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I blog di Edizioni Psiconline

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Redazione

Intervista a Matteo D'Angelo. Dal BUK 2014

Edizioni Psiconline ha intervistato Matteo D'Angelo  autore di "La stella alpina e la farfalla. I riflessi dell'anima", al Modena BUK Festival 2014


[caption id="attachment_2638" align="alignleft" width="240"]Matteo D'Angelo e Roberta Sorrentino Matteo D'Angelo al BUK 2014

Incontriamo Matteo D'Angelo al Modena BUK 2014, ha appena concluso la presentazione del suo libro “La stella alpina e la farfalla, I riflessi dell'anima”.
Lo raggiungiamo al tavolo dove il pubblico si avvicenda per far firmare la propria copia, appena acquistata allo stand, le shopping bags di Edizioni Psiconline testimoniano la recente sosta allo stand per l'acquisto.



È difficile davvero avvicinarlo, perché tantissimi ammiratori affascinati dalla presentazione non lo lasciano andare via, sono curiosi, vogliono conoscere meglio Matteo D'Angelo, probabilmente perché "La stella alpina e la farfalla" lascia ai lettori tantissimi spunti di riflessione, e questa particolarità è emersa già durante la presentazione, perché è un libro che ti impone di fermarti a riflettere, ricco di spunti e di "semini" (come dice l'autore), dove i lettori stessi danno il senso ad ogni singola parola con la carica che solo il vissuto personale può dare.
Nella introduzione definisce questo libro "un manuale di sopravvivenza per giovani e meno giovani “principi” sperduti nella giungla femminile, ma che non si rassegnano a ricercare quel calesse anche solo provato". e conclude con un invito "ascoltate il vostro corpo perché esso vi comunica costantemente ciò che è meglio per voi, sentiatevi uno e riuscirete a non mentirvi".




[caption id="attachment_2633" align="alignright" width="300"]Presentazione di Presentazione di "La stella alpina e la farfalla" e incontro con il pubblico

Il tema dell'Uno e del Tutto appunto, è il filo conduttore e la ricerca incessante dell'Io. Protagonista è Marianna, coinvolta in un confronto quotidiano con gli altri e con se stessa, e alla costante ricerca di un equilibrio, convinta che tutti siamo Uno e, quindi, se miglioriamo noi stessi miglioramo gli altri. Interpreta i segni che la vita le manda, cerca in tutti modi di comprenderne il significato: sa che essi indicano la via.
C'è poi il vecchio saggio che nessuno sa chi sia, ma che ha molto da dire.
Piegato dalle fatiche e dai dolori di una vita che sentiva avergli tolto, più che dato, aveva passato la sua vita a chiedere alla vita stessa qualcosa che sentiva mancasse dentro di sé e questo gli aveva impedito di dare alla vita ciò che, invece, dentro sé aveva.
Aveva passato una vita a chiedere di ricevere e non aveva mai compreso che doveva dare ciò che aveva e smetterla di guardare ciò che non aveva. Guardava ciò di cui aveva paura e puntualmente si realizzava, non aveva capito che è dove la mente, prima e lo sguardo, poi, si posano che il corpo arriva. L’Universo realizza ciò che davvero vuoi.
Un libro profondo che fa riflettere, e impone una ulteriore lettura, perchè ogni pagina va riletta e ripensata, perché il senso ad ogni singola parola, ad ogni “semino” (come lo chiama l’autore), lo dà proprio chi legge, con la sua unicità.


L'autore è qui vicino a noi, possiamo finalmente intervistarlo




[caption id="attachment_2732" align="alignright" width="168"]1474775_10202531619640186_598913724_n Il FIRMALIBRO

D. Grazie Matteo per la tua disponibilità, ti chiediamo soltanto qualche minuto, tra poco potrai tornare al FIRMALIBRO con i tuoi lettori. Come è nata l'idea di scrivere questo libro?
R. Ho sempre scritto nella mia vita, vuoi per attività politica, vuoi per lavoro. A scuola, poi, i temi di italiano erano per me una valvola di sfogo, seppur nei limiti delle tracce fornite. Insomma, i miei pensieri sono sempre stati pubblici, sia oralmente che per iscritto. Poi, verso fine del 2012, mi sono detto: "Eppure c'è qualcosa di cui non ho mai espresso, scrivendolo, pubblicamente: non ho mai parlato di Vita.".
Ero arrivato ad un punto in cui sentivo il bisogno di condividere un mio punto di vista fino ad allora condiviso solo verbalmente con le persone con cui mi trovavo ad interloquire sull'argomento.
Sentivo il bisogno di lanciare un semino.


