonda con le amiche e il ricercare la loro presenza.
Nella sua affannosa e incessante ricerca, insegue un'idea di libertà  "libera" che reca con sé l'immagine di conflittualità e di lotta.


Riflessioni sulla vita anche intesa come vita materiale, perchè la stessa autrice afferma "la vita può essere semplice e la gioia è dentro di noi... dobbiamo avere il coraggio di prenderla in mano". Ma anche sull'essere donna, moglie, madre, centrale è la figura della donna-madre, portatrice di vita che si rigenera.
Di fronte a tutto infatti l'autrice oppone il suo essere madre, colei che porta e trasmette la vita.

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Redazione

L'uomo che correva vicino al mare di Ciro Pinto - Intervista all'autore

Edizioni Psiconline, ha intervistato Ciro Pinto autore del romanzo "L'uomo che correva vicino al mare" nella collana A Tu per Tu (256 pagine € 18,00).
Dal 20 marzo in libreria e on-line.


[caption id="attachment_2769" align="alignleft" width="240"]Ciro-Pinto-2-1024x768 Ciro Pinto

Da poco in libreria e già se ne parla. In molti lo aspettavano. Molti lo hanno richiesto diverse settimane prima della sua uscita.
Noi di Edizioni Psiconline non potevamo non rispondere alle richieste dei lettori, ci siamo affrettati ad intervistare il nostro simpatico autore per farlo conoscere meglio.
Ciro Pinto è stato davvero entusiasta del nostro invito e come potevamo deludere la sua richiesta di fare l'intervista vicino al mare?



Il nostro Mare Adriatico, che accompagna il personaggio nell'intero romanzo.
Una piccola introduzione del libro è dovuta per comprendere le domande che rivolgeremo all'autore.
Un uomo corre vicino al mare per sfuggire alla malattia, alle iatture della vita e alla morte.
La sua vita si sgretola pian piano, la sua corsa lo porta dentro i suoi ricordi, mentre la mente si sfoca e si perde nella nebbia di un precoce invecchiamento.
In questa corsa all’indietro ritrova innanzi a sé i dilemmi mai risolti: la perdita della madre quand’era ancora bambino, il ricordo del padre, abbandonato troppo frettolosamente dentro una morte improvvisa e rapida, come uno schiaffo talmente forte da ammazzare persino il dolore.1237376_10201481940002677_306385397_o
Tenta di ricostruirsi un futuro, ma l’impresa si presenta più ardua di quanto previsto e sullo sfondo una verità che non vuole accettare.
Una storia d’intima sofferenza, con riflessioni e spunti.
I temi del ricordo, della famiglia e della riflessione sulla vita molto intensi e toccanti si sviluppano attraverso luoghi e momenti diversi, seguendo la trama del romanzo.
La storia termina con la proiezione nel futuro di qualche anno, che dona alla fine una luce di speranza: la possibilità che l’umanità ha di tramandare se stessa rende possibile il perpetuarsi della vita e il superamento della morte.


Ciro Pinto è nato a Napoli nel novembre del 1953, dove tuttora risiede. Ha lavorato sempre nel settore bancario e finanziario, dove ha svolto ruoli dirigenziali e di responsabilità nazionali. Ha girato l’Italia e ha vissuto diversi anni a Firenze. Lasciato il lavoro e ritornato a Napoli, oggi si può dedicare alla passione che coltiva da sempre, scrivere. Ha pubblicato nel settembre del 2012 il suo primo romanzo: Il problema di Ivana, Edizioni Draw Up. Menzione d’onore al Premio Internazionale di Letteratura, 27ma edizione Phintia 2013. Terzo classificato, sezione editi, al Premio di Letteratura Circe, I edizione. Menzione speciale dell’Asso Artisti Nazionale nell’ambito del Premio Circe. Ha pubblicato due racconti su Storie brevi de La Feltrinelli nel 2013 e un racconto nell’antologia Crisalide, Edizioni Draw Up, Ottobre 2012, di cui ha curato l’editing ed è stato coordinatore editoriale. È inoltre autore di diverse poesie, tra cui alcune premiate e pubblicate in antologie Artemuse e Circumnavigarte.


