Domani, giovedì 5 maggio, ricorre la terza edizione della Giornata nazionale contro la pedofilia e il presente articolo vuole presentare un modello di prevenzione dell'abuso sessuale in ambito scolastico tratto dal volume “Progetti di Psicologia. Scuola, Professione, Esame di Stato”, Ed. Psiconline.

L'abuso sessuale sui minori

Ad alcuni bambini capita di subire importanti violenze, diventando vittime di aggressività e prepotenza. Quando succede i bambini si sentono indifesi, spaventati e soli, e spesso si ha paura di reagire o di chiedere aiuto, rimanendo in balia del lupo cattivo.
Il lupo cattivo può essere l’adulto abusante, attore di atroci violenze.
Quando un minore viene coinvolto in un’attività connotata sessualmente da una persona più grande siamo di fronte a un caso di abuso sessuale. L’abuso sessuale sui minori è un male antico, un lutto dell’anima, un oltraggio ai valori socialmente condivisi e collettivamente riconosciuti. È una ferita aperta nel cuore dei bambini e nel futuro dell’umanità.
Tale situazione consente quasi sempre di identificare queste caratteristiche comuni ai fenomeni di vittimizzazione:

La mancanza di consenso.
La mancanza di eguaglianza tra le due parti.
L’imposizione.
La segretezza.

L’abuso sui minori costituisce una storia a sé e ciascun bambino presenta caratteristiche che rendono estremamente variabile la sequele delle conseguenze che l’abuso si lascia dietro nella vita delle giovani vittime.
Premettendo perciò che nulla è generalizzabile esistono tuttavia alcuni tratti tipici ricorrenti che connotano il modo in cui la vittima reagisce alla propria storia:

La negazione dell’esperienza.
La normalizzazione dell’esperienza.
La consapevolezza silenziosa dell’esperienza subita.

L'abuso sessuale: il ruolo della scuola

I bambini devono imparare a stare attenti al lupo cattivo e, in un periodo storico come questo in cui con una frequenza sempre maggiore i media ci raccontano di drammatici episodi di abuso sessuale sui minori, la scuola si pone come luogo privilegiato per interventi a carattere preventivo e di promozione del benessere di bambini.
Obiettivo fondamentale della scuola deve essere anche quello di facilitare l’acquisizione di strumenti utili ai fini della prevenzione dell’abuso sessuale. Attraverso specifici progetti di prevenzione, gli alunni dovranno acquisire la capacità di riconoscere situazioni a rischio per il loro benessere emotivo e fisico e dovranno esercitare la capacità di “dare parola” ai loro vissuti. Nello specifico, gli obiettivi primari che un progetto di prevenzione dell'abuso sessuale dovrebbe perseguire e quelli secondari che dovranno essere implicitamente promossi, sono i seguenti:

Obiettivi primari:

fornire agli alunni conoscenze su cos’è un abuso sessuale;
incrementare le informazioni sul proprio sviluppo;
imparare ad ascoltare le proprie emozioni, bussola fondamentale per riconoscere situazioni di disagio;
aumentare la propria capacità di autodeterminazione nell’affrontare una situazione vissuta come problematica e ansiogena;
migliorare la capacità di chiedere aiuto ad adulti di fiducia;
modificare eventuali comportamenti di eccessiva fiducia verso persone conosciute e conosciute che si comportano in modo anomalo.

Obiettivi secondari:

migliorare il proprio livello di autostima;
aumentare la capacità di comunicare;
accrescere la capacità di risolvere conflitti.

Destinatari dei progetti di prevenzione dovranno essere gli alunni, i genitori e gli insegnanti della scuola secondaria di primo grado e, con gli opportuni accorgimenti del caso, anche gli alunni della scuola primaria.

Il progetto di prevenzione: un modello

Il progetto di prevenzione dell'abuso sessuale proporrà tre fasi di azione: un corso di formazione per insegnanti, un corso per genitori e un laboratorio per gli studenti.
Il laboratorio per gli studenti si strutturerà in almeno quattro incontri, in ognuno dei quali si promuoverà un rafforzamento delle competenze di autoprotezione e di autodifesa dei ragazzi. Gli studenti saranno accompagnati nel riconoscimento delle emozioni, nella loro descrizione e saranno invitati a parlare e a riflettere sul fatto che ciascuno deve riconoscere le persone fidate con cui poter parlare delle proprie esperienze e dei propri vissuti.

Primo incontro: Le mie emozioni sono tesori preziosi. Nel primo incontro gli studenti saranno invitati ad esprimere le emozioni e di ascoltare quelle degli altri attraverso il racconto di un proprio evento di vita positivo e negativo.
Secondo incontro: Il mio corpo è un' isola segreta. Nel secondo incontro i ragazzi saranno invitati a rappresentare graficamente il proprio corpo su un foglio al fine di rafforzare l'immagine corporea e la conoscenza delle trasformazioni in corso nello sviluppo di ciascuno, prendere coscienza del proprio corpo, riconoscere le differenze tra maschio e femmina, imparare a valorizzare e a rispettare il proprio corpo e quello degli altri, riconoscere le varie modalità di relazione corporea con le altre persone.
Terzo incontro: Io dico di NO! Durante il terzo incontro gli allievi avranno la possibilità di rafforzare la loro capacità di “dire NO” nelle situazioni ansiogene, attraverso giochi di ruolo.
Quarto incontro: Io ti posso aiutare. Nel quarto e ultimo incontro gli studenti saranno invitati, attraverso simulate e role-playing, a manifestare sentimenti di solidarietà e capacità di ascolto.

Conclusioni

La scuola dunque è chiamata a intervenire nell’ambito della prevenzione in termini di promozione del benessere globale del bambino offrendo supporto in particolare agli alunni che manifestano un disagio. E' importante inserire nelle scuole progetti specifici di prevenzione dell’abuso sessuale realizzati da persone competenti con l’obiettivo primario di rafforzare i fattori protettivi e di facilitare l’acquisizione, il mantenimento e lo sviluppo, anche in età successive, di competenze sociali, benessere emozionale e comportamento adattivo.