D. Ci hai pensato a lungo prima di scriverlo, o è stato scritto di getto quindi è il frutto di una ispirazione improvvisa? E quanto tempo hai impiegato per scriverlo?
R. L'ho scritto di getto, ho raccolto le idee e qualche spunto scritto qui e lì (tratto da qualche mia affermazione scritta via sms o via facebook) ed in un mese era pronto, ma il lavoro di "preparazione", per così dire, durava da anni.
Più di qualche persona a me vicina, nel tempo, ha dimostrato interesse per ciò che scrivevo e per come lo scrivevo e, spesso, l'invito era "dovresti scrivere un libro".
E così è stato.
I miei genitori pensavano che stessi scherzando quando risposi loro che stavo scrivendo un libro: mi vedevano scrivere freneticamente e solo l'arrivo del contratto da firmare li convinse.




[caption id="attachment_2731" align="alignright" width="210"]15974_5000590225224_1807319412_n La stella alpina e la farfalla

D. Perchè nella introduzione affermi che questo libricino è un manuale di sopravvivenza? Quale aiuto può dare ai lettori?
R. È una "mappa di segni", come dico nella prefazione: vorrei che i lettori letteralmente interloquissero con il libro in modo tale da trovare da sé stessi le risposte.
Posso dir loro (soprattutto ai maschietti) come accendere il fuoco, ma sta a loro capire se, nel determinato momento e posto in cui si trovano, possono accenderlo o, eventualmente, quali accorgimenti prendere.
Ecco perché "manuale di sopravvivenza".


D. Che cosa è possibile vedere, cogliere in questo libro?
R. La tensione. Tensione tra generi, tensione tra appartenenti dello stesso genere, tensione interiore.
La protagonista è in conflitto con se stessa e con gli altri, ma non perché sia una cattiva persona, ma perché ha intrapreso un percorso di cambiamento.
Per cominciare a camminare c'è un momento in cui devi perdere l'equilibrio, ma l'equilibrio in sé è una tensione perché per trovare l'equilibrio devi oscillare costantemente, fino a rendere l'oscillazione impercettebile. Proprio come durante un cammino.
Se poi questo cammino è interiore, beh, capirete come la tensione sia estrema...


D. Perchè la scelta di una figura femminile principale (Marianna)?
R. Lo dico nella prefazione: all'universo femminile è dedicato tutto il mio amore. A loro "pago un pegno", riconosco loro la forza generatrice della vita.
Le donne si immedesimeranno e si scontreranno con il libro per le affermazioni in esso contenute, molto più degli uomini, per questo c'è bisogno che certe affermazioni siano sostenute da una giovane donna.
E poi Marianna è la parte femminile di ogni uomo.


D. Ci puoi spiegare questo brano dal tuo libro: “Ascoltate il Vostro corpo perché esso Vi comunica costantemente ciò che è meglio per Voi, sentiateVi uno e riuscirete a non mentirVi”.
R. Sono convinto che il linguaggio del corpo sia indispensabile nella comprensione di sè. Si parla tanto dell'interpretazione del prossimo tramite il linguaggio del suo corpo, ma dell'interpretazione di se stessi quasi nessuno si interessa.
Man mano che aumenterà la comprensione di noi stessi diminuiranno le tante piccole/grandi bugie che costantemente diciamo a noi stessi. L'onestà con se stessi va di pari passo con l'onestà nei confronti del prossimo ed una incentiva l'altra.
Ecco perché "sentiatevi uno": sentiamoci una sola cosa con il prossimo e diventerà più difficile mentire a lui. E quindi a noi stessi.
Cosa c'è scritto sull'Oracolo di Delfi? "Uomo, conosci te stesso e conoscerai l'Universo e gli Dei".
Insomma, la strada da percorrere è indicata e l'indice non punta fuori da noi stessi.