L’uomo che correva vicino al mare si è classificato al secondo posto, nella sezione inediti, al Premio di Letteratura Circe, I edizione 2013 (primo classificato dalla Giuria dei lettori).




[caption id="attachment_2773" align="alignleft" width="140"]L'uomo che correva vicino al mare L'uomo che correva vicino al mare

Incontriamo quindi Ciro Pinto comodamente seduti sulla veranda di uno stabilimento balneare, in questa stupenda giornata di primavera. Abbiamo ordinato un gelato con tanta panna e poi un caffè, decidiamo però di proseguire la nostra conversazione passeggiando sulla spiaggia sotto il sole di marzo, ma la temperatura è davvero superiore alle medie stagionali, quasi viene voglia di tuffarsi...


D. Ringraziamo innanzitutto Ciro Pinto, perché nonostante i suoi molteplici impegni, (stanno per iniziare le presentazioni del suo romanzo in varie librerie un po' in tutta Italia), ha accettato il nostro invito. Come nasce l’idea del suo romanzo?
R. Beh, devo dire che ho scritto L’uomo che correva vicino al mare nella primavera del 2012, pochi mesi dopo aver terminato Il problema di Ivana, la mia prima opera.
Era giusto un anno che avevo lasciato il lavoro per un’opportunità di pre-pensionamento, e il mio tempo, improvvisamente libero, era stato conquistato dalla passione per la scrittura. Mi pareva di essere ringiovanito fino al punto di sentirmi un ragazzo, una sensazione davvero piacevole. Proprio per questo mi hanno colto tutte le paure che possono assalire un uomo di cinquantotto anni che vede avvicinarsi il declino. Allora ho scritto questo romanzo per esorcizzarle.


D. Il dolore del vivere, l’ineluttabilità della sofferenza e della morte, percorrono tutta la trama, ma la speranza si fa strada, anche se a fatica, nella vitalità dei personaggi che non si danno per vinti, nonostante tutto. Qual è il messaggio che vuole lasciare?
R. Non amo lanciare messaggi, anzi diffido di chi lo fa. Abbiamo già tanti falsi profeti e venditori di felicità effimere. Sono fondamentalmente un romanziere, mi piace costruire storie partendo dalla vita reale, dal quotidiano. Poi, se dalla mia narrativa si possono cogliere spunti e riflessioni ne sono felice. Sì, nonostante le tante ombre che aleggiano nella loro vita, i protagonisti della mia storia sono ricchi di vitalità. A sostenerla è proprio la speranza.
Io penso che la speranza sia l’unico patrimonio inestinguibile che esista al mondo. Ed è un bene libero da leggi di mercato: è a disposizione di tutti. Il peccato più grave sta nel non riuscire a tenere accesa questa fiammella che può farci superare ogni difficoltà o quantomeno accettarla.


D. Che cosa dà quella spinta vitale ai suoi personaggi, dove trovano il coraggio per andare avanti?
R. Nel rispetto di se stessi e nella consapevolezza della propria identità. Nel patrimonio di esperienze, di legami che arricchiscono la nostra vita si possono trovare le ragioni per andare avanti.
I miei personaggi lottano per qualcosa che dia un senso ai loro giorni. Io credo fermamente che ognuno, nei vari periodi della sua vita, debba avere una mission, che può mutare nel tempo a seconda delle diverse circostanze e delle peculiarità di ogni individuo, ma che risponde sempre a quella visione dell’esistenza che ciascuno di noi porta dentro.
Però è solo nella condivisione e nel mutuo soccorso con gli altri che ci circondano che si può trovare la forza di cercare sempre un’altra chance.


