Neuropsicologia e Disturbi di Personalità
- Scritto da Redazione1
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L’approccio biopsicosociale esplicativo del comportamento umano e dei suoi disturbi ha messo in crisi la tradizionale distinzione tra disturbi organici e psichici. Si è fatta strada una nuova concezione dell’essere, sistema biologico evolutivo e complesso, per cui nessun accadimento cosiddetto mentale può occorrere senza cambiamenti della struttura neurale e viceversa.
Il progresso delle neuroscienze e, in esse, della neuropsicologia, ci consente di trovare sempre più punti di intersezione tra il mondo privato del vissuto psicologico e l’attività neurale oggettivamente osservabile e misurabile. Sicché la relazione tra organizzazione strutturale/funzionale e cognizione/comportamenti, appare bidirezionale, nel senso che l’una influenza l’altra e viceversa.
Qualsiasi azione del sistema nell’ambiente di vita, sia essa dovuta alla dinamica interne, sia essa conseguente a perturbazioni ambientali, deve essere considerata un evento neuropsicologico con coinvolgimenti strutturali e comportamentali.
Mentre le attuali correnti psicoanalitiche e psicoterapeutiche tendono a spostarsi sempre più su versanti deerotizzati, mentali , allontanandosi dai principi economici, positivistici ed energetici che furono di Freud in ottemperanza alle correnti culturali e filosofiche dell’epoca, esistono per contro posizioni post-reichiane che si allontanano sempre di più dal Reich psicobiologico, vegetoterapeuta ed Orgonomista perdendo la peculiarità tipica, dirompente ed innovativa che Reich ci ha lasciato in eredità: cioè il superamento della dicotomia corpo-mente, il problema che da due millenni affligge la cultura medica, psichiatrica e filosofica occidentale.
L’abilità di intessere una relazione ottimale con l’utente del servizio psichiatrico è il presupposto per l’accettazione e la riuscita del progetto terapeutico-riabilitativo, sorgente viva per l’interpretazione soggettiva del delirio, per la comprensione delle dinamiche familiari, per la psicoeducazione e la restituzione del soggetto psicotico alla vita e alla società.
L’obiettivo principale di questo lavoro è anzitutto quello di analizzare alcune caratteristiche della tecnica psicoanalitica - così come sono nate e si sono evolute - attraverso gli scritti di Freud che si riferiscono maggiormente ad essa, cercando di riportare, quando utili, le parole stesse del padre della psicoanalisi, molto più esemplificative di tante spiegazioni postume.
Quali sono le caratteristiche della narrazione di Sé nelle esperienze di allontanamento dalla famiglia d’origine e di affidamento e/o adozione?
Da tempo ormai il mondo del lavoro include tra i rischi professionali quelle manifestazioni di disagio emotivo-relazionale che attraverso somatizzazione e malesseri esistenziali, sono la causa di assenza per malattia, di burn-out, di scarsa produttività.
Il test del villaggio è un reattivo semiproiettivo che viene in questa sede utilizzato in ambito psicodiagnostico e psicoterapeutico con bambini, adolescenti e adulti. La configurazione finale del villaggio rappresenta la proiezione del mondo fisio-psico-affettivo del soggetto.
La pur ricca relazione epistemologica fra Cinema e Psicoanalisi ha esplorato solo sporadicamente le correlazioni esistenti fra Cinema e Gruppi.
Le nostre emozioni emergono dal dialogo interiore presente incessantemente in ciascuno di noi. 