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In analisi. Diario di una ribellione - Giovanna Albi - La nostra recensione

In analisi. Diario di una ribellione di Giovanna Albi - Edizioni Psiconline nella collana A Tu per Tu dal 3 aprile in libreria e on line, è un diario psicoanalitico e come la stessa autrice afferma, il "diario di  una donna qualunque con un'esistenza ordinaria, dietro e sotto la quale si agita un’antica inquietudine interpretata sul lettino di uno psicoanalista lacaniano".






[caption id="attachment_2812" align="alignleft" width="160"]In analisi. Diario di una ribellione In analisi. Diario di una ribellione

Ma la rigidezza formale e strutturale del pensiero lacaniano non consente di esprimere l’esuberanza di una dimensione sempre nuova, quella di una donna che avverte dentro di sé un’anima in perenne movimento.
Alla fine dell'analisi, non può dirsi guarita, ma non rinnega il percorso analitico, comprende invece che l’analisi è solo un’interpretazione della vita, ma la vera partita la si gioca non sul lettino di un freddo e distaccato analista, ma a contatto con il magma incandescente della sua umanità che si riflette e si integra con il mondo.


È il viaggio doloroso di un’anima alla ricerca di se stessa che non si trova se non nell’accettazione della precarietà della condizione umana, ma su tutto trionfa l’amore come l’unico farmaco che promana dalla stessa anima del mondo.
Giulia  cerca una sua dimensione interiore, sua, tutta sua, nella quale possa esprimere la pienezza del suo essere donna, moglie e madre, ricorre quindi al diario, trentatre giorni per  fare il punto della situazione e voltare pagina. Giorni di vita ordinaria che scorrono via e che la penna cerca di imbrigliare per poter dire, verbalizzare il senso da dare alla propria esistenza.

L'Autrice si interroga su quesiti filosofico-esistenziali, destino, senso dell'esistenza, amore, morte, libertà, fede, politica, e nel suo diario-saggio-confessione, affronta tematiche più disparate: rapporto con la famiglia d'origine e quello con il padre, anzi la ricerca del padre, dal quale ha ereditato il senso della giustizia, con cui permane tuttavia un rapporto conflittuale, il rapporto con il mondo esterno, il rapporto con il proprio e (i diversi) partner sessuali, l'amicizia tra donne. Amore, sessualità, amicizia, ruoli sociali, Freud, Jung, Lacan, Seneca, Agostino.

[caption id="attachment_2814" align="alignright" width="300"]Giovanna Albi Giovanna Albi

In questo viaggio è costante il rapporto di amicizia profonda con le amiche e il ricercare la loro presenza.
Nella sua affannosa e incessante ricerca, insegue un'idea di libertà  "libera" che reca con sé l'immagine di conflittualità e di lotta.


Riflessioni sulla vita anche intesa come vita materiale, perchè la stessa autrice afferma "la vita può essere semplice e la gioia è dentro di noi... dobbiamo avere il coraggio di prenderla in mano". Ma anche sull'essere donna, moglie, madre, centrale è la figura della donna-madre, portatrice di vita che si rigenera.
Di fronte a tutto infatti l'autrice oppone il suo essere madre, colei che porta e trasmette la vita.

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Gli orchi e l'anima

L’anima per Jung è intesa in due modi: come interiorità dell’uomo, e come ciò che rappresenta la “sua femminilità inconscia”. In altre opere Jung chiarisce il concetto e ci fa comprendere che l’uomo porta con sé gli elementi psicologici che egli attribuisce alla donna, quella che lui ricercherà per tutta la vita. Il suo ideale di donna.

La donna comunque appare all’uomo in diversi aspetti e connotati:
come madre, compagna, moglie, amante, figlia… varie forme della figura femminile su cui nella sua vita la sua anima si proietta. Sono forme archetipiche che lo accompagnano nella sua vita e che gli permettono di esprimere i suoi aspetti inconsci e realizzarli, togliendoli dalla pura sfera dei bisogni, dei desideri, delle aspirazioni, delle attese, delle necessità….

Le figure più importanti della donna sono così riassumibili:
- EVA, la donna primordiale, che genera e che nelle diverse mitologie è sempre presente perché portatrice di prole e di vita;
- ELENA, la donna che rappresenta l’amore profano, in tutte le sue manifestazioni e in tutte le sue forme, sino agli aspetti sessuali e alle tensioni erotiche e carnali;
- MARIA, la donna che rappresenta la maternità, l’amore protettivo e premuroso, la donna mediatrice tra i valori maschili del pensiero e della potenza a quelli della tenerezza e della sensibilità;
- infine SOPHIA, la donna che rappresenta la scienza e gli aspetti più evoluti ed emancipati del sapere e della conoscenza.

Gli orchi sono espressione di anime deviate, i cui archetipi alterati esasperano le forze della psiche. Sono generati dal deterioramento delle espressioni più significative dell’anima, quelle che dovrebbero guidare verso una vita regolata ed equilibrata che sortisce il far bene e che stabilisce l’ordine, secondo regole cariche di elementi positivi. È quell’ordine che non permette la ferocia dei comportamenti umani e la violenza che si perpetuano spesso e che prorompono in deviate forme di violenza, come se fossero generate da una consunta e raggrinzita strega nel cuore inaridito degli uomini.

Gli orchi albergano in noi e noi ne siamo portatori. Uomini e donne. Quando sono gli uomini ad esprimere questa furia omicida, è segno che essi hanno smarrito tutti gli elementi dell’anima e che le quattro figure archetipiche si confondono e portano ad una crudeltà e ad una malvagità delittuosa e criminale. Gli orchi sono nascosti nel cuore degli uomini, vi albergano contrastati dalla ragione e dai sentimenti, cioè dagli aspetti femminili che sono barriere e steccati che non permettono che la ferocia, l’insensatezza e l’imbecillità si affaccino nella vita e producano nefandezze.
Esse si alimentano con i condizionamenti esterni, con la commedia sguaiata che l’industria della superficiale e perversa scelleratezza trasmette anche con accattivanti spettacoli che le ingigantiscono, favorendone la crescita e l' esaltazione.

Quando l’uomo si riapproprierà dei valori del sentimento, della sensibilità e dell’amore, allora nascerà un nuovo umanesimo che libererà l’uomo verso orizzonti più ampi e più umani, più grandi e meno repressi. La libertà d’agire e di pensare sarà ancora una prerogativa degli uomini non condannati ai condizionamenti inferti da parole e da immagini prive di senso e da comportamenti vacui e fatui, superficiali e sciocchi. L’uomo, riprendendo consapevolezza della capacità di pensare e di costruire un mondo fatto da queste qualità femminili, oltre alle proprie, si libererà dagli orchi che premono indisturbati nelle profondità dell’anima.
di Dr. Antonio Vita


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