D. “...aveva passato la sua Vita a chiedere alla Vita stessa qualcosa che sentiva mancasse dentro di sé e questo gli aveva impedito di dare alla Vita ciò che, invece, dentro sé aveva” parole davvero profonde quasi un monito per il lettore. Quale messaggio si cela in queste parole? E a chi è rivolto?
R. È rivolto all'ingordigia. Per me è fondamentale il concetto di "Tutto/Uno". È l'ingordigia di averi, di affetti che caricano la persona. Avere avere avere avere avere. Ma è nel Dare che si cela il Benessere. Dare dipende esclusivamente da se stessi, mentre Avere presuppone che qualcun altro ci dia, ma perché mai dovremmo pretendere qualcosa dagli altri? Dove sta scritto? Se il tentativo perenne di accumulo ha portato l'Umanità nelle condizioni attuali, non è che magari è sbagliato qualcosa alla base? Ecco, per me è nel rapporto con gli altri che dobbiamo cambiare approccio.
Bisogna invertire la direzione delle forze: non per (tentare di) prendere, ma per dare.
Se tutti dessimo, tutti riceveremmo.


D. Marianna, il vecchio Saggio, due personaggi diversi, si intravedono speranza, fiducia, amore per la vita nelle parole di Marianna,  tristezza, delusione, angoscia nel saggio. Quali spunti di riflessione lasciano al lettore?
R. Vero ciò che nelle due figure si intravede, ma alla fine è il Vecchio Saggio che aiuta Marianna. Leggendo il libro il lettore deve tenere sempre presente il concetto di Unità. Nulla è in contrapposizione, nulla è diverso, nulla è altro (o altrove), ma è tutto Uno.
Il libro è un semino: quando piantate un seme mica andate a vedere di quali cellule è composto, lo sapete che è composto da miliardi di cellule diverse e con funzioni diverse, ma l'unica cosa che a voi interessa è che il seme germogli e che, poi, la pianta dia i suoi frutti.
Tutto è Uno: voi con me, io con il libro, il libro con i suoi personaggi, i personaggi con voi.
Non facciamo forse tutti parte di qualcosa di più grande?1489082_207964792722620_1999871519_n


Ti ringraziamo per questa intervista che sicuramente non lascerà indifferenti i nostri lettori. Come il tuo libro che lascia un "seme" in chi lo legge. Un libro che fa molto riflettere, una guida per chi ha intrapreso un percorso di cambiamento e di crescita interiore.


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Redazione

Come in un film, al BUK 2014. Intervista ad Eleonora Capitani

Eleonora Capitani ha presentato "Come in un film. Il cinema come mezzo di espressione di sé" tra le novità di Edizioni Psiconline al Modena BUK 2014.


[caption id="attachment_2716" align="alignleft" width="143"]Eleonora Capitani Eleonora Capitani

Un percorso di autoconoscenza, di consapevolezza e di trasformazione interiore. Nel laboratorio descritto nel suo libro, ogni partecipante ha la possibilità di costruire gradualmente il proprio personaggio, utilizzando la scrittura creativa come mezzo di espressione di sé, condividendo poi con gli altri le proprie emozioni e i propri vissuti nei gruppi di condivisione regolarmente svolti alla fine di ogni sessione, per poi giungere infine alla messa in scena dei lavori svolti.


Eleonora Capitani, laureata in Psicologia clinica e della salute, ha condotto corsi di meditazione e gestito gruppi di condivisione.
Ha frequentato il corso di Regia Cinematografica presso la SNCI e il corso di Sceneggiatura presso CinEuropa.
Ha partecipato a vari cortometraggi come aiuto regista e segretaria di edizione e ha scritto soggetti e sceneggiature per cortometraggi e lungometraggi.
Abbiamo incontrato l'autrice a conclusione della sua presentazione, nel salone affollatissimo del BUK di Modena, ma è stata una impresa ardua, perchè il laboratorio proposto nel suo libro ha affascinato moltissimo il pubblico presente, che malvolentireri ci ha concesso di prendere la parola per intervistare la nostra autrice, sottraendola per un po' alla sua curiosità, al suo affetto e al FIRMALIBRO.




[caption id="attachment_2635" align="alignright" width="300"]Eleonora CApitani Eleonora Capitani al Modena BUK 2014

D. Innanzitutto grazie Eleonora per il tempo che ci stai dedicando, nonostante tu debba intrattenerti con il tuo pubblico che non vuole farsi sfuggire questa fantastica occasione di parlare con te del tuo libro, cercheremo di concentrare in poche domande la nostra intervista.
Come nasce il progetto di Come in un film, che unisce le tue grandi passioni: la psicologia, il cinema, la meditazione?