D. Il tema del mare accompagna tutto il suo romanzo. Di certo la scelta non è casuale. Che cosa rappresenta, cosa vuole significare? C’è qualcosa di autobiografico in questa scelta?
R. Come diceva Pascoli: Questo mare è pieno di voci e questo cielo è pieno di visioni. Il cielo e il mare sono altro dalla terra, che ci è più familiare, siccome la calchiamo tutti i giorni. Ma, rispetto al cielo, il mare ci è più vicino: possiamo immergerci, sostare dinanzi a lui, o corrergli accanto. Per me il mare è catarsi, rigenerazione, ricerca interiore; non a caso nel romanzo, proprio all’inizio, si cita il gabbiano Jonathan.
Ma è anche l’elemento più vicino alla nostra natura biologica, non dimentichiamo che il nostro corpo è composto in media per il 60% di acqua.
Sicuramente di autobiografico c’è il mio amore immenso per il mare. Sono nato e ho vissuto buona parte della mia vita in una città che ad esso è indissolubilmente legata. Di sicuro le mie origini napoletane mi hanno sempre fatto sentire il mare come un ingrediente irrinunciabile della mia vita.
Spesso sulla mia barca non resisto alla tentazione di spegnere i motori e tuffarmi al largo, con gli occhi aperti. L’azzurro profondo che ti si para davanti non ha eguali. Un’esperienza imperdibile.


D. A volte i dialoghi in italiano sono intercalati a quelli in napoletano, lei è molto legato alla sua città di origine? Quale è il merito della sua città nella sua formazione artistica di scrittore?
R. Beh, come dicevo prima, sono sicuramente molto legato alla mia città, anche se ho con lei un rapporto conflittuale. In pratica la amo per la ricchezza di emozioni che offre, per la varietà delle sue voci. Napoli è per sua stessa natura una fucina inesauribile di creatività, di idee, di suggestioni.
La odio per la sua irritante abulia, per l’imperante vittimismo e per l’incapacità, o meglio, la non-volontà a risolvere i suoi atavici problemi.
Ad ogni modo, sento di non poterne fare a meno. Probabilmente porto nella mia genetica il suo marchio, come del resto ognuno porta dentro di sé la sua città.
Di Napoli forse esprimo la visceralità, i sentimenti, e forse la drammaticità.
Posso solo aggiungere che se si eccettuano pochissime poesie in vernacolo e un racconto, ancora inediti, e ovviamente gli sprazzi di vita napoletana di Giorgio, il protagonista del romanzo, non ho mai scritto, né ambientato storie nella mia città. Per me scrivere di Napoli è sempre molto difficile, si rischia di cadere in luoghi comuni e stereotipi. È troppo pregna di creatività, in ogni gesto, in ogni allocuzione del suo popolo.
Scriverne è un’impresa ardua. Ci sto provando col mio quinto romanzo, sto cercando di vederla con gli occhi di Goethe. 1441454_363217017158043_709500147_n


D. "Correre era il suo talismano mattutino, la sua risposta a tutte le angosce della vita, ogni falcata gli ridava fiducia. Al diavolo la malattia, la vecchiaia e la morte, lui era più forte di tutto". C’è un po’ di Ciro Pinto in Giorgio?
R. Tanto. Come ogni partenopeo ricorro spesso ad amuleti e ho le mie ritualità per scongiurare la sfiga, e poi amo l’attività fisica. Mi scarica, mi rilassa e mi fa sentire vivo, e qualche volta, non mi vergogno a dirlo, invincibile. Il benessere che procura, quella stanchezza salubre che ti prende dopo una fatica, sono portatori di ottimismo.
Di Giorgio ho anche la sua fissa di programmare la vita, il voler dominare e controllare ogni cosa, anche gli eventi che lo sovrastano. Mi appartengono pure la sua sensibilità e la sua tenacia.


D. Colpisce molto il legame del personaggio Giorgio Perna con la moglie Eva. Un amore che sopravvive alla morte, che sconfigge la morte. Eva rimane una presenza costante nella vita di Giorgio, come se fosse ancora in vita. Ho trovato pagine molto toccanti e commoventi, i lettori concorderanno con me.
Il tema dell’amore e del dolore per la madre prematuramente scomparsa, poi per il padre, per la moglie, per la malattia del nipote è una presenza costante. Perché nel romanzo si
associano amore e dolore? È un voler esorcizzare il dolore per la perdita o la sofferenza delle persone amate?
R. Beh, senza arrivare alla visione tragica dei nostri padri greci, ritengo però che la nostra vita sia sempre intrisa di bene e male, di gioia e di dolore. Del resto tutti i grandi temi dell’esistenza si intrecciano, sono l’uno l’altra faccia dell’altro. Nel romanzo l’amore e il dolore sono strettamente correlati perché è il tema della perdita, dell’abbandono inteso nel modo più lato, che segna le pagine del libro. Ed è proprio a una certa età che il processo naturale della vita che porta alla sua fine diventa improvvisamente reale, e prossimo. Come dicevo all’inizio, è stata proprio l’inattesa consapevolezza del declino a indurmi a scrivere la storia di Giorgio, come un outing che mi liberasse da tutte le paure.


