copertina PSICOLOGIA DELLINFORMAZIONE E DEL GIORNALISMO v001 sitoPsicologia dell'informazione e del giornalismo è il nuovo volume di Stefano Paolillo nella collana Punti di Vista - Edizioni Psiconline, dello stesso autore nella collana Ricerche e Contributi in Psicologia troviamo Psicologia dell'audiovisivo (2012).
Stefano Paolillo  laureato in psicologia, dal 1991  lavora in RAI, soprattutto nell'ambito dei telegiornali. Ha insegnato presso l'Università per Stranieri in Perugia "Teorie e tecniche dell'informazione periodica" e tenuto numerosi seminari presso la facoltà di Comunicazione Pubblicitaria della stessa università.  È presidente dell'Associazione "Articolo 11".

Il libro è diviso in due sezioni in cui si analizzano prima i fenomeni dell'informazione e del giornalismo, poi del contributo della psicologia e degli psicologi al panorama informativo.

Spesso si danno per scontate molte conoscenze e diventa utile sottolineare quanto siano importanti le informazioni per orientarci nel  mondo, nel tempo e nello spazio. Siamo ormai avvolti dalle informazioni e il nostro sistema cognitivo viene sollecitato sempre di più dalle informazioni, siano esse nella forma più elementare, sia nella forma più complessa di notizia.
La nostra capacità di comprendere le informazioni che ricerchiamo o che ci arrivano da varie fonti diventa un differenziale fondamentale per la costruzione di un cammino nella nostra vita sociale, lavorativa o affettiva. Comprendere le informazioni è la conditio sine qua non per provare a costruire la cornice di senso alle informazioni. Scorgere i nessi tra esse diventa la vera abilità di livello superiore che permetterà di costruire le migliori strategie.
Il giornalismo nasce come risposta alle necessità di gruppi di persone che, occupandosi di altro, decisero che fosse meglio delegare ad altre persone la ricerca delle informazioni nella implicita condizione che fossero vere.
Viene, poi, ricostruita una storia essenziale del giornalismo. Un utile esercizio perché se essa viene fatta con gli occhi dello psicologo aiuta la comprensione delle molteplici spinte che si sono realizzate nel progressivo sviluppo del fenomeno. Tanto più utile perché è sempre più difficile osservare con sufficiente distacco qualcosa di cui si fa parte.
Lungo il percorso conoscitivo delle dinamiche giornalistiche è essenziale offrire una possibile chiave di lettura della funzione del giornalismo e dei linguaggi che vengono usati: ma anche degli scopi palesi e reconditi dietro i vari stili informativi. Inevitabile considerare, poi, l'influenza che ha avuto sullo sviluppo dell'informazione e del giornalismo la tecnologia che, da Gutenberg a Twitter, ha modulato, sviluppato o distrutto i vari modi e mestieri legati al mondo dell'informazione.
Attualmente stanno nascendo e sviluppandosi nuovi rivoli lavorativi dal flusso principale dell'informazione mainstrem. Il mondo di internet e della tecnologia low cost ha messo alla portata di tutti la possibilità di diventare dei produttori e distributori di informazione; come anche il web ha abbattuto i costi della diffusione delle notizie e dato a chiunque l'opportunità di diventare un cittadino-giornalista, in quello che diventa il "giornalismo dal basso", effetto collaterale della "democrazia dal basso" di questo scorcio di nuovo millennio.

La psicologia, come disciplina che mette al centro della propria azione il benessere delle persone, ha tutte le conoscenze per affiancarsi e contribuire attivamente ad una metabolizzazione dell'infosfera globale. Come anche, può aiutare tutti, siano professionisti dell'informazione o semplici cittadini, a comprendere come e perché ci giunge un'informazione, come capirla e come integrarla nelle nostre mappe mentali. La notiziabilità, la scrittura, la cornice di senso che uno psicologo può dare delle informazioni ne evidenzia la complementarietà e il completamento dell'offerta informativa.
La teoria viene corredata da due esempi concreti di impiego del pensiero e della cultura psicologica applicata all'informazione: una rubrica audiovisiva sul web e un premio giornalistico. Due iniziative destinate, rispettivamente, all'interpretazione delle notizie e di supporto alla cultura dell'informazione.

 

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