R. L’idea di elaborare il corso descritto in questo libro è nata in primo luogo da un’esperienza che ho avuto durante un tirocinio formativo per l’abilitazione alla professione di psicologo.
Stavo seguendo Anna e un giorno mi è venuto in mente di chiederle di raccontarmi la sua vita, così da poterne un giorno fare un film. Abbiamo iniziato il lavoro quasi per gioco.
Immaginare insieme il film della sua vita è stata per Anna un’esperienza importante: mi ha detto molte volte che è stato per lei un po' come se il suo pesante bagaglio di ricordi si fosse alleggerito.
Dopo questa esperienza ho pensato che tutti noi in realtà ci portiamo dietro un bagaglio di vissuti  chi più e chi meno pesante, e a tutti noi può far bene alleggerirsi un po', lasciandosi aiutare da qualcuno che possa condividere con noi il peso di questo bagaglio.
Ho anche pensato che normalmente, in contesti quotidiani non è facile fermarsi a riflettere su se stessi e trovare la modalità giusta per condividere le proprie esperienze e dare un senso alla continuità del nostro essere, quindi l’idea è stata quella di creare uno spazio appositamente dedicato all’espressione profonda di sé, utilizzando e integrando le mie conoscenze.
Io sono psicologa clinica e della salute e mi sono laureata con una tesi dal titolo: "La meditazione come metodologia d'approccio all'unità mente-corpo".
Ritengo che la meditazione sia uno strumento fondamentale per  familiarizzare con la nostra mente, per conoscerci meglio; non è evasione o fuga, tutt'altro, consiste nell'essere completamente onesti con noi stessi, aiuta a vedere dentro di noi con maggiore chiarezza e più in profondità.
Inoltre favorisce il rilassamento e migliora il benessere psico-fisico.
Il cinema è sempre stata una mia grande passione: fin da piccola amavo guardare film e io stessa scrivevo poesie evocative di immagini, che mi sarebbe piaciuto un giorno vedere su un grande schermo.
Ho avuto quindi l'idea di integrare in questo progetto anche le conoscenze che ho acquisito in corsi di sceneggiatura e di regia cinematografica, perchè sono convinta  che le tecniche cinematografiche possano essere un valido ausilio in un percorso di autoconoscenza se si pone  l'accento sul processo creativo, più che sul prodotto artistico finale.
Lo scopo principale di questo progetto è quindi quello di fornire strumenti e applicarli per contribuire allo sviluppo delle capacità immaginative, espressive e creative dei partecipanti e adesso anche dei lettori!




[caption id="attachment_2717" align="alignleft" width="200"]copertina-come-in-un-film-x-sito Copertina di "Come in un film"


D. Quale metodologia hai usato nel corso descritto in questo libro?
R. La metodologia che ho pensato di utilizzare in questo corso è una metodologia a carattere pratico-esperenziale.
Si parte da un’introduzione teorica generale su come si realizza un prodotto audio-video, a partire dall’idea iniziale fino alla messa in scena, ponendo molta attenzione, durante i vari passaggi, alla costruzione psicologica dei personaggi; si utilizzano esercitazioni pratiche in cui ogni partecipante costruisce il proprio personaggio; si fanno poi gruppi di condivisione sulle esperienze pratiche effettuate e sui relativi vissuti emotivi associati.
Per finire c’è la realizzazione di un cortometraggio in cui si mettono in scena i lavori prodotti durante il corso.
Come dicevo, lo scopo principale di questo progetto è essenzialmente quello di fornire strumenti e applicarli per contribuire allo sviluppo delle capacità immaginative, espressive e creative dei partecipanti.
I partecipanti di questo corso hanno avuto la possibilità di mettersi in gioco in prima persona per realizzare un prodotto audio-video completo in cui hanno potuto esprimere simbolicamente parti di sé difficilmente esprimibili solo con le parole.
Come ho scritto nel libro:
"Questo non è un corso per diventare sceneggiatori, ma per utilizzare la tecnica utilizzata per la sceneggiatura per esplorare noi stessi più in profondità ed esprimere parti di noi difficilmente esprimibili nella vita di tutti i giorni".

