copertina-citt-bianca-x-sitoIl 18 ottobre 2015 Francesca Romana Orlando riceverà a Porto Venere il Premio della Giuria del Premio Internazionale di Poesia e Narrativa Cinque Terre – Golfo dei Poeti – “Sirio Guerrieri” XXVIII Edizione, per il romanzo La città bianca – Collana A Tu per TuEdizioni Psiconline.

La Città Bianca conduce il lettore in mondi che sono probabilmente distanti dalla sua vita quotidiana, come quello della ricerca scientifica, delle agenzie di salute pubblica, delle società di consulenza e di pubbliche relazioni, dell’industria delle telecomunicazioni e della criminalità organizzata, nonostante tutto, si diventa subito parte della storia e la suspense fa restare in allerta in quell’intreccio crescente di varie vicende che corre in parallelo negli Stati Uniti, in India, in Italia e in Inghilterra e che coinvolge personaggi diversi tra loro.

PRESENTAZIONE6Non può essere pulito un lavoro che ti fa guadagnare vendendo tecnologie che fanno ammalare la gente”. Un sottofondo etico come costante, colpi di scena avvincenti, suspense straordinaria tinta di giallo, disarmante nei risvolti scientifico-epidemiologici del prodotto che il mondo occidentale (e non solo) si attacca in testa per comunicare a distanza. La Città Bianca (Edizioni Psiconline) è un capolavoro
di idee e contenuti nella trama di un coinvolgente stile narrativo che fa del più grosso business contemporaneo, le telecomunicazioni coi suoi annosi risvolti sull’elettrosmog, il filo conduttore di un voluminoso romanzo senza eguali, nell’intreccio di storie tra thriller e spy story, che tutti gli utilizzatori di telefonino cellulare dovrebbero leggere... prima che sia troppo tardi!

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Francesca Romana Orlando[...] omicidi, attentati, spionaggio industriale, comunicazioni vendute per giornalisti silenti, eros, capovolgimenti di fronte in una sfasatura temporale ben architettata: giornalista esperta di divulgazione scientifica, già autrice dell’inchiesta nel volume Il Cerchio Perfetto, nel libro La Città Bianca Francesca Romana Orlando pare l’Agatha Christie delle telecomunicazioni. La sua penna (su tastiera di computer!) smonta velleità luddistico antimoderniste, non c’è il Ribelle di Ernest Junger, costretto al bosco per
liberarsi dalla tirannia della tecnica; tanto meno s’avverte una ricerca utopica (toponomasticamente parlando!) stile La Città del Sole dell’eretico Tommaso Campanella, astrattismo Versus machiavellici governanti.
Seppur i fili della lettura, a volte, possono apparire ingarbugliati e i dettagli delle scene minuziosi fino allo sfinimento, nel romanzo de-ideologizzato di Orlando si coglie perfettamente la posta in palio nei conflitti d’interesse dei players decisionali, sbrogliati con una chiave interpretativa verosimile per capire la ratio della mancata unanimità nel riconoscimento dei rischi per la salute dell’ubiquitaria tecnologia senza fili
(nonostante metastasi passata in giudicato, oltre ogni ragionevole dubbio!) [...]

(Maurizio Martucci - giornalista e scrittore su Il Fatto Quotidiano)



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