
Indice
Cap. 1 La psicologia dell’audiovisivo
1.1 La comunicazione audiovisiva
1.2 Linguaggi audiovideo e vissuti esperienziali
1.3 La società e gli audiovisivi
1.4 I saperi psicologici e gli audiovisivi
1.5 Il cinema
1.6 La televisione
1.7 I videogiochi
1.8 La videoarte
1.9 La videoterapia
Cap. 2 Lavorare con l’audiovisivo rimanendo psicologi
2.1 L’approccio e le dimensioni
2.2 Interventi con i bambini
2.3 Tecniche di ausilio psicologico
2.4 Strumenti di comunicazione
2.5 Narrazione, creatività e psicologia audiovisiva
2.6 Ricerca audiovisiva
2.7 Formazione
Quarta di copertina
Negli ultimi cento anni la trasmissione delle conoscenze tra gli esseri umani si è progressivamente spostata dalla narrazione orale a quella audiovisiva. La tecnologia ha permesso sempre più efficacemente di unire ai significati portati dal linguaggio verbale, tutte quelle componenti visive che nella normale vita di ognuno corredano e completano la comunicazione.
Prima i film, poi la televisione ci hanno progressivamente alfabetizzati al linguaggio dell’audiovisivo. Come nella letteratura, anche in cinema e televisione i temi delle narrazioni hanno generato generi, convenzioni, “dialetti”. Con la nascita delle convenzioni linguistiche sono arrivate anche le sperimentazioni dell’arte che ha manipolato e ricombinato i mattoni dell’audiovisivo. Internet è - per ora - l’ultima evoluzione genetica dell’audiovisivo a cui stiamo assistendo e di cui siamo artefici.
Infine la psicologia, che è scienza e disciplina del vivere degli uomini, arriva nel ponderoso campo dell’audiovisivo, proponendo tutte le analisi dei fenomeni che si generano in questo spazio d’azione. Il punto di vista offerto da questo libro permette di osservare i fenomeni legati all’audiovisivo sotto una nuova luce. Chi produce cinema o televisione, videogiochi o fa formazione, tende a considerare il ristretto campo d’azione della propria attività. Si generano, quindi, degli schemi di pensiero che approdano agli stessi generi di conclusione. Ecco che, introducendo nuovi punti di vista, si prova a dare respiro alla stessa azione. Albert Einstein diceva che “è la teoria a decidere cosa possiamo osservare”, quindi è ciò che decidiamo di poter osservare che determinerà il nostro operato.
Autore
Stefano Paolillo è nato a Napoli nel 1962.
Diventa operatore di ripresa per la Rai nel 1991. Per oltre dieci anni è membro della giuria del premio giornalistico televisivo “Ilaria Alpi”, nonché presidente dell’Associazione Italiana Telecineoperatori. Diventa psicologo e costruisce il progetto di una professione psicologica nell’ambito degli audiovisivi. Effettua interventi e progetti nelle scuole elementari e medie. Comincia anche un percorso universitario che lo vede docente a contratto presso l’Università per Stranieri di Perugia nel corso di laurea “Comunicazione pubblicitaria e design strategico”. Nel corso degli anni ha pubblicato vari articoli su argomenti inerenti la psicologia e l’audiovisivo. È stato regista per documenti audiovisivi messi in onda su emittenti nazionali.
A chi è rivolto
Psicologi, psicoterapeuti, sociologi, professionisti della comunicazione, uffici stampa, registi, autori, professionisti della produzione audiovisiva, professionisti di videoludica, giornalisti, critici televisivi e cinematografici