D. All'interno del libro ricorrono spesso questi  termini, che tra l'altro danno anche il titolo ad un  capitolo: il tempo e le emozioni. Che cosa rappresentano il tempo e le emozioni?
R. Penso che l’arte cinematografica sia intimamente collegata con il tempo, con il nostro essere nel tempo e la nostra percezione del tempo.
Possiamo nel cinema manipolare il tempo, cambiare la realtà delle cose, controllarle.
Questo non è qualcosa che possiamo fare facilmente nella realtà quotidiana, ma è qualcosa che possiamo fare concretamente e sempre nel nostro mondo interiore, possiamo diventare i registi della nostra mente, scrivere e riscrivere le nostre storie, prenderne il controllo, dar loro un significato profondo.
Sappiamo tutti che la nostra percezione del tempo cambia anche in base al nostro stato emotivo, delle volte il tempo sembra volare, altre invece non passa mai. Noi possiamo imparare a gestire e ad utilizzare il tempo soggettivo per il nostro star bene.
Passando adesso alle emozioni, possiamo notare che i termini “emozione”, “emotivo”, “emotività” compaiono spesso nei nostri discorsi.
Ciascuno di noi avverte le emozioni come qualcosa che ha un ruolo importante nella propria vita.
Le emozioni spesso determinano il modo di vedere la realtà, di vivere molte delle nostre esperienze.
Nel corso descritto in questo libro il primo passo nel lavoro con le emozioni è riconoscerle nel momento in cui affiorano.
Tutti noi possiamo imparare ad entrare sempre più in contatto con la nostra vita emotiva.
Tuttavia dobbiamo essere consapevoli del fatto che prima di poter entrare in un luogo di pace dobbiamo necessariamente entrare in contatto con le nostre emozioni, in particolare con la nostra sofferenza, dobbiamo provare ad abbracciarla ed a sostenerla.
La nostra sofferenza non scompare quando ne diventiamo consapevoli, ma cambia il nostro modo di rapportarci ad essa, cambia ciò che pensiamo, ciò che proviamo e ciò che facciamo di fronte a questa sofferenza.
Iniziamo a non aggiungere più sofferenza alla sofferenza.
Senza una consapevolezza della natura più intima di noi stessi continuiamo ad agire in base ai nostri vecchi schemi mentali e a ricreare sempre le stesse sofferenze.
Possiamo imparare a non giudicare le nostre emozioni, ma ad accettare ciò che è in noi.
Possiamo anche gradualmente imparare ad essere presenti alla nostra vita interiore senza giudicarla.
Fintanto che non riusciamo ad entrare in contatto con le nostre emozioni, esse continueranno ad avere il controllo della nostra vita.
Sono profondamente convinta che la responsabilità di iniziare un processo di trasformazione interiore, di crescita personale sia nelle mani di ognuno di noi, abbiamo tutti la possibilità di farlo, basta solo scegliere gli strumenti giusti.
Lavorando sul tempo e le emozioni abbiamo ripercorso l'intero arco della vita con gli occhi della consapevolezza.
Ad esempio,  per quanto riguarda il passato, se ci sono dei nodi che ci tengono ancora legati, rivivendoli, ascoltandoli, consolando le parti di noi che hanno bisogno del nostro sostegno, riusciamo più facilmente a scioglierli e a lasciarli andare, liberandoci.
Come diceva una grande poetessa russa: Anna Akmatova, l’uomo con l’infanzia nutre tutto il suo potenziale creativo, tutta l’attività creativa del periodo adulto.
L’infanzia è un periodo della vita ricco di immaginazione e creatività, spesso però nel corso degli anni perdiamo il contatto con questa parte di noi, ce ne dimentichiamo, lasciando che giaccia addormentata nelle profondità di noi stessi, ricoperta di polvere.
Con l'esercizio descritto in questo libro proviamo a riprendere il contatto con la nostra infanzia, con questa parte di noi spesso dimenticata o perlomeno trascurata, a cui non diamo più tanta importanza.
L’esercizio sul presente si propone invece di aumentare la nostra consapevolezza delle risorse che possediamo nel momento presente.
Il tempo presente è il qui e ora, è il tempo in cui dimorano tutte le nostre risorse e potenzialità.
Difficilmente riusciamo a stare veramente nel presente, troppe cose ci distraggono, ricordi del passato, progetti futuri e molti altri fattori fanno sì che non riusciamo a vivere questo tempo pienamente e profondamente.
Il futuro è il tempo in cui si realizzano i nostri progetti.
Il tempo in cui i semi che abbiamo piantato ora, qui nel presente, sbocceranno e daranno i loro frutti permettendoci di uscire dalle gabbie che spesso noi stessi ci siamo creati nel corso della vita.
Infine, per mettere insieme i tre tempi c'è un esercizio che riguarda tutto l’arco della vita, basato sul recupero dalla memoria dei momenti significativi.
In questo esercizio è possibile ripercorrere tutta la vita come se fosse un sentiero che parte dalla nascita ed arriva fino ad oggi, questo è utile per dare continuità e significato alle nostre esperienze.