D. Qual è il senso dell'esistenza di Giorgio, e degli altri personaggi e più in generale quale il senso del passaggio, del fugace passaggio dell’uomo su questa terra?
R. Questa è una macro domanda, di portata così universale, che è davvero difficile rispondere in poche parole. Per me, che non ho il dono della fede o, almeno, non l’ho ancora trovato, rispondere è ancora più difficile.
Parliamoci chiaro, l’uomo ha un destino davvero beffardo: è strutturato biologicamente per un tempo limitato di vita, eppure pensa, prova emozioni e sentimenti che non hanno confini temporali. Non credo nell’aldilà, credo nell’Umanità. Penso che la grande forza dell’Umanità risieda nella sua capacità di tramandarsi. Come dice David Grossman nel suo bellissimo libro: Che tu sia per me il coltello, gli antichi saggi ebrei credevano che esistesse in ogni organismo umano un ossicino, chiamato luz, indistruttibile e che ci sopravvivrà. Ecco, credo nella testimonianza, nella memoria!
Penso che ognuno di noi possa tramandare la sua umanità, attraverso un figlio, attraverso il ricordo che vive in chi gli sopravvive, attraverso tutto ciò che riesce a fare in vita. È questa davvero l’unica arma che abbiamo contro la morte.


D. Ora che il romanzo è concluso ed è in libreria, è soddisfatto del suo lavoro? C’è qualcosa che cambierebbe?
R. Sì, grazie a Edizioni Psiconline, che ha creduto in questo progetto editoriale, questa mia seconda creatura ha visto la luce. Provo una grande soddisfazione ma anche tanta apprensione, come ogni genitore che osserva i primi momenti di vita del proprio figlio.
No, non cambierei nulla, e non certo per presunzione. Penso che un romanzo, una volta terminato, a parte le rivisitazioni di revisione e di editing, non sia più manipolabile, perché è la testimonianza di suggestioni e di riflessioni, in parole povere è il frutto di una creatività, dei momenti che lo hanno generato. Penso che da subito il libro diventi un mondo a sé, altro dal suo autore; appartiene ad ognuno di noi, che lo legge e lo vive secondo le sue personalissime percezioni.


D. Quali parole userebbe per invogliare il lettore a leggere il suo romanzo. A chi si rivolge in particolare?
R. Sarei tentato di dire: Accattatevillo! come la grande Sofia Loren invitava a fare in una pubblicità di qualche anno fa.
Scherzo…
Penso che sia un romanzo che possa far vivere emozioni e far riflettere. Farci staccare solo un po’ dalla nostra corsa forsennata verso chissà che, farci restare un po’ a pensare a tutto quello che va oltre le nostre beghe quotidiane.
È una storia per tutti, per gli adulti, ma anche per i giovani.
I temi della famiglia, dell’invecchiamento, della malattia, ma anche dell’amore, dell’abnegazione, della lotta, sono temi universali che non hanno età e non la chiedono a chi li affronta.


Si potrebbe continuare per ore a conversare con Ciro Pinto, purtroppo il tempo a nostra disposizione è troppo breve, quindi dobbiamo concludere augurandoci di poterlo incontrare  di nuovo tra pochissimo tempo.