D. Un altro capitolo è incentrato sul personaggio e sulla crescita del personaggio. In che modo, lavorare sul personaggio aiuta il lavoro sulla persona?
R. Lavorando sul personaggio siamo più liberi dalle difese psicologiche che potrebbero ostacolare un percorso di autoconoscenza se si lavorasse nello stesso modo sulla persona.
Lavorare sul personaggio favorisce una certa distanza che aiuta ad essere più obiettivi e a fare maggiore chiarezza in noi favorendo la crescita personale.
In genere nei film la crescita ha a che fare con la reazione del personaggio ad un conflitto in cui è coinvolto.
Un personaggio può crescere facendo la scelta corretta, così come anche facendo la scelta sbagliata.
Inoltre un personaggio deve avere un obiettivo, da raggiungere.
L’obiettivo in un film è di solito legato ad un bisogno interiore del protagonista che cerca in qualche modo di soddisfare superando degli ostacoli che si trova di fronte nel suo percorso.
Attreverso alcuni esercizi possiamo individuare i bisogni del nostro personaggio, che può essere una proiezione della persona o anche solamente una proiezione di una parte della persona a cui vuole dar voce.
Una volta individuati questi bisogni possiamo definire l'obiettivo che il personaggio vuole raggiungere e gli ostacoli che sono sul suo cammino, per giungere infine al superamente di questi ostacoli.15104_10203241469784498_1097551703_n

D. Quello che hanno in comune la psicologia e la cinematografia è il racconto. Quanto è importante il racconto nella vita di ognuno di noi?
R. Come dicevo, sono profondamente convinta che la responsabilità di iniziare un processo di trasformazione interiore, di crescita personale sia nelle mani di ognuno di noi, e penso che possiamo iniziare questo processo proprio raccontando la nostra storia, possiamo così a poco a poco integrare tutte le parti di noi stessi e vivere la vita più profondamente.
In un racconto è possibile mettere un intero mondo interiore, storie, emozioni, sensazioni.
L'importanza del racconto si può evincere anche dalle parole di una persona con cui ho fatto questo percorso seguendola individualmente via Skype:
"Cercavo qualcosa che avesse un inizio, una fine e una concretezza. Cercavo una chiave, una piccola crepa nel guscio e nelle convinzioni che mi ero creata e dentro le quali, alla fine, non mi sentivo nè a mio agio nè a casa".
"Questa esperienza è stata come accendere dei cartelli stradali. Alla fine ho trovato una direzione e ho scoperto che il labirinto mi riportava a casa. Una casa mentale ed emotiva, che non riuscivo mai ad afferrare".
"È stato divertente cimentarsi nella scrittura di un film. Avevo bisogno di qualcosa che mi permettesse non solo di buttare fuori pensieri ed emozioni, ma anche che mi aiutasse a vedere e focalizzare. Avevo bisogno di dargli una forma.
La storia che ne è venuta fuori non è un racconto un po' folle figlio dell’analisi di paure e frustrazioni, ma il frutto di un’osservazione di se stessi fatta con amore.
Ho visto tanti film, e siamo tutti delle grandi case di produzione cinematografiche dentro di noi, per una volta mi sono presa cura di uno di questi miei film e dentro ci ho scoperto, come Alice, il mio paese delle meraviglie".
"Non è che ci sono effetti speciali miracolosi che possono risolvere problemi e situazioni, ma possiamo quotidianamente dare un senso a quello che facciamo e prendercene cura con amore.  Questo sì.
Siamo tutti seduti sopra dei tesori che non vediamo. Ed è davvero un peccato non prendere una torcia ed avventurarsi per andarli a cercare.
Adesso ho la torcia e sono partita all’avventura.
Augurami buon viaggio".
Francesca
Così come l'ho augurato a Francesca, auguro di cuore buon viaggio a tutti i lettori!


locandina_buk-modena-2014-1272


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Redazione

Edizioni Psiconline al Modena BUK 2014

Edizioni Psiconline ha partecipato al Modena BUK 2014 il Festival della Piccola  e Media Editoria il 22 e 23  febbraio 2014 al Foro Boario di Modena.


[caption id="attachment_2630" align="alignleft" width="127"]BUK 2014 BUK 2014

Sabato 22 e domenica 23 febbraio siamo stati per la prima volta al BUK FESTIVAL di Modena con i nostri libri e con i nostri autori per cercare ancora una volta un contatto diretto con il nostro pubblico di lettori e di amici che costantemente ci seguono nella nostra avventura editoriale e nel nostro tentativo continuo di crescere e diventare un punto di riferimento nel panorama della editoria di qualità italiana.


1912465_10201346395854576_469345977_nCi avevano decisamente magnificato le possibilità offerte dal BUK FESTIVAL ma siamo rimasti sorpresi positivamente sia dalla quantità che dalla qualità dei visitatori che hanno affollato durante i due giorni le immense sale del Foro Boario di Modena. Oltre 20 mila visitatori in soli due giorni, 101 case editrici della piccole e media editoria,  e noi eravamo lì, Edizioni Psiconline era allo STAND 30 con gli appassionati Marisa ed Alessandro a fare da guida ai curiosi lettori e agli autori che in tanti si sono affollati intorno al tavolo carico di volumi.




[caption id="attachment_2636" align="alignleft" width="192"]FIRMALIBRO con Enrico Magni FIRMALIBRO con Enrico Magni "Tecniche di distensione immaginativa"

Due giornate intense a contatto con i nostri lettori affezionati in cerca di novità, ma anche i visitatori incuriositi dalla presenza dei nostri autori allo stand.


I visitatori non si sono lasciati sfuggire la fantastica occasione di conoscere di persona gli autori che hanno assicurato la loro presenza al nostro stand per parlare dei loro libri, rispondere alle loro domande e soprattutto firmare le copie acquistate.


Il FIRMALIBRO di Edizioni Psiconline ha attirato moltissimi curiosi che hanno affollato lo STAND attratti dalla simpatia e dal calore dei nostri gentilissimi autori: Matteo D'Angelo, Leonardo Angelini, Vincenza Sollazzo, Eleonora Capitani, Luca Paolo Libanora, Enrico Magni, che li hanno accolti e parlato amabilmente con loro.




[caption id="attachment_2638" align="alignright" width="210"]Matteo D'Angelo e Roberta Sorrentino Matteo D'Angelo e Roberta Sorrentino

È stato poi difficile resistere al fascino del nostro STAND ricco di sorprese e novità, e delle nostre presentazioni al salone Il Signor Novecento.


Sabato mattina Matteo D'Angelo e Roberta Sorrentino con "La stella alpina e la farfalla. I riflessi dell'anima".
Introdotto da Alessandro Fortunato, collaboratore di Edzioni Psiconline. È la storia di Marianna e del suo confronto con gli altri e con se stessa. Molti sono i temi affrontati: la provocazione verso l’ universo femminile, le relazioni di genere e intragenere, la ricerca dell’io e il tema dell’ uno e del tutto, che è appunto il filo conduttore dell’ intero scritto. L’autore vuole  lanciare un messaggio, aprire una riflessione, lasciare un sentiero di semini che il lettore può decidere se seguire o meno.
Il pubblico ha raccolto questo messaggio e si è lasciato trasportare dalla scorrevolezza della prosa, dalle frasi semplici ma pregnanti. Ha partecipato con interesse, intervenendo spesso con domande interessanti alle quali l'autore ha risposto con altrettanto calore e considerazione.


Nel pomeriggio Luca Paolo Libanora introdotto da Marisa Ciamarone, collaboratrice della casa editrice ha affrontato un tema di cui si discute molto, quello della ricerca del lavoro in un mondo del lavoro che sta cambiando e che impone sia a chi cerca, sia a chi offre lavoro, di  saper riconoscere questi cambiamenti per orientarsi senza problemi in questa realtà. Il suo "Trovare lavoro e vivere per sempre felici", è quindi una guida per comprenderne i meccanismi, scoprirne i criteri, apprenderne i “trucchi”, per orientare al meglio la propria ricerca di lavoro, evitando molti errori che pregiudicano le opportunità ma soprattutto aumentando le possibilità di ottenere un’occupazione gratificante e duratura.
Le domande sono state numerosissime, così come gli interventi del pubblico davvero molto interessato, le domande all'autore sono infatti proseguite anche durante il FIRMALIBRO.