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L'uomo che correva vicino al mare di Ciro Pinto. La nostra recensione

Dal 20 marzo in tutte le librerie "L'uomo che correva vicino al mare" di Ciro Pinto - Edizioni Psiconline nella collana A Tu per Tu (256 pagine € 18,00).
Lo abbiamo recensito per i nostri lettori


[caption id="attachment_2766" align="alignleft" width="168"]Ciro Pinto Ciro Pinto

Il gabbiano si staccò dal mare e cominciò a salire in alto con potenti battiti d’ali, a una certa quota si assestò e continuò nel volo orizzontale […]
Sotto di lui, un uomo correva con un’andatura media...

Correva lungo la battigia. Si sentiva sempre più leggero, si sentiva sempre più giovane
e il corpo gli rispondeva, gli rispondeva alla perfezione.
...



Correva e aveva sempre corso, dovunque la vita lo avesse
portato, nei suoi viaggi di lavoro e in quelli di piacere.
...
Correre era il suo talismano mattutino, la sua risposta a
tutte le angosce della vita, ogni falcata gli ridava fiducia.
Al
diavolo la malattia, la vecchiaia e la morte, lui era più forte
di tutto.




[caption id="attachment_2773" align="alignleft" width="200"]L'uomo che correva vicino al mare L'uomo che correva vicino al mare

Pochi e brevi passaggi, per introdurre il protagonista Giorgio Perna e il tema del romanzo.
Un uomo che tenta di aggrapparsi alla vita con tutte le sue forze, che cerca di rinnovare ogni giorno, quelle che per molto tempo erano state le sue abitudini di vita.
Vita trascorsa accanto alla moglie, Eva, che aveva amato profondamente: i suoi ricordi di lei parlano di trasporto, passione, tenerezza, ammirazione, di un amore che li avrebbe tenuti insieme per sempre, ma troppo prematuramente la morte di lei li divide.
Giorgio rivive una tragedia già vissuta e conosciuta troppo bene. Era ancora molto piccolo infatti, quando perse la madre, giovanissima, poi il padre morì improvvisamente.
Così dopo la morte della moglie la sua vita era proseguita, cercando di sfuggire al dolore, cercando di esorcizzarlo, continuando a fare tutto quello che faceva prima della morte di Eva, quasi non avesse consapevolezza di quanto accaduto.
Correre lo aiutava a sentirsi giovane, e il corpo che lo assecondava ancora, gli confermava che aveva ancora molto da vivere, che non tutto era perduto, che lui era più forte di tutto. Correva quando voleva ricacciare i pensieri angosciosi che spesso lo assalivano prepotentemente. Anche le ultime ore di vita della moglie aveva corso, sperando di tornare a casa e scoprire che era stato tutto un brutto sogno.
Eppure la sua vita sta cambiando, la sua vita si sta disgregando, un precoce invecchiamento sta cancellando i suoi ricordi.
Tenta allora, di ricostruirsi un futuro, di concedersi una nuova opportunità di vita,  ma nulla è più come prima e deve fare i conti con la malattia che non ha pietà di lui.
È solo davanti al suo destino, neanche l'amore e le cure della figlia, anche lei  provata a sua volta dal dolore per la malattia del suo bambino, lo aiuteranno a non piegarsi all'inesorabile.


foto(43)I temi del ricordo, della famiglia e della riflessione sulla vita, percorrono la trama del romanzo.
Ciro Pinto li ha sviluppati sapientemente in pagine toccanti, leggendo le quali il lettore non può rimanere estraneo, ma partecipa egli stesso delle vicende e dei travagli del protagonista.
L'autore alterna parti descrittive, narrative e dialogiche, perfettamente inserite nella trama. Fanno da sfondo diversi ambienti (Rimini, Bologna, Ferrara, Napoli) e il mare che accompagna il protagonista, come se nel mare, cercasse il mito dell'immortalità.
Una immortalità che a dispetto del destino infelice del personaggio, trionfa attraverso l'amore e la speranza.
L'amore (per la vita, per la moglie, per la figlia), che non farà morire la speranza nel domani.
Una nuova luce si accende infatti negli ultimi capitoli, proiettati nel futuro, e ci lascia un messaggio forte, la missione dell'uomo non si esaurisce con la sua esistenza, ma sopravvive alla morte se qualcuno ancora è pronto a riceverne l'eredità.5


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