Nel salone affollatissimo di un pubblico vivace e variegato, Eleonora Capitani ha concluso le presentazioni di Edizioni Psiconline, domenica 23, con "Come in un film. Il cinema come mezzo di espressione di sé". Un percorso di autoconoscenza, di consapevolezza e di trasformazione interiore. Nel laboratorio descritto nel suo libro, ogni partecipante ha la possibilità di costruire gradualmente il proprio personaggio, utilizzando al scrittura creativa come mezzo di espressione di sé, condividendo poi con gli altri le proprie emozioni e i propri vissuti nei gruppi di condivisione regolarmente svolti alla fine di ogni sessione, per poi giungere infine alla messa in scena dei lavori svolti.
Il tempo a disposizione non è bastato per contenere la curiosità del pubblico, e fortunatamente la nostra autrice è riuscita a rispondere in maniera esaustiva alle tantissime domande che le venivano rivolte.

Questi due giorni al Modena BUK Festival 2014 sono davvero volati!!!!

Non vediamo l'ora di poter incontrare di nuovo i nostri lettori e i nostri autori alla prossima grande manifestazione il Salone del Libro di Torino 2014.

Noi ci saremo con nuove ed entusiasmanti sorprese!!!!!

 

 

 

 

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[caption id="attachment_2639" align="alignleft" width="300"]FIRMALIBRO di Vincenza Sollazzo FIRMALIBRO di Vincenza Sollazzo "Il sentiero del viaggio interiore"


[caption id="attachment_2631" align="alignleft" width="225"]15104_10203241469784498_1097551703_n Alessandro e Marisa con Eleonora Capitani


[caption id="attachment_2634" align="alignright" width="263"]Leonardo Angelini Leonardo Angelini "Quando Saremo e Reggio Emilia"


[caption id="attachment_2635" align="alignleft" width="248"]Eleonora CApitani FIRMALIBRO con Eleonora Capitani "Come in un film"
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Redazione

Edizioni Psiconline a BUK 2014 - Modena 22-23 febbraio 2014

locandina_buk-modena-2014-1272Alla continua ricerca di visibilità e contatto con i propri lettori, quest'anno, per la prima volta in assoluto, Edizioni Psiconline sarà presente a BUK 2014, il  Festival della piccola e media editoria in programma sabato 22 e domenica 23 febbraio 2014, al Foro Boario di Modena.



Saremo allo STAND 30, dove troverete una ampia selezione dei libri presenti nel nostro catalogo e soprattutto dove potrete acquistare le ultime novità fresche di tipografia. Saremo lieti di accogliere i visitatori, guidarli all'acquisto dei volumi (tutti scontati del 20% per l'occasione) e completando il tutto con un piccolo gadget della Casa Editrice per chi vorrà sostare e chiacchierare con noi.


Il pbuk1unto focale della manifestazione, per Edizioni Psiconline, oltre alla presenza dello Stand, saranno le presentazioni in anteprima nazionale delle novità della nostra Casa Editrice, che si svolgeranno tutte presso la Sala C.


Infatti, sabato 22 febbraio alle 11.00Matteo D'Angelo presenterà il suo nuovo volume "La stella alpina e la farfalla. I riflessi dell'anima".
Sempre sabato alle 18.30, Luca Paolo Libanora presenterà il suo "Trovare lavoro e vivere per sempre felici".
E per finire Eleonora Capitani ci parlerà di  "Come in un film. Il cinema come mezzo di espressione di sé", domenica 23 febbraio alle ore 16.00

Ma il BUK 2014 non è solo questo, è un'occasione imperdibile, per conoscere più da vicino i nostri autori che, in un fantasmagorico FIRMALIBRO, assicureranno la loro presenza allo stand per parlare dei libri, rispondere alle domande, e soprattutto firmare e dedicare le copie acquistate durante la manifestazione.


Vogliamo rendere la partecipazione al Festival e soprattutto la visita al nostro Stand un momento indimenticabile, per rivedere sempre più lettori alle prossime iniziative e soprattutto per conoscere meglio il nostro pubblico, ricevere impressioni, consigli che ci aiutino a lavorare meglio, perchè la nostra voglia di fare, le nostre idee, crescono ogni giorno anche grazie a tutti i lettori che ci seguono sempre più numerosi.


Appuntamento Sabato 22 e Domenica 23 a Modena, a BUK 2014, il  Festival della piccola e media editoria. Vi aspettiamo allo STAND 30!!!!

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